Carrozze UIC-X FS – Röwa

Nei primi anni ’70 la casa tedesca Röwa, da poco attiva sul mercato, realizza una serie di modelli di carrozze UIC-X in varie versioni, tra cui quelle FS di cui parleremo in questo articolo.

Le unità proposte sono due, una di prima classe (art. 3912, marcatura 51 83 10-70 025-8 Az) e una di seconda classe (art. 3911, marcatura 51 83 22-70 063-5 Bz). Riproducono, almeno nelle intenzioni, esemplari appartenenti al “tipo 1964”, prima serie di carrozze X consegnate alle FS, gli stampi sono però gli stessi delle versioni tedesche, di conseguenza vari particolari, specie nel sottocassa, non corrispondono alle UIC-X italiane, la cosa comunque al tempo è tollerata, così come è tollerato il fatto che la cassa ha lunghezza ridotta in scala 1:100.

Carrozza di prima classe, art. 3912 – foto da aste.catawiki.it

A parte questo, si tratta, per l’epoca, di modelli di ottimo livello, realizzati in plastica con buon dettaglio (notevoli i finestrini con vetri a filo cassa, alcuni parzialmente aperti) e con elementi innovativi quali i ganci montati su timoni di allontanamento. Gli interni sono riprodotti in modo semplificato, con un unico elemento di colore marrone chiaro su cui sono stampati i sedili e le paretine divisorie degli scompartimenti e del corridoio.

Carrozza di seconda classe, art. 3911 – foto da aste.catawiki.it

La livrea è il classico grigio ardesia con tetto alluminio in uso negli anni ’70, i colori hanno tonalità più che accettabili, sull’unità di prima classe però, retaggio della versione tedesca, la fascia sopra i finestrini anzichè bianca è gialla e prosegue fino agli spigoli della cassa anzichè arrestarsi presso le porte. Sulle fiancate sono stampati in rilievo i cartelli di percorrenza riportanti la tratta Venezia-Lyon.

Nonostante le loro positive caratteristiche la diffusione di queste carrozze, almeno in Italia, è piuttosto scarsa, sia perchè non si armonizzano con il grosso della produzione di modelli FS del tempo, operata da Rivarossi con misure in scala abbondante (1:80 circa), sia per il loro prezzo alquanto elevato, sia infine perchè rimangono in produzione per poco tempo, dato che a metà anni ’70 Röwa cessa l’attività. Ma l’ultima parola non è stata ancora scritta perchè gli stampi vengono rilevati dalla neonata Roco che già nel 1976 le inserisce nel proprio catalogo senza particolari variazioni e mantenendo addirittura gli stessi numeri di servizio (introducendo però alcuni errori nella decorazione come il tetto grigio o il telaio nero): di queste, e della loro discendenza, ci siamo già occupati in un altro articolo.