E424 143 Lima

Nel 1962 appare per la prima volta nel catalogo Lima la locomotiva E424 FS in scala H0 (1:87), presentata tramite un disegno (curiosamente la locomotiva raffigurata ha fattezze simili alla E424 Rivarossi). Alcuni anni dopo, nel 1966, viene realizzato anche il modello in scala N (1:160).

Iniziamo a parlare della E424 in scala H0, la cui produzione ha inizio intorno al 1963. Il modello, art. 8022 e destinato al mercato del giocattolo, si presenta molto spartano ma riproduce nelle sue linee essenziali la E424  nello stato degli anni ’50, in livrea castano-isabella, con gli elementi tipici dell’epoca: le porte frontali, il separatore D’Arbela (stampato sul tetto), le vedette per il capotreno a fianco delle saracinesche del vano bagagli, queste ultime colorate in alluminio. La cassa, in plastica, pur semplificata, ha tutti i principali elementi riprodotti in modo  corretto, con le due fiancate giustamente differenti tra loro (diversamente dal quasi contemporaneo e ben più blasonato modello Rivarossi, con fiancate erroneamente identiche tra loro) e ha dimensioni sostanzialmente in esatta scala H0 (1:87), cosa non da poco in un’epoca in cui o si tendeva a “ingrassare” i modelli (vedi Rivarossi e la sua scala 1:80) o ad accorciarli (soprattutto le carrozze, con lunghezza in scala 1:100 circa): ciò nel lungo termine costituirà uno dei punti di forza di questo modello che, pur passando attraverso varie metamorfosi, è rimasto in produzione fino a tempi recenti.

Prima versione dell'E424 143, art. 8022 - foto da ebay
Prima versione dell’E424 143, art. 8022 – foto da ebay

Sulle fiancate sono riprodotte le targhe dei costruttori in rilievo, ma in rilievo è pure la marcatura sui frontali (E424 143), caratteristica tipica delle locomotive Lima anni ’60 che non trovava riscontro al vero ma che permetteva al costruttore di evitare un ulteriore passaggio in fase di verniciatura e quindi un risparmio. Per lo stesso motivo la cassa è stampata in plastica già in colore castano, pertanto la verniciatura si limita alle zone in color isabella, alla saracinesca (alluminio) e ai panconi frontali (inizialmente non verniciati, e quindi castani, poi rossi).

Dettaglio del frontale - foto da kijiji
Dettaglio del frontale – foto da kijiji

Queste prime E424 degli anni ’60 non sono motorizzate tramite il noto motore ”G”, all’epoca non ancora esistente, ma con un motore “a campana”  ad asse verticale azionante tramite una vite senza fine gli ingranaggi degli assi di un carrello, concettualmente analogo a quelli utilizzati al tempo da Rivarossi ma dal funzionamento molto più ruvido. La forza di trazione non è eccezionale data l’impostazione meccanica adottata, con telaio in plastica, ancora nella sua forma primitiva (pur appesantito da un blocchetto metallico come zavorra), e un solo carrello motorizzato.

Il primitivo telaio, con motore "a campana" - foto da cuccioloazzurro.com
Il primitivo telaio, con motore “a campana” – foto da cuccioloazzurro.com

I pantografi sono piuttosto rudimentali e al centro del tetto è ben visibile una grossa ed antiestetica vite per fissare la cassa al telaio. Anche i ganci inizialmente sono più rudimentali, in metallo e privi di occhiello.

E424 143, prima versione, da notare la vite al centro del tetto e i ganci non a occhiello - foto da ebay
E424 143, prima versione, da notare la vite al centro del tetto e i ganci non a occhiello – foto da ebay

A partire dalla fine degli anni ‘60 iniziano ad essere apportate alcune modifiche e migliorie: in un primo tempo viene introdotto il motore “G”, cosa che comporta il rifacimento del telaio (sempre in plastica), ora nella forma pressoché definitiva, e l’adozione dei carrelli già in produzione per l’E646, simili ma non uguali a quelli dell’E424 e dal passo leggermente più corto (difetto al tempo tollerato e che questo modello si porterà per sempre dietro). Anche i pantografi vengono sostituiti da altri di nuovo tipo (molto simili a quelli Märklin), con modifica degli appoggi sul tetto, che in precedenza riproducevano, in modo molto abbozzato, gli isolatori, i quali ora sono integrati nel basamento del pantografo stesso. La colorazione inoltre assume tonalità più cariche.

E424 143 di produzione fine anni '60, con motore G, carrelli dell'E646 e nuovi pantografi - foto da ebay
E424 143 di produzione fine anni ’60, con motore G, carrelli dell’E646 e nuovi pantografi – foto da ebay

In questo periodo vengono prodotte anche E424 con ganci di diverso tipo, che sembrerebbero quelli in uso in Gran Bretagna sui modelli in scala 00: è probabile infatti che fossero destinate alla vendita proprio sul mercato britannico.

E424 143 con ganci "britannici" - foto da ebay
E424 143 con ganci “britannici” – foto da ebay

Successivamente anche i pantografi vengono nuovamente sostituiti da altri meno grossolani (ma pur sempre totalmente dissimili dai 42 presenti al vero) con parte inferiore in plastica (inizialmente nera, poi rosso vivo, quindi rosso scuro) e parte superiore metallica. Invariata la marcatura (E424 143) mentre il codice articolo dal 1978 diviene 208022L.

E424 143 di produzione anni 70, con pantografi di nuovo tipo - foto da ebay
E424 143 di produzione anni 70, con pantografi di nuovo tipo – foto da ebay

Verso la fine degli anni ‘70 questo modello subisce un’ultima evoluzione, con alcuni ritocchi meccanici ed estetici: si adotta un motore “G” maggiormente demoltiplicato, che ne migliora leggermente le caratteristiche di funzionamento, viene eliminata la grossa vite sul tetto e per fissare la cassa al telaio si adottano incastri sulle fiancate, non bellissimi ma comunque meno visibili.

E424 143 di produzione fine anni '70 (art. 208022L), con fissaggio della cassa al telaio tramite incastri e pantografi rossi - foto da ebay
E424 143 di produzione fine anni ’70 (art. 208022L), con fissaggio della cassa al telaio tramite incastri e pantografi rossi – foto da ebay

Nei primi anni ’80 infine infine viene migliorata la finitura, con l’applicazione di alcune scritte di servizio sulle fiancate e la colorazione delle targhe e dei numeri frontali (che restano sempre in rilievo); i carrelli, anziché castani, divengono neri, con ruote brunite.

E424 143 di produzione anni '80 (art. 208022L), con finitura migliorata - foto da ebay
E424 143 di produzione anni ’80 (art. 208022L), con finitura migliorata – foto da ebay

Come curiosità, sui cataloghi degli anni intorno al 1980 è raffigurata un’unità con saracinesca colorata in isabella come la cassa anzichè in alluminio, ma non risulta siano mai stati venduti modelli con tale particolarità.

La E424 con saracinesca color isabella raffigurata sui cataloghi intorno al 1980 - foto da catalogo Lima "Primi impianti 1982"
La E424 con saracinesca color isabella raffigurata sui cataloghi intorno al 1980 – foto da catalogo Lima “Primi impianti 1982”

La E424 rimarrà in produzione fino al 1987, successivamente ricomparirà nella versione attrezzata per treni navetta. Nel corso degli anni la locomotiva, oltre che singolarmente, è stata venduta anche all’interno di confezioni con carrozze, binari e trasformatore.

Passiamo adesso al modello in scala N (1:160): presentato, come già detto, nel 1966 (art. 202), ha caratteristiche analoghe a quello in scala H0, del quale riprende anche il numero di servizio (E424 143). Considerata l’epoca e le piccole dimensioni, è fatto comunque abbastanza bene e, insieme alla D341 e all’E444 (prodotte anche da Rivarossi), diverrà una delle colonne portanti dell’ancor oggi troppo scarno parco trazione FS in scala N.

E424 143 in scala N (art. 202), prima versione con ganci a occhiello e carrelli della D341 - foto da ebay
E424 143 in scala N (art. 202), prima versione con ganci a occhiello e carrelli della D341 – foto da ebay

Nel corso del tempo anche questa E424 subisce un’evoluzione sia nella motorizzazione (di cui si parla in dettaglio su scalaenne) sia a livello estetico, con finitura migliorata, ritocchi di colore su vari dettagli, scritte di servizio, pantografi meno grossolani.

E424 143 di produzione anni '70, con carrelli (quasi corretti) e vite sul tetto - foto da ebay
E424 143 di produzione anni ’70, con carrelli (quasi corretti) e vite sul tetto – foto da ebay

Oltre che singolarmente, inizialmente era in vendita anche in uno “start set” con carrozze, binari e trasformatore.

Nel 1978 il codice articolo diviene 220202. Come la “sorella maggiore”, anche questo modello rimane in produzione fino al 1987 circa per poi ricomparire nella versione per treni navetta.

E424 143 in scala N di produzione anni '80 (art. 220202) - foto da catalogo Lima 1985/86
E424 143 in scala N di produzione anni ’80 (art. 220202) – foto da catalogo Lima 1985/86

Relativamente a questo modello ci sono poi alcune curiosità che è interessante evidenziare:

  • in un primo tempo, per non pagare i diritti alla casa Arnold che ne deteneva il brevetto, non si adottano i ganci standard per la scala N, ma ganci a occhiello analoghi a quelli in uso per la scala H0, seppure in miniatura. I ganci “tipo Arnold” saranno introdotti alcuni anni più tardi, verso il 1970;
  • su alcuni dei primi modelli prodotti sono stati montati i carrelli realizzati per la D341 (e analogamente si trovavano D341 con i carrelli dell’E424);
  • i carrelli in realtà riproducono quelli dell’E646: dato che questa macchina non è mai stata prodotta in scala N, è probabile che Lima li abbia realizzati semplicemente “copiando” quelli dell’E424 in H0;
  • per qualche strano motivo, dopo alcuni anni è stato modificato il sistema di fissaggio della cassa al telaio, introducendo una vite sul tetto (analogamente al modello in H0), con peggioramento estetico; tale sistema è stato poi nuovamente modificato sulle ultime produzioni (anni ’80) eliminando la vite, sostituita da incastri nella parte bassa delle fiancate.