225 6000 FS – Roco

Recentemente Roco ha consegnato il modello in scala H0 (1:87) della locomotiva da manovra FS 225 serie 6000, derivato, come al vero, dalla 2062 delle ferrovie austriache ÖBB, anch’essa da poco disponibile.

L’unità realizzata è la 225 6011 (art. 72002), appartenente alla serie 225 6001-6020 al vero costruita nel 1959-61 dalle ormai scomparse (così come altri costruttori italiani di materiale ferroviario, grazie alle politiche di deindustrializzazione perseguite negli ultimi 30 anni) Officine Meccaniche della Stanga su licenza dell’austriaca Jenbacher Werke e facenti seguito a due prototipi, uno dei quali riprodotto anni fa da Liliput (ne abbiamo parlato in un precedente articolo).

La macchina si ambienta negli anni ’60 essendo riprodotta nel suo stato d’origine, con la parte anteriore del cofano verticale: dopo alcuni anni di esercizio infatti questo elemento è stato modificato assumendo il caratteristico profilo inclinato in avanti.

foto da littorina.it

La riproduzione, in plastica, è di livello più che buono e rispetto alla versione ÖBB sono stati modificati vari dettagli per renderli conformi al prototipo reale, come le traverse di testa, prive degli incavi dove sono alloggiati il gancio e i respingenti, o alcuni elementi sul telaio. Attraverso i vetri della cabina, a filo cassa, è possibile scorgere la riproduzione dell’interno, con il banco di manovra in posizione centrale ai cui lati sono applicati i volantini per il comando della trazione. I vari corrimani sono riportati e i fanali sono illuminati tramite LED. Sul tetto, oltre alla tromba, è presente un ulteriore particolare a punta.

La verniciatura, peraltro ben eseguita, lascia qualche dubbio sulla coloritura nera del telaio che in origine, come indicato sui disegni FS, era bruno, mentre il tetto di colore alluminio, sempre secondo lo schema FS, è corretto, sebbene, stando alle immagini che abbiamo visionato, il verde arrivasse a coprire anche i ricaschi.

foto da littorina.it

Il modello è disponibile solamente già equipaggiato di decoder per il funzionamento in digitale, altoparlante per la riproduzione dei rumori della macchina vera e ganci telecomandabili, compatibili con gli “universali” della stessa Roco nonché con i classici a occhiello, il tutto a un prezzo di ben 270 euro (meno 10 centesimi), che per una macchina da manovra a due assi appare decisamente esagerato, tanto più che, almeno per il momento, non è prevista la versione “analogica” senza il decoder e gli altri accessori; ciò ha suscitato negli ambienti fermodellistici diverse polemiche e malumori.

foto da littorina.it

Il funzionamento, aspetto fondamentale per una macchina da manovra, è molto buono, merito da un lato dell’alimentazione digitale e dall’altro dell’accurata progettazione, con appoggio isostatico degli assi che permette alla locomotiva di “digerire” anche tratti di binario non perfettamente posati. La forza di trazione è adeguata per il tipo di macchina (destinata in genere a manovre leggere), entrambi gli assi sono azionati dal motore tramite vite senza fine e ingranaggi e due ruote sono dotate di cerchi di aderenza in gomma: tale scelta a nostro avviso non è del tutto condivisibile, trattandosi di una macchina destinata a muoversi a bassa velocità su tratti di binario “difficili”, con scambi in successione (magari a cuore isolato). É vero che per compensare possibili incertezze nell’alimentazione al decoder è stato associato un condensatore tampone, bisognerà comunque fare attenzione a non arrestare la macchina in punti critici, come i cuori isolati degli scambi, altrimenti si rischierà di non riuscire più a farla ripartire, inoltre bisognerà curare la pulizia del binario; l’esperienza dell’esercizio potrà dire se tale soluzione sia o meno adeguata. Probabilmente non sarebbe stata una cattiva idea inserire nella confezione un asse privo di cerchiature in gomma, in modo da consentire all’acquirente, in base alle condizioni del suo tracciato, di scegliere se privilegiare la forza di trazione o la regolarità nell’alimentazione.

Sarebbe auspicabile la produzione della versione analogica (come detto prima, al momento non prevista), possibilmente a un prezzo inferiore di almeno un centinaio di euro, così come sarebbe molto appetibile quella con cofano modificato, ambientabile in un lasso di tempo ben più ampio e fino a fine carriera (metà anni ’90, senza dire che alcune unità, vendute a imprese private, sono ancora oggi attive), riteniamo però che queste ultime difficilmente vedranno la luce in quanto occorrerebbero modifiche di stampo piuttosto onerose.

Una 225 6000 ex FS con cofano modificato e altre migliorie (Roma S. L. 09/2010)