261 FS, la Diesel che non c’è – Lima

Di modelli di fantasia ce ne sono stati parecchi in passato e sicuramente ce ne saranno ancora in futuro: sono molti infatti i produttori che, specie per il mercato fermodellistico di fascia bassa (il cosiddetto entry level), hanno proposto rotabili inesistenti o comunque con coloriture mai applicate al vero. Come abbiamo già detto nel caso delle “strane Tartarughe”, questa prassi consente di ampliare le vendite minimizzando i costi dato che da un unico stampo di base si possono ricavare molteplici varianti di livrea. Purtroppo però quasi mai viene specificato che si tratta di mezzi e/o di coloriture di fantasia, con il risultato, tutt’altro che lusinghiero, che chi è alle prime armi (pubblico a cui sono normalmente destinati questi modelli) viene indotto in errore, arrivando a credere che siano riproduzioni di rotabili reali.

foto da hgd.ro

Un caso recente è quello della locomotiva Diesel da manovra FS 261 0004, prodotta da Hornby nel 2020 nella gamma Lima Hobby Line (art. HL2311). Il modello, in scala H0 (1:87), è chiaramente pensato per la fascia entry level, tuttavia abbiamo notato che ha riscosso un certo successo anche presso modellisti un po’ più navigati. Ovviamente non vogliamo biasimare nessuno, anzi confessiamo che se questa macchina fosse stata realizzata in questa veste una trentina di anni fa, ai tempi gloriosi dei nostri primi approcci “seri” con la ferrovia (reale e in scala ridotta), l’avremmo sicuramente desiderata e acquistata per la sua fisionomia che richiama quella di alcune tipiche locomotive da manovra FS, in particolare le 245 serie 2100 con trasmissione a bielle. É dunque molto probabile che possa essere proprio questo il motivo del suo successo.

Foto da discountmodels.it

Chiariamo subito che questa locomotiva non ha alcun corrispettivo reale presso le FS, dato che non è mai esistito alcun Gruppo 261. Il modello di base infatti riproduce la Diesel da manovra francese a 3 assi C 61000, lo stampo è di origine Jouef risalente al 1979 (si veda http://lestrainsjouef.free.fr/en/dies_fra/c61000_sncf.html#jf) e, a conferma della “francesità” del mezzo, sulla parte anteriore del cofano campeggia proprio un fregio SNCF vecchio stile. Tra l’altro anche la numerazione scelta richiama proprio, non sappiamo se volutamente, quella della prima edizione Jouef (C 61004). Aggiungiamo pure che, in parallelo a quella FS, è stata riproposta la versione SNCF (C 61026, art. HL2104).

foto da hgd.ro

Chiaramente la fattura di questo modello è abbastanza spartana, in linea con gli standard dell’epoca in cui è stato progettato e con il segmento di mercato cui è destinato. Il prezzo, sui 50 euro, non è elevatissimo in sé, ma non è neppure così basso come ci si potrebbe aspettare per un prodotto di fattura cinese realizzato con stampi risalenti a ben quattro decenni orsono anche se, approfittando di sconti e offerte varie, si può riuscire a portarlo a casa a cifre più convenienti. All’opposto è possibile imbattersi nei soliti speculatori che, spacciandolo per l’ottava meraviglia del mondo, tentano di venderlo a prezzi spropositati: vogliamo sottolineare, a beneficio degli acquirenti più incauti, che si tratta di un modello da poche decine di euro.

foto da hgd.ro

Quasi superfluo dire che questa macchina può costituire una buona base per modifiche o elaborazioni varie, tanto più che anche al vero diverse C 61000, dopo la radiazione dal parco SNCF, sono state acquistate da imprese private per la trazione di treni cantiere o per l’utilizzo su raccordi industriali.