Arrivano i CaimaNi – E656 ed E655 FS Arnold (scala N)

Annunciate all’inizio del 2020, dopo vari rinvii sono state consegnate ai primi di ottobre (2021) le riproduzioni delle locomotive FS E656/E655 “Caimano” in scala N (1:160), commercializzate da Hornby con il marchio Arnold. Si tratta di un avvenimento epocale, in quanto le riproduzioni industriali di mezzi di trazione FS in scala N sono sempre state alquanto scarse: le ultime di cui abbiamo memoria sono le E424 ed E444R Mehano/Tibidabo risalenti a una ventina di anni fa, prima ancora troviamo solo le E444 e D341 Atlas/Rivarossi e le E424, E444 prototipo e D341 Lima, tutte risalenti a circa mezzo secolo fa, ai primordi della scala N in Italia.
Dunque questi nuovi “Caimani” arrivano dopo un lungo periodo di digiuno ed erano molto attesi, dato che permettono di colmare un’enorme lacuna: mancava infatti, sempre a livello di modelli industriali, una locomotiva veramente universale quale appunto è stata al vero la E656, utilizzabile per la trazione di treni di qualunque tipo, da quelli maggiormente blasonati ai più modesti locali fino ai merci.

Le unità realizzate sono la E656 164 di quarta serie in livrea blu orientale-grigio perla (art. HN2512, disponibile anche con decoder, art. HN2512D, e con sonorizzazione, art. HN2512S), ambientabile negli anni ’80-primi ’90, la E656 461 di quinta serie (art. HN2511, HN2511D con decoder e HN2511S con sonorizzazione), sempre in blu e grigio ma collocabile negli anni ’90 per via della presenza degli ammortizzatori antiserpeggio e dei cassoncini dell’impianto di climatizzazione delle cabine sul tetto, infine la E655 245 di seconda serie in livrea XMPR con loghi FS-Trenitalia rosso-verdi (art. HN2513, HN2513D con decoder e HN2513S con sonorizzazione), che si ambienta in epoca recente, dal 2010 circa fino a fine carriera.

E656 164, art. HN2512 – foto da ebay

La scelta di realizzare unità di seconda, quarta e quinta serie non è casuale, infatti al vero queste macchine hanno la cassa  pressoché identica: modificando la fanaleria, da due a quattro fari, si passa dalla seconda alla quarta serie e da qui, colorando le cornici dei vetri frontali in nero anziché in alluminio, si ottiene la quinta serie. La stessa cosa era stata fatta da Lima nel 1992 con i modelli in scala H0 e i progettisti Hornby hanno dichiaratamente seguito il medesimo percorso, in un‘ideale continuità con il passato.

E656 461, art. HN2511 – foto da ebay

Prima di procedere con l’analisi di queste nuove E656, vogliamo ricordare che si tratta di modelli in scala N e che quindi devono essere valutati con criteri almeno in parte diversi rispetto a quelli in H0 o in scale maggiori: qui infatti, date le ridotte dimensioni, quello che conta di più non è l’esasperazione del dettaglio, bensì il colpo d’occhio generale e la funzionalità.

E655 245, art. HN2513 – foto da ebay

Da questo punto di vista si può affermare che si è ottenuto un buon compromesso tra tutti questi aspetti: il “Caimano” Arnold si presenta bene, le semicasse in plastica sono ben fatte, con una buona incisione delle griglie laterali, dei praticabili e delle serpentine sul tetto e con vari dettagli riportati: cavo AT sul tetto, interrotto in corrispondenza dello snodo centrale, trombe e fischi (questi ultimi un po’ sovradimensionati) e, sulle unità di ambientazione più recente, cassoncini dell’impianto di climatizzazione delle cabine e antenne varie.
Riportati anche gli appigli sui ricaschi del tetto, mentre i corrimani in corrispondenza delle porte delle cabine sono stampati, così come i tergicristalli, l’effetto è comunque accettabile. Apprezzabili inoltre, sulle unità in livrea blu-grigio, i fregi FS stampati in rilievo sulle testate.

Altra vista della E656 164, art. HN2512 – foto da ebay

I vetri sono a filo cassa e su quelli frontali, attraverso cui si scorgono gli interni delle cabine sommariamente riprodotti, sono tampografati gli sbrinatori: forse sono un po’ troppo marcati, ma l’effetto finale appaga l’occhio. La plastica trasparente utilizzata ha una tonalità rosata simile a quella che tante critiche ha suscitato sulle ultime D445, tuttavia qui le ridotte dimensioni fanno passare la cosa quasi inosservata, inoltre anche al vero sulle E656 tali vetri potevano presentarsi o con sfumature blu-violacee o più tendenti al rosa.

Frontale della E656 461, art. HN2511 – foto da ebay

I fanali sono di dimensioni corrette e, sulle unità di quarta e di quinta serie, quelli bianchi, esterni, hanno le ghiere leggermente sporgenti rispetto a quelli rossi, interni, proprio come al vero. Non male anche il fanalino verde, ovviamente non illuminato ma ritoccato nel giusto colore.

Altra vista della E655 245, art. HN2513 – foto da ebay

Sui panconi frontali, oltre ai respingenti, corretti nella forma e nelle dimensioni, troviamo le prese REC maschio e femmina riportate, purtroppo però si è fatto 30 ma non 31 perché il gancio realistico e gli accoppiatori pneumatici sono invece stampati, o meglio, è stampata la loro parte superiore, inoltre i vomeri spartineve sono realizzati solo in versione con apertura per il gancio. A tal proposito si sarebbero potuti fornire accoppiatori, ganci e i vomeri completi in modo da poter allestire il frontale in modalità “realistica”, tanto più che i ganci modellistici, montati su timoni di allontanamento, sono asportabili; è vero che siamo in scala N e che si è voluta privilegiare l’operatività, ma è vero anche che in questa scala non mancano modelli dotati di tali dettagli (ricordiamo ad esempio, per rimanere in casa, l’elettrotreno NPZ SBB prodotto da Lima una trentina di anni fa).

Frontale della E656 164, art. HN2512 – foto da ebay

Nulla di grave comunque, chi volesse completare i frontali potrà recuperare ganci e accoppiatori dalla dotazione di altri modelli o tra la produzione artigianale mentre i vomeri possono essere chiusi semplicemente incollandovi sopra un pezzo di carta o di plastica sottile debitamente sagomato e verniciato. Riteniamo peraltro assai probabile che presto qualche artigiano realizzerà i vomeri completi in metallo fotoinciso o magari in stampa 3D.

I pantografi costituiscono un passo avanti rispetto ai Sommerfeldt standard montati in genere sulle locomotive in scala N: di buona finezza, hanno lo strisciante correttamente differenziato a seconda delle versioni, conformemente a quanto riscontrabile al vero nell’epoca di riferimento, infatti si presenta curvo sulla 164, dritto sulla 461 e sulla E655. Di contro il basamento non è bellissimo, ma con la raffinatezza degli isolatori riportati, inoltre il sollevamento è piuttosto disagevole in quanto non è semplicissimo sganciare gli striscianti dai fermi e il rischio di fare danni è tutt’altro che remoto.

Vista dall’alto della E656 164, art. HN2512 – foto da ebay

I carrelli sono ben incisi e differenziati nei dettagli tra le varie versioni: sulla 164 sono tutti dotati di sabbiere mentre sulla 461 e sulla E655 le sabbiere sono presenti solo presso gli assi estremi e sui fianchi sono riportati gli ammortizzatori antiserpeggio (al vero introdotti dall’origine sulla sesta serie ed estesi al resto del gruppo a partire dal 1989), in un vistoso colore rosso corrispondente al reale ma che merita una leggera sporcatura per smorzare l’effetto della plastica non verniciata. Anche le vele delle ruote, per maggior realismo, andrebbero ritoccate in nero in quanto appaiono troppo lucide.

Per consentire la circolabilità in curva senza interferire con le scalette di accesso alle cabine, sui carrelli estremi è stato ricavato un apposito scasso. Tale scelta, seppure non realistica, ci sembra condivisibile dato che alla normale distanza di osservazione, grazie anche al colore scuro, il trucco passa abbastanza inosservato, del resto l’alternativa sarebbe stata quella di mutilare le scalette o di renderle solidali ai carrelli, con effetto estetico ben peggiore.

Vista laterale lato cabina AT della E656 461, art. HN2511 – foto da ebay

La decorazione non presta il fianco a critiche, le tonalità sono fedeli al reale così come targhe, loghi e scritte di servizio varie, che risultano sufficientemente nitide nonostante le ridottissime dimensioni, e in tale ambito si fanno apprezzare i disegnini del Caimano sui fianchi delle cabine delle unità nei colori d’origine e le fasce gialle con l’iscrizione “Cargo” sulla E655.

Testata della E655 245, art. HN2513 – foto da ebay

Lo schema meccanico è quello classico (anche per la scala H0): telaio metallico, motore in posizione centrale e trasmissione ai carrelli di estremità tramite alberi con snodi cardanici, viti senza fine e ingranaggi che azionano il 1°, il 2°, il 5° e il 6° asse. Il funzionamento è buono, la forza di trazione non disprezzabile, grazie anche alla presenza di due ruote gommate, e la velocità massima corrisponde, in scala, ai 150 km/h della macchina vera (ricordiamo che le E655 erano invece limitate a 120 km/h, quindi questo modello non deve essere fatto viaggiare “a manetta”).

L’impianto elettrico utilizza, per ciascun semitelaio, una scheda con gli ormai abituali componenti SMD, economici e di dimensioni ridotte ma fonte di grattacapi per la sostituzione in caso di guasti in mancanza di attrezzatura adeguata. I fanali sono illuminati tramite microled SMD a luce bianca e rossa, inoltre anche sulle versioni analogiche è presente la presa per il decoder e lo spazio per un piccolo altoparlante.

Vista laterale lato corridoio della E656 164, art. HN2512 – foto da ebay

Queste nuove E656 hanno ricevuto un’accoglienza decisamente buona negli ambienti fermodellistici e, a quanto abbiamo sentito, tra gli acquirenti si annoverano non solo “ennisti” ma anche seguaci di altre scale sia in Italia che all’estero, cosa quest’ultima tutt’altro che scontata per un modello FS: sicuramente hanno giocato a favore la fama, la diffusione e l’ “universalità” della locomotiva vera.

Ciononostante, nel giudizio complessivamente positivo, non mancano alcune note stonate: in primis la produzione presso un terzista cinese comporta un controllo qualità a maglie extralarge (ammesso che ci sia), con conseguente qualità non sempre costante nell’assemblaggio, su vari esemplari infatti si lamentano casse non perfettamente allineate, respingenti storti o ancora giochi eccessivi in senso verticale dei timoni di allontanamento, con possibili sganciamenti in corsa delle carrozze o dei carri al traino.

Vista laterale lato corridoio della E655 245, art. HN2513 – foto da ebay

In secondo luogo, e questo è un argomento al quale siamo particolarmente sensibili, il prezzo che, come avvenuto con tutti i modelli Hornby di recente consegna, ha subìto uno sgradevole rialzo in corsa: infatti per le versioni analogiche dai 179,90 euro inizialmente previsti è schizzato a 198 (+10%), mentre per le versioni digitali si è arrivati a 243 euro, che salgono, ormai totalmente fuori controllo e fuori dal mondo, a 333 euro per quelle sonorizzate.

Sicuramente il tema E656/E655 verrà ulteriormente sviluppato in futuro, le varianti non mancano di certo, inoltre la base meccanica potrà essere utilmente sfruttata per realizzare le E636 e le E645/E646, queste ultime annunciate da Rivarossi, sempre in scala N, nel lontano 1994 e poi abortite. Piccolo appunto, per ambientare il “Caimano” in un contesto credibile sarebbe anche il caso di produrre un sistema di palificazione e catenaria FS economico e di facile montaggio, dato che attualmente quanto disponibile sul mercato ha caratteristiche diametralmente opposte a quanto sopra enunciato, sicuramente con le nuove tecnologie oggi disponibili (ad esempio la stampa 3D per i pali) qualcosa in tal senso potrebbe essere fatto. Non è certo bello né realistico veder correre modelli di locomotive elettriche su linee non elettrificate, magari con il pantografo alzato per prendere corrente dal nulla, come purtroppo capita spesso di vedere

E656 Arnold (scala N) – nuove versioni 2022