Bagagliaio-posta nDU 1978R – Romana Modelli

Grazie all’introduzione di nuove tecnologie, quali la stampa 3D, negli ultimi anni sono nati diversi fabbricanti artigianali che, dati i costi (relativamente) ridotti delle attrezzature e dei materiali, offrono le loro realizzazioni a prezzi vantaggiosi e decisamente inferiori rispetto a chi invece sfrutta metodi più tradizionali (fotoincisioni, microfusioni ecc.).

Tra questi produttori emergenti troviamo Romana Modelli, casa – appunto – romana che ha lanciato sul mercato una serie di accessori e di ricambi in stampa 3D per modelli ferroviari e per plastici i quali, grazie alla buona qualità e, come detto prima, ai prezzi popolari hanno da subito avuto un’ottima accoglienza. Evidentemente incoraggiata dai risultati positivi, Romana Modelli ha deciso di fare il salto di qualità, avventurandosi nella realizzazione di autobus e adesso anche di rotabili ferroviari in scala H0 (1:87).

50 83 91-39 071-5 nDU, art. 2001 – foto da romanamodelli.it

Il primo modello di questo tipo, presentato a settembre 2021 in occasione della fiera di Novegro, è l’ancora inedito bagagliaio-posta “tipo 1978R”: si trattava al vero di una serie di 80 veicoli realizzati a partire dal 1981 (dopo un prototipo risalente al 1978) sulla base di vecchie carrozze “tipo 1921” serie 30.000, che in un primo tempo vennero trasformate in bagagliai (classificazione 50 83 95-38 000-079 D) ricevendo la livrea grigio ardesia e dal 1984 in bagagliai-posta (marcatura 50 83 91-39 000-079 nDU) con la realizzazione di un ambiente destinato al servizio postale. In tale occasione furono equipaggiati con la condotta passante a 78 poli per l’esercizio con treni navetta, inizialmente infatti erano stati pensati proprio per l’abbinamento alle carrozze MDVC, delle quali ripresero la livrea beige con fasce arancio e viola. Naturalmente il loro utilizzo non si è limitato ai soli convogli reversibili (anche con carrozze MDVE, a piano ribassato e a due piani), ma negli anni li si è visti in composizione a treni di carrozze ordinarie, principalmente su relazioni locali o dirette, oppure ai tipici “celeroni” degli anni ’80 formati da soli bagagliai (anche di altro tipo) per l’inoltro di collettame e merci in piccole partite, o ancora ai treni postali. Tramontati questi impieghi sul finire degli anni ’90, li si è potuti osservare ancora per qualche anno a Messina e a Villa San Giovanni, declassati a veicoli scudo per le manovre di imbarco sui traghetti. Non sono arrivati a rivestire la livrea XMPR sebbene qualche unità, negli ultimi tempi di servizio, avesse ricevuto i loghi FS di nuovo tipo. Un paio di esemplari dovrebbero essere stati preservati nel parco storico di cui uno a Trieste (50 83 91-39 015-2 nDU) e uno a Milano (50 83 91-39 001-2 nDU), quest’ultimo ricolorato in grigio ardesia, andando così a costituire, se vogliamo, un falso storico in quanto, come abbiamo visto, tale livrea era stata adottata solo precedentemente alla trasformazione in bagagliai-posta.

50 83 91-39 020-2 nDU, art. 2002 – foto da romanamodelli.it

Il modello si presenta piuttosto bene, la cassa è in resina e riproduce le tipiche fattezze dei prototipi reali, con il caratteristico contrasto tra antico e moderno. Dato il materiale utilizzato, non si può pretendere una finezza di dettaglio analoga a quella dei modelli in termoplastica stampata o in ottone, tuttavia il colpo d’occhio è più che buono e il rotabile sul plastico fa un’ottima figura.

Ci segnalano tuttavia che, almeno su alcuni esemplari, si sono evidenziati difetti macroscopici come telai imbarcati, sedi di finestrini e portelloni non in squadra, tetto e cassa non combacianti, mentre altri acquirenti non hanno rilevato difetti evidenti. Sarà anche da valutare nel tempo la stabilità della resina, materiale che storicamente ha spesso dato problemi, vedi i famigerati modelli Bettiart che si sgretolavano o, in tempi più recenti, vari rotabili in resina di diversi produttori che negli anni subivano deformazioni e alterazioni anche importanti. Ovviamente non tutte le resine sono uguali, per composizione e caratteristiche, ad ogni modo solo il tempo potrà dare una risposta.

Il bagagliaio è proposto sia in livrea beige con fasce arancio e viola, in due diverse numerazioni (art. 2001, marcatura 50 83 91-39 071-5 nDU e art. 2002, marcatura 50 83 91-39 020-2 nDU), sia in grigio ardesia (art. 2003), la cui marcatura (50 83 91-39 001-2 nDU) corrisponde a quella dell’esemplare preservato e può essere realisticamente inserito solamente in composizione a treni storici. La decorazione è eseguita in modo accurato, con tonalità dei colori fedeli al reale, così come i vari loghi e iscrizioni, realizzati tramite decals. Gli interni sono riprodotti, per quanto scarsamente visibili attraverso i finestrini, ridotti in numero e nelle dimensioni. I vetri dello scomparto bagagliaio-postale presentano la riproduzione delle griglie antintrusione, che però risultano forse un po’ massicce.

50 83 91-39 001-2 nDU, art. 2003 – foto da romanamodelli.it

Ovviamente il progetto si presta a ulteriori sviluppi, ad esempio si potrebbe realizzare la versione “solo bagagliaio” allo stato d’origine, ambientabile nella prima metà degli anni ’80, quella di metà anni ’90 con il pittogramma relativo al trasporto biciclette (alcuni esemplari infatti erano stati così attrezzati nella prima metà degli anni ’90) o ancora quella di fine carriera con logo XMPR. Il produttore comunque si dichiara disponibile a realizzare versioni personalizzate.

nDU 1978R con logo FS XMPR (Messina 22/3/2005)

Il modello viene realizzato solo su ordinazione e il prezzo è pari a 130 euro (più spedizione), coerente con il suo carattere artigianale e peraltro molto prossimo a quello di diverse produzioni industriali, possibilmente di fattura cinese (un esempio a caso, la carrozza pilota Z1A ACME).

Per maggiori informazioni è possibile contattare Romana Modelli tramite il sito www.romanamodelli.it o la pagina Facebook.