Carrozze a due piani Vivalto – Lima Expert

A complemento delle sue recenti E464, parallelamente alle quali erano state annunciate nel 2020, Hornby ha consegnato in queste prime settimane del 2022 le moderne carrozze a due piani Vivalto in scala H0 (1:87), anch’esse in vendita con marchio Lima Expert.
Come è stato da più parti sottolineato, e anche con una certa insistenza, si tratta di modelli “inediti” in quanto riproducono le unità della prima serie, mentre le analoghe ViTrains, sul mercato dal 2014 e già proposte in numerose varianti, appartengono alle forniture successive, diverse in vari dettagli.

Per ulteriori approfondimenti su queste vetture rimandiamo a scalaenne, qui ci limitiamo a ricordare che gli elementi caratteristici della prima serie sono, dall’alto verso il basso della carrozza, il tetto liscio anziché cannellato, la minore estensione delle griglie sui ricaschi del tetto e i carrelli SF400 di fornitura Siemens, questi ultimi adottati anche su una parte dei lotti successivi prima di cedere il passo ai J160 AnsaldoBreda, peraltro piuttosto simili nella struttura (ciò che ne permette la distinzione a prima vista è la sospensione primaria, con due molle per boccola sui Siemens e una sola sugli AnsaldoBreda). Per la verità si tratta di differenze che anche al vero non saltano all’occhio immediatamente, e a questo proposito riteniamo che, a parità di sforzo e di investimenti, più che sulle Vivalto sarebbe stato meglio puntare su qualcosa di “totalmente” inedito come le UIC-X ristrutturate (tipo 1997R MD) con relativa pilota, le quali sembrerebbero piuttosto richieste. Parere personale, chiaramente, che può essere o meno condiviso, inoltre non è detto che a uno dei prossimi giri anche le suddette X non possano essere finalmente prese in considerazione, a un quarto di secolo dal loro debutto al vero.

I nuovi modelli Lima Expert sono stati da subito declinati in tutte le varianti di livrea possibili: quella originaria, basata sulle tonalità XMPR ma con diverso schema, la nuova colorazione Trenitalia studiata per i mezzi destinati ai servizi regionali, che per brevità chiameremo “livrea DPR”, introdotta sulle Vivalto a partire dal 2014 e ormai estesa, già da qualche anno, all’intero gruppo, infine la coloritura Trenord che riveste a partire dal 2011-2012 le unità passate in gestione all’impresa ferroviaria lombarda.

Sono state consegnate tre confezioni, una per livrea, con una pilota e due intermedie: in dettaglio abbiamo l’art. HL5050 con la pilota 50 83 26-78 922-1 npBH e le intermedie 50 83 26-78 104-6 nB e 50 83 26-78 119-4 nB nei colori d’origine, l’art. HL5051 con la pilota 50 83 26-78 908-0 npBH e le intermedie 50 83 26-78 006-3 nB e 50 83 26-78 019-6 nB in livrea DPR e l’art. HL5052 con la pilota 50 83 26-78 923-9 npBH e le intermedie 50 83 26-78 003-0 nB e 50 83 26-78 005-5 nB nello schema Trenord.

Carrozze della confezione art. HL5050 – foto da trenietreni.it
Carrozze della confezione art. HL5051 – foto da binario2.com
Carrozze della confezione art. HL5052 – foto da binario2.com

A queste si aggiungono tre ulteriori confezioni, sempre una per ogni tipologia di livrea, contenenti ciascuna due ulteriori carrozze intermedie con cui realizzare la composizione “base” di 5 pezzi che era quella originariamente prevista per i convogli Vivalto: l’art HL5053 con le unità 50 83 26-78 114-5 nB e 50 83 26-78 118-6 nB nei colori d’origine, l’art HL5054 con le unità 50 83 26-78 036-0 nB e 50 83 26-78 074-1 nB nello schema DPR e l’art HL5055 con le unità 50 83 26-78 096-4 nB e 50 83 26-78 103-8 nB Trenord.

Carrozze della confezione art. HL5053 – foto da trenietreni.it
Carrozze della confezione art. HL5054 – foto da trenietreni.it
Carrozze della confezione art. HL5055 – foto da trenietreni.it

Piccola nota per quanto riguarda l’ambientazione, le carrozze in livrea d’origine hanno il logo FS-Trenitalia verde-blu e quindi si collocano nei primi anni di servizio, a partire dal 2005 e non troppo oltre il 2010, non escludiamo comunque che qualche rara unità abbia mantenuto i vecchi loghi più a lungo. All’opposto le versioni nei colori DPR sono caratterizzate dal logo Vivalto di nuovo tipo, introdotto, a quanto ricordiamo, intorno al 2018, pertanto si ambientano in anni recenti.

Le nuove carrozze sono realizzate in linea con la filosofia del marchio Lima Expert già vista sulla E464: buona finezza ma senza accanirsi nell’iperdettaglio.
Le casse, in plastica, appaiono fedeli al reale nella forma e nelle dimensioni e con i vari dettagli, come griglie e pannelli, ben incisi e che potranno essere ulteriormente evidenziati da una leggera sporcatura, in particolare le griglie sui ricaschi del tetto.

Vista dall’alto dell’estremità di una carrozza della confezione HL5050 – foto da rail-modelling.com

I finestrini hanno vetri a filo, in plastica trasparente con un realistico effetto fumé, con massicce cornici in alluminio come al vero e con la metà superiore apribile “a vasistas”, tranne alcuni con vetro fisso.
Le ampie porte sono caratterizzate dalle vistose guarnizioni nere e dai vetri rettangolari, con angoli non arrotondati, e al di sopra di esse sono stampati i gocciolatoi.

Parte anteriore della pilota della confezione HL5050 – foto da rail-modelling.com

Sulle testate spiccano gli intercomunicanti SIG di derivazione tedesca, all’interno dei quali è riportato il cavo a 18 poli maschio: come già detto per la E464, ci pare una finezza eccessiva dato che in condizioni normali rimarrebbe comunque celato alla vista. Più in basso troviamo il gancio realistico, riprodotto in forma semplificata senza tenditore per non interferire con il gancio modellistico, e sugli spigoli gli accoppiatori REC e 78 poli maschio. I respingenti, infine, appaiono realizzati in modo convincente.

Testata con intercomunicante di una carrozza della confezione HL5050 – foto da rail-modelling.com

Gli interni degli ambienti viaggiatori sono riprodotti in un unico colore, senza spingersi – giustamente – nell’iperdettaglio: qualche ritocco, l’aggiunta di alcune tendine abbassate e, volendo, di qualche personaggio ne incrementerà senz’altro il realismo.

Molto buono il frontale della cabina di guida della pilota, dall’aspetto imponente come al vero e su cui si fa notare la riproduzione del gancio automatico, arricchito da cavi e tubazioni pneumatiche. Sarebbe stata gradita anche la maschera di protezione di colore rosso che di solito viene montata sull’accoppiatore, ma siamo certi che qualche artigiano non tarderà a proporla, magari in stampa 3D. Non mancano le prese REC, entrambe correttamente di tipo femmina, e i sottili respingenti, o meglio “assorbitori d’urto”, dato che è questo il loro compito al fine di preservare il gancio in caso di contatti accidentali, ovviamente a bassa velocità, con altri rotabili.
Attraverso gli ampi vetri frontali, corredati da fini tergicristalli, si nota l’interno della cabina, riprodotto in modo accettabile e che si gioverà anche qui di qualche ritocco di colore per migliorarne il realismo, e magari dell’aggiunta dei figurini del macchinista e del capotreno (da riconvertire in “agenti fuori servizio” quando la carrozza viaggia in coda). I fanali sono illuminati tramite LED bicolori bianco-rosso, a seconda del senso di marcia, è presente inoltre una presa a 6 poli per il decoder, che però non ci sembra il massimo della modernità: perché non adottare la più attuale interfaccia Plux?

Frontale della pilota in livrea DPR – foto da binario2.com

I carrelli a una prima occhiata appaiono un po’ semplificati, sicuramente non aiuta la loro realizzazione in plastica nuda non verniciata, pur nel colore grigio corrispondente al vero, e di certo gioverà loro un po’ di sporcatura. Sono comunque presenti su di essi i principali dettagli, stampati e non riportati in ossequio a quanto detto prima, scelta che condividiamo appieno sia perché consente di contenere i costi di produzione sia perché si evita di disseminare in giro minuscoli dettagli poi impossibili da ritrovare.

Estremità e carrello di una carrozza intermedia della confezione HL5050 – foto da rail-modelling.com

I ganci, come ormai consuetudine, sono di tipo intercambiabile e montati su timoni di allontanamento a norma NEM. La testata lato cabina di guida della pilota ne è priva, del resto l’aggancio su questo lato al vero non avviene mai in condizioni normali ma solo in casi eccezionali (recupero del convoglio in caso di guasti o manovre particolari).

La circolazione è possibile anche su curve di raggio ridotto fino a 360 mm (il produttore dichiara un raggio minimo di 356,5 mm), attenzione però, sul plastico, a eventuali ostacoli troppo vicini al binario che la generosa sagoma di queste carrozze potrebbe non digerire, così come gallerie e ponti troppo bassi e stretti: prima di… fare danni sarà bene eseguire qualche prova di circolazione a bassissima velocità per verificare la compatibilità dell’infrastruttura con le Vivalto e intervenire laddove necessario.

La decorazione, su tutte le versioni, appare ben realizzata: i colori hanno tonalità sostanzialmente realistiche, così come appaiono fedeli al vero i vari loghi e iscrizioni di servizio. Solo il verde delle unità Trenord appare forse un po’ più chiaro del dovuto.

Frontale della pilota in livrea Trenord – foto da binario2.com

Prodotte come di consueto in Cina, anche queste carrozze hanno risentito dell’aumento in corsa dei prezzi che ha colpito negli ultimi mesi i prodotti del gruppo Hornby, anche se, a dirla tutta, non ci stiamo capendo più nulla: sul sito ufficiale Lima vengono indicati 179,90 euro per le confezioni da tre pezzi con la pilota e 119,90 per quelle da due elementi mentre diversi rivenditori riportano 166,50 euro per le confezioni da tre vetture e 107 euro per quelle da due (sembrerebbero i prezzi stabiliti prima dei rincari), con ulteriori sconti dell’ordine del 10% che portano il prezzo finale a circa 50 euro a carrozza. Se le cose dovessero mantenersi così possiamo affermare che il rapporto qualità/prezzo una volta tanto appare, per gli standard odierni, decisamente buono. Rimane poi da capire per quale motivo modelli prodotti con stampi interamente nuovi vengano a costare, in proporzione, di meno rispetto ad altri realizzati con stampi risalenti a 20 e più anni fa (vedi le ultime 245 Rivarossi). Come abbiamo scritto già altre volte, negli ambienti ferroviari circola il detto “dove finisce la logica inizia la ferrovia”, evidentemente la cosa è valida anche per le ferrovie in scala ridotta…

In ogni caso nonostante i rincari il confronto con la concorrenza, a livello di prezzo, è impietoso: a conti fatti una Vivalto Lima viene a costare quasi la metà rispetto a un’analoga ViTrains. É vero, queste ultime sono prodotte in Italia, costi più alti, controllo qualità eccetra, però non si può negare che l’acquirente medio è molto sensibile al prezzo e di fronte a prodotti percepiti come allineati sul piano qualitativo sceglie normalmente quello che costa meno, Cina o non Cina, del resto è così non solo nel modellismo ma in tutti gli ambiti della vita normale. Più che altro balza all’occhio il fatto che vi siano casi di modelli di fattura cinese (vedi le ultime pilota Z1A ACME, ma di esempi ce ne sono a bizzeffe) che vengono fatti pagare quanto quelli prodotti in Italia…
In definitiva, nonostante il “quasi” doppione con le ViTrains, è probabile che queste nuove Vivalto Lima riscuoteranno un certo successo.

Per concludere, qualche nota sulle possibili composizioni che si possono realizzare con questi modelli: come accennato prima, in origine al vero erano previsti convogli da 5 pezzi, poi sono state un po’ cambiate le carte in tavola e al giorno d’oggi sono molto diffusi anche treni di 6 pezzi, non sono però mancate configurazioni ridotte da 4. Locomotiva d’elezione è certamente la E464, anche in doppia trazione simmetrica (usata non di rado in ambito Trenord), tuttavia nei primi tempi d’esercizio erano state allestite alcune composizioni con E632 (come visibile in questo video), in servizio sulla Milano-Torino.

Per ambientazioni più recenti nulla vieta di abbinare carrozze in livrea d’origine ad altre nei nuovi colori, però con l’avvertenza che il logo Vivalto di nuovo disegno presente su queste ultime e applicato, come detto all’inizio, intorno al 2018, è al limite con la coloritura delle prime (specie con il precedente logo FS-Trenitalia), che proprio nello stesso anno si estingueva in modo pressoché definitivo. Sicuramente per questo tipo di convogli ibridi andranno meglio le unità di prossima uscita, che coniugano da un lato la livrea d’origine all’attuale logo FS-Trenitalia verde-rosso e dall’altro la nuova coloritura DPR al precedente logo Vivalto.
Anche l’accostamento tra E464 Trenord e carrozze DPR non è fuor di luogo perché dal 2018 alcune composizioni nei nuovi colori sono state assegnate a Trenord che, almeno in un primo, le ha sempre utilizzate in modo omogeneo, senza “inquinarle” con carrozze in diversa livrea come invece avvenuto successivamente.
L’uso promiscuo di carrozze Vivalto delle diverse serie invece, a quanto abbiamo potuto osservare, viene normalmente evitato, pur essendo tecnicamente possibile, probabilmente perché, nell’ottica della manutenzione a treno completo, si preferisce avere convogli con caratteristiche omogenee.
Per gli amanti dell’insolito infine ricordiamo che, sempre nei primi tempi di servizio e sempre sulla relazione Milano-Torino, le pilota erano utilizzate in composizione a convogli di carrozze MDVE e locomotiva E632. Le prime pilota inoltre erano state accoppiate anche ad E646 ed E424, si trattava però non di servizi regolari ma di corse prova in composizione minima locomotiva+pilota allo scopo di verificare la funzionalità e la compatibilità del sistema di telecomando via cavo a 78 poli.