Carrozze cuccette FS “tipo 1959” ristrutturate – Codice 270

Per la serie “meteore”, ossia modelli prodotti da ditte che sono apparse e scomparse in breve tempo, in questo articolo parleremo delle carrozze cuccette FS “tipo 1959” ristrutturate prodotte in scala H0 (1:87) da Codice 270: si trattava di una ditta sorta nel 2011 come “reincarnazione” della precedente Big Models, altro effimero produttore attivo per un paio d’anni a partire dal 2009. Entrambi i marchi erano legati a Mario Di Fabio (MdF), artigiano divenuto famoso negli ambienti fermodellistici a partire dagli anni ’90 per la produzione di particolari aggiuntivi e dettagli vari per l’elaborazione o l’autocostruzione di modelli ferroviari.

Convoglio di carrozze cuccette "tipo 1959" al traino di una E645 Roco
Convoglio di carrozze cuccette “tipo 1959” al traino di una E645 Roco

Le carrozze cuccette “tipo 1959” ristrutturate vengono commercializzate nel 2011: sono proposte una carrozza di seconda classe, venduta singolarmente (art. 43011, marcatura 51 83 59-70 213-2 Bc), e una confezione “Espresso 821-829” comprendente un’unità mista di prima e seconda classe e due di seconda classe (art. 43901, marcate 50 83 44-78 112-7 AcBc, 51 83 59-70 177-9 Bc e 51 83 59-70 183-7 Bc).

Carrozza di 2ª classe, art. 43011, lato scompartimenti - foto da minimondo2002.it
Carrozza di 2ª classe, art. 43011, lato scompartimenti – foto da minimondo2002.it

Si tratta di modelli ancora inediti in scala H0, infatti Rivarossi aveva sì prodotto le carrozze “tipo 1959”, ma non in versione cuccette (a parte la carrozza fatta realizzare da Euroscale), e tantomeno la versione ristrutturata, che avrebbe richiesto interventi piuttosto impegnativi per la riproduzione delle modifiche apportate al vero a partire dalla metà degli anni ’80 (in particolare il rifacimento delle testate).

Le tre carrozze della confezione art. 43901 - foto da minimondo2002.it
Le tre carrozze della confezione art. 43901 – foto da minimondo2002.it

I modelli sono realizzati in plastica e presentano un’ottima qualità riproduttiva, con misure in esatta scala e tutti i vari particolari ben riprodotti. Riprodotti anche gli interni, con gli scompartimenti in allestimento notturno dove sono visibili le cuccette aperte e le relative scalette di accesso, in metallo fotoinciso. Tali finezze sembrano però eccessive e portano a domandarsi se valga o meno la pena spingere la riproduzione a questi livelli (con conseguente lievitazione dei prezzi…): infatti gli interni della carrozza non sono immediatamente visibili, soprattutto se è in movimento su un plastico, a meno di non illuminare il modello, cosa che non avrebbe senso dato che gli scompartimenti sono appunto in allestimento notturno, di notte poi si viaggiava con le tendine dei finestrini abbassate, pertanto gli interni in allestimento notturno dall’esterno normalmente non erano proprio visibili…

Dettaglio dell'interno degli scompartimenti - foto da minimondo2002.it
Dettaglio dell’interno degli scompartimenti – foto da minimondo2002.it

La livrea rosso fegato-grigio beige, con tetto e telaio grigio antracite, non presta il fianco a critiche, con tonalità realistiche e fasce di colore applicate con precisione, così come le varie scritte di servizio. I ganci, con innesti a norma NEM, sono montati su timoni di allontanamento per l’aggancio “corto”.

Carrozza di 2ª classe, art. 43011, lato corridoio
Carrozza di 2ª classe, art. 43011, lato corridoio

Le carrozze sono ambientabili nel periodo compreso tra la seconda metà degli anni ’80 e i primi 2000, allorquando, ormai alla vigilia dell’accantonamento, hanno ricevuto la livrea XMPR (molte però hanno terminato il servizio con i vecchi colori). Molto utilizzate, ovviamente, in composizione a treni notturni, nazionali ma anche internazionali (i modelli riproducono proprio unità atte al traffico internazionale), a partire dalla fine degli anni ’90 sono state man mano “spodestate” da carrozze a cuccette di nuovo tipo e dirottate verso impieghi minori: le si poteva infatti trovare in composizione a treni regionali, spesso promiscuamente alle UIC-X, ma non di rado nei periodi di punta erano utilizzate come rinforzo ad espressi e Intercity, anche diurni, oppure per treni periodici (ad esempio i notturni con auto al seguito), speciali e straordinari.

Carrozze cuccette "tipo 1959" in circolazione su un plastico
Carrozze cuccette “tipo 1959” in circolazione su un plastico

Di produzione, ovviamente, cinese, ma dal prezzo più che europeo (61 euro la carrozza singola, 183 euro il set) e, sempre ovviamente, in serie limitata (500 pezzi per articolo), questi modelli hanno ricevuto comunque un’accoglienza positiva negli ambienti fermodellistici, anche perché in quegli anni la riproduzione dei treni notturni era “di moda” e diverse case avevano reso disponibili varie tipologie di carrozze letti e cuccette.

Quasi sicuramente le versioni fin qui presentate avrebbero dovuto costituire la testa di serie allo scopo di sondare il mercato e dare il via alla realizzazione di ulteriori varianti (ad esempio quelle in livrea XMPR oppure quelle, meno diffuse, in livrea rosso fegato-grigio beige ma con nuovi loghi FS), se non che, poco dopo l’uscita di questi modelli, Codice 270 ha cessato l’attività e non se ne è più fatto nulla.

Attualmente le carrozze si possono trovare sul mercato dell’usato, con una certa difficoltà data la produzione in serie limitata, cosa che favorisce vergognosi fenomeni speculativi con la scusa che “non si trovano più”.