Carrozze UIC-X FS Roco – parte IV: ultime versioni

Nel 2010, ad alcuni anni di distanza dalla realizzazione delle unità in livrea XMPR, Roco ripropone le carrozze UIC-X FS ritornando un po’ alle origini e presentando varie versioni nelle colorazioni grigio ardesia e rosso fegato-grigio beige: abbiamo così, in grigio ardesia, la 51 83 10-80 017-3 Az  di prima classe (art. 45826), la 51 83 22-80 032-8 Bz di seconda classe (art. 45827) e una confezione (art. 64037) contenente la 51 83 31-80 018-6 ABz mista e la 51 83 22-80 057-5 Bz di seconda classe, e in rosso fegato-grigio beige le 51 83 22-70 009-8 B di seconda classe (art. 45825) e una confezione (art. 64038) contenente le unità 51 83 10-80 003-3 A di prima classe, 51 83 31-70 998-1 AB mista e 51 83 22-71 965-0 B di seconda classe.

51 83 22-80 032-8 Bz, art. 45827 – foto da roco.cc

Anche questa volta gli stampi sono sempre quelli delle versioni tedesche, con tutte le varie discrepanze rispetto a quelle FS, tuttavia nella decorazione si fa un passo indietro rispetto al passato: sulle unità grigio ardesia vengono tampografati sulle testate degli inesistenti fanali rossi mentre le porte di intercomunicazione vengono inspiegabilmente colorate in alluminio, se non altro però sulla mista le cifre indicanti la classe sono finalmente al posto giusto e sulle unità di prima e di seconda classe vendute singolarmente le porte, che intendono riprodurre quelle in lega leggera, pur con l’incongruenza del vetro troppo grande, hanno una tonalità meno carica e più realistica, invece su quelle della confezione le porte, che riproducono quelle di origine, sono colorate in grigio ardesia ma continua a mancare il divisorio del vetro (peraltro presente, sebbene solamente tampografato, sulle omologhe tedesche prodotte già negli anni ’90).

Carrozze della confezione art. 64037 – foto da roco.cc

Sulle versioni in rosso fegato le tonalità dei colori appaiono leggermente migliorate, anche se ancora perfettibili, ma anche qui troviamo le porte di intercomunicazione color alluminio anziché grigio beige e i fanali tampografati sulle testate, in questo caso però la cosa potrebbe essere accettata perchè richiamano l’aspetto dei tappi di lamiera verniciati come la cassa che al vero accecavano i vani dei fanali, peccato che siano posti troppo in alto. Inoltre su quelle di seconda classe le cifre “2” sono erroneamente collocate sul montante tra la porta e il primo finestrino anziché tra il primo e il secondo finestrino (errore speculare a quello della mista grigio ardesia del 1993).

51 83 22-70 009-8 B, art. 45825 – foto da catawiki.it

Relativamente alle porte, sull’unità di seconda classe art. 45825 sono riprodotte quelle in lega leggera, anche qui con una tonalità più realistica, mentre su quelle della confezione sono inspiegabilmente colorate interamente in rosso fegato, cosa che non ha mai avuto alcun riscontro al vero, non si capisce a cosa sia dovuta questa (assurda) scelta: per recuperare, nei limiti del possibile, il realismo occorrerà o ridipingerle in color alluminio (leggermente dorato) per riprodurre quelle in lega leggera, pur con il problema delle dimensioni del vetro, oppure ricreare le fasce grigio beige per riprodurre quelle d’origine, inserendo anche il divisorio del vetro e colorando la cornice in color ottone.

Carrozze della confezione art. 64038 – foto da ebay

Per quanto riguarda le marcature, quella della carrozza rosso fegato art. 45825 corrisponde non a quella di una “tipo 1964” ma a una “tipo 1968” (che, ricordiamo, differivano per alcuni elementi tra cui la griglia dell’impianto di riscaldamento lato corridoio), le altre invece risultano coerenti corrispondendo a quelle di unità “tipo 1964”. Le unità grigio ardesia avendo la “z” nella marcatura letterale si ambientano correttamente negli anni a cavallo del 1980 e comunque non oltre il 1982 (anno in cui la “z” venne abolita).

Nel 2015 ultimo atto, vengono infatti consegnate quattro carrozze in livrea rosso fegato-grigio beige, la 51 83 10-70 068-8 A di prima classe (art. 64610), le 51 83 22-71 886-8 B (art. 64612) e 50 83 22-78 197-4 B (art. 64613) di seconda classe e la 51 83 31-70 002-2 AB (art. 64611) mista di prima e seconda classe. Le numerazioni corrispondono a quelle di carrozze “tipo 1968” per le unità di prima e seconda classe e “tipo 1970” per la mista.

51 83 10-70 068-8 A art. 64610 – foto da littorina.it

La verniciatura appare ulteriormente migliorata, con tonalità dei colori più realistiche anche se non perfette, inoltre sulla fiancata lato corridoio viene aggiunta la griglia dell’impianto di riscaldamento (presente appunto sulle “tipo 1968” e successive), che però non è stampata ma solamente tampografata, con effetto comunque accettabile.

51 83 22-71 886-8 B, art. 64612 – foto da littorina.it
Dettaglio della griglia lato corridoio sulla carrozza art. 64613 – foto da littorina.it

Le porte sono del tipo in lega leggera, anche se con l’incongruenza delle eccessive dimensioni del vetro dato che lo stampo è sempre quello delle carrozze tedesche, di conseguenza anche il sottocassa non rispecchia i prototipi reali. Inoltre sulla mista rimane sempre la difformità rispetto al vero di vari elementi come i gradini o la distanza tra le porte e i finestrini adiacenti, sarebbe stato certamente meglio adottare per questa unità la numerazione di una “tipo 1964” (le “tipo 1968” non esistevano in versione mista), ovviamente eliminando la griglia lato corridoio.

51 83 31-70 002-2 AB, art. 64611 – foto da littorina.it

A questo punto possiamo ritenere che questi modelli abbiano esaurito il loro ciclo: le varie approssimazioni derivanti dal fatto che si tratti comunque di ricoloriture, o poco più, di carrozze tedesche, ormai risultano poco accettabili, soprattutto alla luce del fatto che già da tempo altri produttori (Rivarossi e più recentemente ACME) hanno realizzato carrozze analoghe ma con i vari dettagli corretti, cosa che rende alquanto improbabile l’eventualità che Roco possa intervenire sugli stampi per rendere i propri modelli più aderenti ai prototipi FS. Rimangono però alcuni punti a loro favore: la mista “tipo 1964”, a prescindere dalle eventuali incongruenze della numerazione, non è stata ancora riprodotta da alcuno, così come tutte quelle in livrea XMPR, inoltre, grazie alla loro robustezza, sono sempre ottimi modelli da plastico e sul mercato dell’usato sono generalmente reperibili a prezzi non troppo spropositati.

Carrozze UIC-X FS Roco – parte I: prime versioni
Carrozze UIC-X FS Roco – parte II: nuove versioni del 1993
Carrozze UIC-X FS Roco – parte III: XMPR