Carrozze UIC-X tipo 1964 FS – Arnold (scala N)

Nel sempre asfittico mercato della scala N italiana, che a fasi alterne si cerca da decenni di rilanciare (finora peraltro senza successo), Hornby ha lanciato qualche tempo fa un – diciamo così – “programma italiano”, commercializzato con il marchio Arnold sotto il quale è stata raccolta la produzione in scala N (1:160): il piatto forte sarà la locomotiva E656, di cui parleremo quando disponibile, a contorno della quale sono state proposte le carrozze UIC-X. La scelta ci appare sensata, trattandosi di carrozze a loro tempo ampiamente diffuse, che hanno caratterizzato il panorama ferroviario italiano dalla seconda metà degli anni ’60 al primo decennio dei 2000 e che in misura ridotta, reduci da interventi di “revamping”, sopravvivono ancora oggi.

Le unità proposte appartengono al “tipo 1964” e sono declinate sia in livrea grigio ardesia, collocabili negli anni ’70-’80, sia nella successiva rosso fegato-grigio beige, per ambientazioni anni ’80-’90, commercializzate in confezioni da 3 carrozze contenenti una prima classe e due seconde (art. HN4316 grigio ardesia, art. HN4317 rosso fegato).

Carrozze della confezione HN4316 – foto da fermodel.it

Diciamo subito che si tratta di rivisitazioni di precedenti stampi Arnold relativi a carrozze tedesche e in effetti alcuni elementi come le porte con vetri più lunghi o il sottocassa corrispondono alle unità DB ma non a quelle FS: non è la prima volta che ciò accade, anzi la maggior parte delle riproduzioni di carrozze X FS, in tutte le scale, sono semplici riadattamenti del modello base tedesco. In effetti anche al vero il progetto UIC-X nacque in Germania e la prima fornitura FS, appunto le “tipo 1964”, ricalcava il modello DB, anche se con qualche lieve differenza, mentre le serie successive, pur mantenendo la medesima architettura, se ne sarebbero discostate maggiormente. Ad ogni modo riteniamo che, date le dimensioni della scala N e la sua concezione più “da plastico” che “da vetrina”, i compromessi siano più che accettabili.

A ben guardare comunque sulle versioni grigio ardesia le porte, colorate come la cassa, sono assimilabili a quelle d’origine con vetro apribile, per renderle realistiche quindi basterà ritoccare in color ottone il divisorio centrale, inciso ma, chissà perchè, non colorato in fabbrica.

Probabilmente per non interferire con il movimento dei ganci, i gradini di salita sono stati leggermente arretrati, la cosa non disturba più di tanto tranne sull’unità di prima classe e su una di quelle di seconda classe rosso fegato, sulle quali si è inteso riprodurre le scalette con ultimo gradino ripiegabile introdotto come modifica e dove lo spostamento appare decisamente eccessivo.

Carrozze della confezione HN4318 – foto da binario2.com

Per il resto le riproduzioni appaiono ben fatte, con casse dalle proporzioni adeguatamente restituite e con vetri a filo attraverso cui si scorgono gli interni sommariamente riprodotti (in questa scala, giustamente, è inutile spingersi nell’iperdettaglio).
Unici elementi sottotono, evidente retaggio del passato, sono gli enormi anelli di ancoraggio sul bordo inferiore del telaio (le cui proporzioni corrispondono quasi alla scala H0…), i carrelli, la cui incisione non appare entusiasmante e con ceppi dei freni troppo discosti dalle ruote, e il fissaggio dei tubolari degli intercomunicanti, i cui incastri, di colore nero, penetrano nel vano sulle testate per circa metà altezza: non sarebbe stata una cattiva idea studiare una soluzione meno invasiva.

La decorazione appare adeguata sia relativamente alle tonalità, sostanzialmente fedeli al vero, sia per quanto riguarda l’esecuzione di loghi e iscrizioni.

Su alcuni esemplari è stato segnalato un assemblaggio poco curato (e anche qualche problema di circolabilità), problema tipico delle case che si appoggiano per la produzione a terzisti cinesi, il cui controllo qualità ha maglie larghissime, ammesso che esista (come non rimpiangere il tagliandino che Roco negli anni ’80-’90, e forse ancora oggi, accludeva a ogni modello, con il numero del collaudatore, per eventuali reclami in caso di difetti…).

Purtroppo per la commercializzazione Hornby ha seguito la medesima prassi dei modelli di recente uscita in scala H0 (ALn668, D445): consegne a macchia di leopardo, modelli disponibili su ebay ma non nei negozi, aumento in corsa del prezzo, passato da circa 109 euro a ben 131 (+20%). Va da sè che un aumento così consistente nonchè improvviso riduce significativamente il bacino di potenziali acquirenti e non è detto che arrivi a compensare le minori vendite. Ora, ci saranno stati sicuramente validi motivi per attuare tali scelte (Brexit, virus, crisi, terremoto, inondazione, cavallette…), scelte che però, da potenziali acquirenti, temiamo vadano a intaccare e minare l’immagine di serietà e di credibilità ricostruita a fatica dopo le “cappellate” dei primi tempi post-cinesizzazione della produzione (chi c’era ricorderà le E424 color cioccolato, le prime E402A e via dicendo) grazie alla realizzazione di modelli interamente nuovi e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo (E636, E646, Gran Confort ecc.).

Non è improbabile che in futuro queste carrozze possano essere proposte anche in livrea XMPR, sia in versione “Passeggeri” con fascione blu all’altezza dei finestrini sia in versione “Regionale” con fiancata bianca, anche alla luce del fatto che, se non andiamo errati, ad oggi non esiste alcun modello di carrozza X in scala N nei colori XMPR a parte – come giustamente ci viene segnalato – un paio di unità in livrea “Passeggeri” prodotte una ventina di anni fa sulla base degli stampi delle primitive UIC-X Rivarossi/Atlas risalenti alla fine degli anni ’60 e ormai obsolete.