Carrozze Z “Eurofima” FS Piko – la vedo grigia…

Nuova edizione per le carrozze FS tipo Z “Eurofima” Piko in scala H0: questa volta sono state consegnate le versioni in livrea a due toni di grigio, sempre proposte in confezione da tre unità (una di prima classe e due di seconda, art. 58251).

Le tre carrozze della confezione art. 58251 – foto da trenietreni.it

Ricordiamo che la livrea a due toni di grigio, negli ambienti feramatoriali denominata anche “bigrigio” o “finanziera”, al vero ha debuttato sulle Z di nuova fornitura nel 1989 ed è stata estesa a quelle di prima serie (le “Eurofima” appunto) a partire dal 1995. L’idea era quella di unificare la veste delle carrozze Z delle varie serie, le quali fino ad allora sfoggiavano tre differenti coloriture: arancio per le “Eurofima”, avorio-grigio ardesia con filetti azzurri per le unità consegnate nella seconda metà degli anni ’80, grigio in due tonalità con filetti gialli per quelle entrate in servizio dal 1989. Purtroppo lo sforzo è stato poi vanificato dall’introduzione, poco tempo dopo (1996), della nuova livrea XMPR, che ha fatto sì che le carrozze Z vestissero per alcuni anni non più tre ma quattro diverse colorazioni, non di rado visibili contemporaneamente all’interno dello stesso convoglio.

Le “Eurofima” riverniciate nella coloritura a due toni di grigio non sono state moltissime, parecchie unità ancora in arancio infatti sono approdate direttamente all’XMPR tra la fine degli anni ’90 e i primissimi 2000. Le prime a passare alla livrea grigia ricevevano il logo FS a losanga, successivamente sostituito da quello XMPR, però eseguito interamente in giallo, su quelle ricolorate a partire dal 1996.

Carrozza “Eurofima” di seconda classe fresca di revisione, appena ricolorata in grigio e con logo XMPR (Messina, 17/7/1996)

Vi è poi il mistero delle unità con filetti bianchi anziché gialli: sembrerebbe infatti che alcune carrozze avessero suddetti i filetti di colore bianco, fuori norma. A memoria non ricordiamo di averne mai viste e anche dalle poche immagini che siamo riusciti a reperire non si riesce a capire se tali filetti fossero effettivamente bianchi oppure di un giallo sbiadito, virato dunque verso il bianco. Potrebbe anche darsi che qualche officina, trovandosi a corto del colore giallo, lo avesse sostituito o comunque allungato con il bianco. Invitiamo chiunque sia in possesso di immagini di carrozze con i filetti bianchi, e in cui tale peculiarità sia apprezzabile in modo inequivocabile, a scriverci.

Tornando ai modelli Piko, questi riproducono la carrozza di prima classe 61 83 19-90 013-9 A con logo XMPR (identificata dal codice 58251A), la carrozza di seconda classe 61 83 21-90 014-3 B (cod. 58251B), con logo a losanga e pittogrammi di classe fumatori/non fumatori grigi (fuori ordinanza, normalmente erano gialli) e la carrozza 61 83 21-90 059-8 B (cod. 58251C), sempre di seconda classe e con i filetti bianchi, oltre che  con il logo XMPR, quest’ultima realizzata in tale veste anche da Roco diversi anni fa.

Carrozza di prima classe art. 58251A – foto da trenietreni.it

A livello costruttivo si presentano del tutto analoghe alle versioni in livrea arancio prodotte qualche tempo fa e di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, a cui rimandiamo per ulteriori dettagli.
Da segnalare che i carrelli, conformemente all’epoca di ambientazione, hanno ricevuto gli smorzatori antiserpeggio.

Carrozza di seconda classe art. 58251B – foto da trenietreni.it

La colorazione è ben realizzata e le tonalità appaiono sostanzialmente fedeli al vero, a parte il dubbio relativo alla carrozza con i filetti bianchi. Su tutte e tre le unità la marcatura sulle fiancate è di colore bianco, teoricamente sarebbe dovuta essere gialla ma non escludiamo che vi fossero esemplari con i caratteri bianchi.

Carrozza di seconda classe con filetti bianchi art. 58251C – foto da trenietreni.it

I cartelli di percorrenza riportano il percorso La Spezia C.le-Stuttgart HBF: stando agli orari del 1996/97 dovrebbe trattarsi dell’IC 382, che copriva appunto questo tragitto. Queste carrozze infatti, come detto prima, sono ambientabili nella seconda metà degli anni ’90-inizio 2000 e, chiudendo un occhio sui cartelli di percorrenza, sono adatte ad entrare in composizione a IC ed EC con carrozze Z di altre serie, Gran Confort (solo per servizi nazionali) e X. Semmai, dato l’esiguo numero di unità in livrea a due toni di grigio, era poco probabile, anche se non impossibile, trovare più di un esemplare all’interno dello stesso treno.

Dettaglio del cartello di percorrenza – foto da laborsadeltreno.com

Per la trazione vanno bene tutte le locomotive elettriche in servizio in quegli anni, principalmente E444R, E656, E402A e B, E632-633, E652 ma anche E636, E645 ed E646 che a volte erano impiegate in testa a treni di rango per indisponibilità di altre macchine, dove non fossero richieste prestazioni elevate in termini di velocità. Anche l’abbinamento con le E402 prototipo è possibile, ma solo se in livrea XMPR1, mentre le E444 con cabine originali sono molto al limite, dato che l’ultima unità non trasformata (069) ha circolato fino ad aprile 1996. Queste carrozze inoltre possono essere impiegate su linee non elettrificate, al traino di locomotive Diesel D445, e utilizzate anche in ambientazioni estere, dato che erano spesso in composizione a treni internazionali, principalmente verso Svizzera, Germania, Austria o Francia.

Rispetto alle precedenti versioni in livrea arancio il prezzo – chi l’avrebbe mai detto? – è stato ovviamente rivisto al rialzo, e non di poco, la confezione infatti costa la bellezza di 215 euro (oltre 70 a carrozza), anche se diversi rivenditori la propongono a circa 190.

Carrozze Z “Eurofima” FS – Piko