E428 Rivarossi (1:80) – parte I: semiaerodinamiche

Le E428 sono state tra le locomotive di punta del parco FS e uno dei modelli più celebri di Rivarossi in scala H0 (1:87): in questa serie di articoli tratteremo i modelli di prima generazione, caratterizzati dalle dimensioni in scala abbondante (1:80 circa) e prodotti tra gli anni ’60 e gli anni ‘80, riservandoci di parlare in futuro di quelli di nuova generazione, in scala esatta, prodotti dal 1992 in poi.

Prima di proseguire, alcune premesse. Per prima cosa, la questione delle serie: al vero le E428 erano suddivise in quattro serie, di cui le prime due (001-096 e 097-122), in effetti molto simili tra loro, caratterizzate dalla cassa squadrata con avancorpi frontali, la terza comprendente le unità con testate semiaerodinamiche (123-203) e la quarta quelle con testate aerodinamiche (204-242) mentre nei cataloghi Rivarossi le E428 sono state da sempre suddivise in tre serie, comprendendo nella prima tutte quelle con avancorpi, nella seconda quelle con testate semiaerodinamiche e nella terza quelle con testate aerodinamiche. Tutto questo ovviamente ha generato un po’ di confusione sia tra gli appassionati di ferrovie sia addirittura nella stampa specializzata, tanto che ancora oggi c’è chi usa la classificazione FS in quattro serie e chi quella in tre. Nei nostri articoli, onde evitare possibili fraintendimenti, parleremo semplicemente di unità “con avancorpi”, “semiaerodinamiche” e “aerodinamiche” e, ove fosse strettamente necessario, per amore di precisione ci appoggeremo alla classificazione FS in quattro serie.

Seconda premessa: come (forse) noto, Rivarossi non ha realizzato i modelli in ordine di serie ma è partita nel 1960 con le unità semiaerodinamiche, consegnando quelle (al vero precedenti) con avancorpi solo 6 anni dopo e approdando infine a quelle aerodinamiche dopo un ulteriore quinquennio. In questa serie di articoli tratteremo i modelli in ordine cronologico e per serie, partendo da quelle semiaerodinamiche, proseguendo poi con quelle con avancorpi, pur se al vero antecedenti, e concludendo con quelle aerodinamiche.

Terzo, la datazione: specie negli anni ’60 i modelli hanno subito varie piccole modifiche e migliorie, che si traducono in suffissi diversi (/1, /2 ecc.) a parità di codice articolo. In molti casi tali variazioni non sono state seguite dai cataloghi, che riportano solo il codice articolo “principale”, pertanto, per alcune versioni, non ci è stato possibile stabilire una datazione precisa, pur con il supporto di ulteriore documentazione come i cataloghi delle parti di ricambio e il volumetto 50 anni di modellismo ferroviario edito dalla stessa Rivarossi nel 1995, le cui informazioni però non sempre sono del tutto affidabili. Inoltre la necessità di smaltire i pezzi presenti in magazzino può aver quasi certamente dato luogo all’allestimento di varianti “ibride” a parità di codice articolo prima di introdurre le modifiche in modo definitivo.

Al termine proporremo comunque alcune tabelle di riepilogo, ove la datazione non fosse certa abbiamo riportato l’anno supposto di inizio o fine produzione seguito da una “c” (da leggersi “circa”). Naturalmente non escludiamo di incorrere in errori, omissioni o inesattezze di vario genere: chi dovesse accorgersene è calorosamente invitato a scriverci al nostro indirizzo email, pubblicheremo volentieri eventuali integrazioni o rettifiche.

Il frontale della E428 166, art. Le 428/R – foto da ebay

Nel 1960 dunque Rivarossi consegna la sua prima versione di E428, si tratta, come già detto, di un’unità semiaerodinamica, la 166 (art. Le 428/R): pur essendo legata ai canoni costruttivi del tempo, presenta un’apprezzabile incisione della cassa (in plastica), con le numerose chiodature, e dei semitelai, con i vari elementi (sospensioni, boccole, sabbiere), con un livello di dettaglio notevole per l’epoca. I vetri non sono a filo cassa mentre i pantografi sono ancora quelli di vecchio tipo, piuttosto grossolani, che riproducono sommariamente i 32 montati al vero. Per qualche curioso motivo Rivarossi ha reinterpretato i frontali, dove i vetri non sono di forma rettangolare come al vero ma romboidale, seguendo le linee della testata, l’effetto in sè non è sgradevole, rendendo la locomotiva un po’ più aggraziata, ma ovviamente ciò non ha riscontro nella realtà. Altri dettagli degni di nota sono la zigrinatura della parte superiore dei semitelai, i corrimani d’angolo dei manovratori e quelli sul tetto presso i pantografi riportati in metallo (anche se non verniciati e i secondi decisamente sovradimensionati), le traverse di testa con finestre ovali realmente traforate e su cui sono stampati il gancio e un accenno di condotte pneumatiche, le ruote motrici su cui è ben riprodotto il sistema di trasmissione Bianchi “a foglie bloccate”. Sulle fiancate sono presenti, stampate in rilievo, la targa con il numero di serie e, solamente da un lato (chissà perchè), quella del costruttore, che però, altra licenza rivarossiana, riporta “Rivarossi – Como” e non quello della macchina vera. A proposito di fiancate, su quella sinistra (al vero lato corridoio), che è quella con due portelli, questi sono erroneamente scambiati di posizione, infatti quello più alto dovrebbe trovarsi presso la cabina posteriore (a destra guardando il modello di lato).

La colorazione è nel tipico castano-isabella, ma con tonalità dei colori piuttosto cariche. Le ruote, tipico “vizio” della vecchia produzione Rivarossi, sono rosse anzichè castane.

Per la motorizzazione si utilizza il classico motore Rivarossi montato su cuscinetti a sfere, che tramite vite senza fine e ingranaggi in ottone aziona due assi di un semicarro, le cui ruote sono dotate di anelli di aderenza in plastica (entrambe le ruote su un asse, una sola sull’altro) per aumentare la forza di trazione. Il funzionamento è piuttosto buono, ma data la demoltiplicazione poco spinta la velocità massima è alquanto elevata, cosa comunque apprezzata all’epoca.

E428 166, art. Le 428/R – foto da ebay

La presa di corrente, oltre che dalle ruote, può avvenire anche dai pantografi tramite un commutatore a levetta posto sotto una cabina. I fanali sono illuminati ed è prevista l’inversione secondo il senso di marcia tramite primordiali diodi al germanio (siamo ancora alla preistoria dell’elettronica…).

Il prezzo è di 9.900 lire che, rivalutate in base ai coefficienti ISTAT, corrispondono a circa 135 euro odierni.

Nel 1961, come per il resto della produzione Rivarossi, viene variato il codice articolo, che diviene 1444, e vengono aggiunte le scalette di accesso alle cabine e le lame paraneve sopra i panconi, in metallo, ma scompaiono i diodi per l’inversione dei fanali, tuttavia il modello fino al 1964/65 è presente in catalogo anche con il precedente codice Le 428/R, è quindi probabile che in questa fase di transizione sia stata prodotta anche qualche E428 con scalette ma venduta con vecchio codice articolo.

E428 166, art. 1444 – foto da ebay

Dal 1962 la locomotiva viene venduta anche in scatola di montaggio (art. 11444, Serie Trenhobby) ma priva di motorizzazione e impianto di illuminazione, acquistabili a parte (art. 6304). A titolo di curiosità, su alcuni lotti produttivi i panconi frontali non sono verniciati in rosso e sono privi della marcatura e anche i pantografi sono lasciati “al naturale”, non sappiamo se volutamente oppure per qualche disguido in fase produttiva.

E428 166, art. 11444, con panconi e pantografi non verniciati – foto da info657351.wixsite.com

Sempre nel 1962 la nostra E428 166 viene inserita nella confezione art. 405, comprendente un bagagliaio DUz 95.000, una carrozza Bz 31.000 e una letti P oltre a un ovale di binari.

Intorno al 1965 i pantografi vengono rimpiazzati da altri riproducenti il tipo 52 FS (peraltro mai montati al vero sulle E428), di colore nero, e il codice articolo diviene 1444/1 (11444/1 quello in scatola di montaggio).

E428 166, art. 1444/1 – foto da ebay

Nel catalogo 1965/66 si inaugura la Serie Oro, costituita da modelli con finitura dorata destinati ai collezionisti, tra questi non può certo mancare la E428 (art. 21444) che, stando sempre al catalogo, viene consegnata a marzo 1966. Pur essendo, come detto, modelli per collezionisti, all’epoca non è ancora stato introdotto il concetto di “serie limitata”, anzi, i modelli Serie Oro vengono prodotti in numero tutt’altro che limitato, rimanendo in catalogo per quasi 20 anni (per ulteriori dettagli sulla Serie Oro rimandiamo a Rivarossi Memory).

E428 serie Oro, art. 21444 – foto da ebay

Nel 1969 la E428 Trenhobby in scatola di montaggio viene venduta con motorizzazione inclusa (art. 11450) mentre quella senza motore va “a esaurimento”.

Intorno al 1970 viene apportata una significativa modifica, infatti si adotta un nuovo motore con bronzine al posto dei cuscinetti a sfere, più compatto e dai minori costi produttivi. Il codice articolo diviene così 1444/2 e 11450/1 per il modello Serie Trenhobby, mentre per quello Serie Oro non sono documentate variazioni, anche se non è da escludere l’aggiunta del suffisso /1. Ovviamente tutte le modifiche sono seguite passo passo anche dal modello inserito nella confezione art. 405, che però continua a mantenere il codice invariato.

E428 166, art. 1444/2 – foto da ebay

Verso il 1978 vengono reintrodotti i diodi, questa volta al silicio, per l’inversione dei fanali, e il codice articolo diviene 1444/3 (il modello Trenhobby invece a quanto pare mantiene il codice 11450/1).

Intorno al 1980 viene apportata qualche miglioria nella finitura (le ruote però restano rosse), le targhe stampate in rilievo sulla cassa sono sostituite da altre tampografate e viene cambiato il numero di servizio (e ovviamente il codice articolo): abbiamo ora la E428 123, art. 1461, mentre il corrispondente modello serie Trenhobby diviene 11461.

Verso il 1983 si adottano pantografi rossi in luogo di quelli neri, sempre però del tipo 52 che, come già detto, al vero non hanno mai equipaggiato le E428. Il codice articolo diviene 1461/1 (11461/1 per il modello Serie Trenhobby, che rimane in produzione per qualche altro anno).

E428 123, art. 1461/1 – foto da ebay

Nel 1987 ultima evoluzione con la consegna dell’E428 137 (art. 1478) su cui vengono modificati i finestrini frontali, ora di forma corretta, aggiunti alcuni dettagli come trombe, fischi e mancorrenti sulle testate, questi ultimi però solo stampati, e introdotti nuovi pantografi tipo 32, un po’ abbondanti ma sicuramente migliori dei precedenti 52. Altri aggiornamenti riguardano le ruote, finalmente in castano, con riproduzione della più moderna trasmissione a tamponi in gomma su quelle motrici, e i nuovi carrelli portanti tipo Ap1110. La meccanica viene leggermente rivista, con una maggiore demoltiplicazione che riduce l’eccessiva velocità massima. La finitura viene ulteriormente migliorata, con colori di tonalità più fedele al vero e l’aggiunta di scritte di servizio che ambientano la macchina negli anni ’80, ultimo periodo di esercizio al vero, purtroppo però la lettera “A” che individua la cabina anteriore  viene erroneamente posta in corrispondenza di quella posteriore.

E428 137, art. 1478 – foto da ebay

Non vengono però modificati i portelli sulla fiancata sinistra e volendo si sarebbe potuto fare di più applicando vetri a filo cassa, corrimani riportati in metallo, ganci e accoppiatori sui frontali e così via, ma è evidente che questa E428, così come tutta la vecchia produzione Rivarossi in scala 1:80, ha ormai fatto il suo tempo, la sua produzione infatti cessa al principio degli anni ’90.

(click per ingrandire)

E428 Rivarossi (1:80) – parte II: con avancorpi
E428 Rivarossi (1:80) – parte III: aerodinamiche