E632-E633 Rivarossi – parte III

Dopo un decennio di “buio” (le ultime versioni risalgono al 2012), recentemente Hornby, con marchio Rivarossi, ha consegnato alcune nuove edizioni delle ben note E632/E633 in scala H0, che affondano le loro radici nello storico modello Lima del 1983 e che rivestono un certo interesse in quanto riproducono configurazioni ancora inedite delle “Tigri” FS.

Innanzitutto abbiamo la E632 029 del deposito di Bologna Centrale (art. HR2876, HR2876S DCC Sound) nella colorazione blu orientale-grigio perla e caratterizzata dai loghi FS frontali a losanga anziché “a televisore”, variazione introdotta al vero negli anni ’90 su diverse E632 ed E633, probabilmente per uniformità estetica con le E652.

E632 029, art. HR2876 – foto da littorina.it

È stata poi consegnata una confezione (HR2875, HR2875S DCC Sound) contenente una coppia di E633 serie 200, la 206 e la 209 del deposito di Torino Orbassano, entrambe motorizzate e sempre nell’originaria livrea blu orientale-grigio perla. Come noto le “Tigri” di questa serie sono accoppiabili in doppia trazione in comando multiplo e come tali venivano utilizzate per la trazione dei treni più pesanti sui valichi del Frejus e del Brennero. I pantografi 52 con strisciante curvo le ambientano nei primi tempi di servizio, tra la fine degli anni ’80 (al vero sono state consegnate nel 1988) e i primi ’90.

E633 206 e 209, art. HR2875 – foto da littorina.it

Coloritura e iscrizioni appaiono conformi al vero, per il resto le caratteristiche costruttive e la componentistica sono le medesime delle versioni precedenti, seppur con tutti gli affinamenti di dettaglio intervenuti nel tempo, in particolare notiamo che gli accoppiatori a 78 poli sono gli stessi introdotti due anni fa sulle E646, mentre sopra il gancio di trazione (per il quale da qualche tempo si è tornati a utilizzare un particolare in plastica in luogo di quello, molto bello, in metallo e realmente snodato) è stata riprodotta la targhetta monitoria con la dicitura “Attenzione per il traino della locomotiva escludere i motori”. Sulle E633 serie 200 troviamo anche, correttamente, le prese frontali a 13 poli per il comando multiplo. La finitura, almeno su alcuni esemplari, presenta qualche pecca, in particolare i loghi FS sulle testate della E632 appaiono leggermente storti e il color alluminio delle cornici dei vetri frontali non sempre è applicato alla perfezione, specie in corrispondenza dei tergicristalli, che continuano a essere stampati parte sul vetro e parte sulla cassa, esattamente come sul primitivo modello del 1983. Rimane poi, sul fianco destro di ogni cabina, la traccia del tassello intercambiabile dello stampo utilizzato per riprodurre la griglia presente sulle E652.

I prezzi sono decisamente esagerati per le versioni “base” e fuori dal mondo per quelle DCC Sound: la E632 029 analogica costa 234,90 euro, che schizzano a 354,90 per quella DCC Sound, la coppia E633 206-209 viene 428,90 euro (214,45 euro a locomotiva), che volano nell’iperspazio a 588,90 euro (294,45 euro ciascuna) in configurazione DCC Sound. Sono prezzi allineati a quelli delle ultime E645 ed E646, per le quali almeno si potrebbe invocare l’attenuante che è stato necessario mettere mano agli stampi per produrre le unità con modanature. Ricordiamo ancora una volta che si tratta di modelli di fattura cinese che sfruttano stampi delle casse risalenti al 1983-86 e meccanica del 1996; quell’anno il modello era proposto a 251.000 lire, corrispondenti, secondo le rivalutazioni ISTAT, a circa 208 euro attuali e all’epoca la produzione avveniva in Italia e si era investito sul rifacimento integrale della meccanica. Rimane poi da chiarire il misterioso mistero per cui modelli interamente nuovi, vedi la E464 dell’anno scorso, vengano venduti a prezzi inferiori rispetto a quelli per la cui produzione si ha già tutto pronto in casa da decenni e non è quindi necessario sostenere corposi investimenti per la progettazione e per la realizzazione degli stampi…

E632-E633 Lima – parte I
E632-E633 Lima – parte II