E636 082: una, nessuna e centomila

La E636 082 al vero era una delle E636 “fuoriserie” in quanto nel 1965 era stata modificata con l’applicazione della frenatura elettrica reostatica, divenendo così un prototipo nonché un esemplare unico. Per la storia di questa macchina si rimanda al sito e636.it.

Recentemente la 082 è tornata alla ribalta nei “salotti fermodellistici” in quanto sia Hornby, con marchio Lima Expert, sia ACME ne hanno proposto quasi simultaneamente il modello in scala H0 (1:87), o meglio i modelli, dato che ciascuna casa ha consegnato diverse versioni (in totale ben 6) che riproducono vari aspetti che la locomotiva vera ha assunto nel corso della sua carriera, dal 1965 (anno di trasformazione) agli anni ’90. Il proporre modelli “uguali ma diversi”, chiaramente in tiratura limitata, in effetti costituisce un’esasperazione della sempre maggiore “deriva collezionistica” che il modellismo ferroviario ha assunto nel corso degli anni.

Qui cercheremo di fare un’analisi ragionata al fine di districarci tra tutte le varie versioni e relative epoche di ambientazione, facendo riferimento alle epoche ferroviarie come definite dalla norma NEM 814 I. Per altre informazioni di carattere più generale si rimanda invece a questo articolo.

La locomotiva allo stato d’origine, ambientabile tra il 1965 e il 1970 (fine Epoca IIIb-inizio IVa), è riprodotta da ACME (artt. 60435 e 69435 DCC Sound) ed è caratterizzata da carrelli bruni, scalette dei manovratori strette, gocciolatoi sui vetri frontali, fanali di vecchio tipo, supporto reggibandiera sotto il vetro centrale delle cabine, tergicristalli solo dal lato del macchinista, porte delle cabine con la sola maniglia alta, appigli sul tetto corti, pantografi 42LRU (strisciante curvo) con rubinetti di isolamento accanto alle porte della cabine, assenza dei corrimani agli angoli della cassa. Sulla fiancata non è indicato il deposito di assegnazione (Bussoleno dal 1966) perchè probabilmente ACME ha voluto riprodurre la macchina nello stato del 1965, appena trasformata e ancora in fase di sperimentazione.

E636 082 ACME art. 60435 (foto da acmetreni.it)
E636 082 ACME art. 60435 (foto da acmetreni.it)

L’art. HL2610 Lima in teoria vorrebbe riprodurre anch’esso la macchina allo stato d’origine come il precedente 60435 ACME, tuttavia la presenza di particolari come le scalette dei manovratori larghe, i corrimani agli angoli della cassa e i tergicristalli su entrambi i vetri destri e sinistri delle cabine la collocano in un periodo compreso tra il 1970 (dopo revisione effettuata a Torino, allorquando i suddetti elementi vennero modificati) e il 1976 (Epoca IVa), quand’era assegnata al deposito di Bussoleno. Pertanto le scritte indicanti le date di revisione (1965) e l’assenza dell’indicazione del deposito assegnatario sono incoerenti con l’aspetto della macchina.

E636 082 Lima art. HL2610 (foto da hornby.it)
E636 082 Lima art. HL2610 (foto da hornby.it)

L’art. HL2612 Lima (e HL2612S DCC Sound) riproduce la macchina tra il 1976 (uscita da revisione RGm1 effettuata alle Officine di Verona) e il 1981 (fine Epoca IVa-inizio IVb) ed è caratterizzata da carrelli neri, scalette dei manovratori larghe, gocciolatoi sui vetri frontali, fanali di nuovo tipo, porte delle cabine con la sola maniglia alta, appigli sul tetto lunghi, pantografi 42LRU (strisciante curvo) con rubinetti di isolamento accanto alle porte delle cabine. Assegnazione al deposito di Bussoleno.

E636 082 Lima art. HL2612 (foto da hornby.it)
E636 082 Lima art. HL2612 (foto da hornby.it)

L’art. 60437 ACME (69437 DCC Sound) e l’art. HL2611 Lima riproducono la macchina tra il 1981 (uscita da revisione Rr effettuata alle Officine di Verona) e il 1986 (Epoca IVb), con carrelli neri, scalette dei manovratori larghe, gocciolatoi sui vetri frontali, fanali di nuovo tipo, porte delle cabine con maniglie in alto e in basso, appigli sul tetto lunghi, pantografi 42LRU (strisciante curvo) senza rubinetti di isolamento accanto alle porte delle cabine. Assegnazione sempre al deposito di Bussoleno. Da sottolineare che sul modello Lima è presente per errore il supporto reggibandiera, eliminato nel 1976 e quindi incoerente con l’epoca in cui questa versione è ambientata. Nella confezione inoltre sono forniti anche i vomeri spartineve a strisce gialle e nere, che però all’epoca non risulta fossero in opera sulla locomotiva.

E636 082 ACME art. 60437 (foto da acmetreni.it)
E636 082 ACME art. 60437 (foto da acmetreni.it)
E636 082 Lima art. HL2611 (foto da hornby.it)
E636 082 Lima art. HL2611 (foto da hornby.it)

L’art. 60439 ACME (69439 DCC Sound) riproduce la macchina alla fine della sua carriera (Epoca Va), tra il 1993 e il 1996 (anno dell’accantonamento), caratterizzata da carrelli neri, scalette dei manovratori larghe, assenza dei gocciolatoi sui vetri frontali, fanali di nuovo tipo, porte delle cabine con maniglie in alto e in basso, appigli sul tetto lunghi, trombe, pantografi 42LR (strisciante dritto) senza rubinetti di isolamento accanto alle porte delle cabine, telaio sotto le cabine ricostruito (con inclinazione ridotta), vomeri spartineve a strisce gialle e nere, condotte pneumatiche esterne sul pancone frontale con rubinetti gialli applicate nel corso di una revisione nel 1993. Assegnazione al deposito di Bologna S. Donato.

E636 082 ACME art. 60439 (foto da acmetreni.it)
E636 082 ACME art. 60439 (foto da acmetreni.it)

Per completare tutta la storia della locomotiva mancherebbero ancora un paio di versioni a coprire il periodo 1986-1993 (fine epoca IVb-inizio Va), cioè a cavallo della revisione RGm2 eseguita a Verona nel 1989: prima di tale revisione la macchina si presentava come gli art. 60437 ACME e l’art. HL2611 Lima, ma con assegnazione al deposito di Alessandria, successivamente l’aspetto della locomotiva era quello dell’art. 60439 ACME ma con condotte pneumatiche esterne d’origine (del freno moderabile) in luogo di quelle con rubinetti gialli e con assegnazione sempre al deposito di Alessandria. In questo periodo la macchina, per pochi giorni nei primi mesi del 1992, è stata assegnata al deposito di Palermo, pertanto il modello potrebbe circolare coerentemente su un plastico di ambientazione siciliana.