E652 Rivarossi – nuove versioni 2021

Annunciate da tempo (se ne parlava già dalla metà dello scorso decennio), sono state recentemente consegnate da Hornby, con marchio Rivarossi, alcune nuove versioni del “Tigrone” FS E652 in scala H0.
In particolare abbiamo la E652 004, appartenente al gruppetto di unità prototipo (001-006), differenti per alcuni dettagli da quelle di serie, il più evidente dei quali è la fanaleria, nei colori d’origine blu orientale-grigio perla (art. HR2699) e ambientabile negli anni ’90, la E652 088, sempre in blu-grigio anni ’90 (art. HR2701), la E652 019 nello schema XMPR2 con loghi FS-Trenitalia verde-blu (art. 2713), collocabile tra il primo e l’inizio del secondo decennio degli anni 2000, infine la E652 108 (art. HR2797) nella nuova colorazione Mercitalia Rail di epoca attuale, introdotta a partire dal 2017. Oltre che in configurazione analogica, sono tutte disponibili anche con decoder (stessi codici articolo ma con suffisso “D”) e con decoder e sonorizzazione (sempre stessi codici articolo, con suffisso “S”).

E652 004, art. HR2699 – foto da littorina.it

Dati i precedenti exploit del gruppo Hornby, che aveva presentato in questi anni nuovi modelli ottimamente dettagliati (E636, E645, E646), attorno a queste E652 negli ambienti fermodellistici si erano create diverse aspettative e molti avevano ritenuto che anche i “Tigroni” sarebbero stati oggetto di un approfondito restyling, se non di un rifacimento ex novo, nonostante il produttore, a quanto ne sappiamo, non avesse mai dichiarato nulla in tal senso. Si pensava anche che sarebbero state più a buon mercato rispetto alla concorrenza (ACME). Inutile dire che tutte le speranze sono andate deluse, infatti questi nuovi modelli altri non sono che la riedizione delle versioni del 2011, che a loro volta erano la riedizione di quelle del 2007-2009, che erano la rivisitazione di quelle del 1999, che si basavano sulle E632 del 1996, che sfruttavano gli stampi della cassa della E633 di seconda serie Lima del 1986, che era stata derivata dalla E633 di prima serie del 1983 (…che al mercato mio padre comprò…).

E652 088, art. HR2701 – foto da littorina.it

Le caratteristiche costruttive sono dunque del tutto analoghe a quelle delle precedenti edizioni del 2011, pur con qualche piccola miglioria di dettaglio, ad esempio le vele delle ruote hanno ora un profilo più realistico mentre sui frontali sono stati adottati gli accoppiatori pneumatici ed elettrici già visti sulle E646, il gancio però inspiegabilmente non è più quello in metallo, molto ben fatto e realmente articolato, adottato in passato, ma torna ad essere in plastica.

E652 019, art. HR2713 – foto da littorina.it

La finitura è buona, le tonalità dei colori appaiono realistiche e i vari loghi e iscrizioni si presentano fedeli al vero nella forma e nelle dimensioni. La E652 019 mostra le marcature frontali prive della “E”, conformemente al prototipo reale.
I vetri frontali hanno quella tonalità rosata che era stata tanto criticata tempo fa sulle D445 ma che sulle E652 è ancora accettabile. Peraltro anche le versioni del 2011 avevano la stessa particolarità ma a suo tempo, a quanto ci sembra di ricordare, nessuno ci aveva fatto caso e non era stato mosso alcun rilievo in proposito.
Anche l’impianto elettrico ha subito qualche aggiornamento, con interfaccia per decoder a 21 poli (torniamo ancora una volta a ripetere, perché non adottare il più moderno standard Plux22?) e per l’altoparlante di tipo sugarcube, che sembrerebbe essere l’ultima frontiera nelle applicazioni fermodellistiche.

E652 108, art. HR2797 – foto da littorina.it

Per quanto riguarda i prezzi, come dicono a Milano, ghe sem minga (non ci siamo mica): 249 euro le versioni analogiche, che salgono a 294 (+18%) per quelle con decoder e balzano fuori controllo a 369 (+48%) per quelle sonorizzate.
Ora, non vogliamo entrare nel merito delle politiche commerciali del gruppo Hornby, tuttavia ci siano concesse un paio di considerazioni, ovviamente a titolo puramente personale: innanzitutto, ancora una volta, come già nel caso delle 245, assistiamo al misterioso fenomeno tale per cui un modello che sfrutta componentistica già esistente da molto tempo, pur rivisitata (nella fattispecie stampi della cassa del 1983, telaio e meccanica del 1996) viene a costare di più rispetto a modelli interamente nuovi e progettati da zero (vedi E464).
In secondo luogo, non si capisce per quale motivo la E652, che è un modello “vecchio” riadattato, è stata proposta con marchio Rivarossi anziché Lima Expert, come invece si è fatto poco tempo fa con la già citata D445, anch’essa sottoposta a un’analoga operazione di rivisitazione. Ripetiamo, non vogliamo entrare nell’ambito delle politiche commerciali, tuttavia – absit iniuria verbis – ci sembra di essere ritornati ai tempi gloriosi della “gestione bresciana” ante fallimento, quando numerosi modelli vennero promossi al marchio Rivarossi per cercare di giustificare ingiustificabili aumenti di prezzo.

Sicuramente queste E652, se proposte a prezzi pari alla metà o poco più di quelli attuali, avrebbero potuto riscuotere un ottimo successo, con un buon rapporto qualità-prezzo e un giusto equilibrio tra livello di dettaglio e regolarità di funzionamento, insomma sarebbero state degli ottimi modelli da plastico e, con qualche ritocco in più a cura dell’acquirente, non avrebbero sfigurato neppure in vetrina.
Alle condizioni attuali invece le E652 Rivarossi che, non dimentichiamo, sfruttano componentistica risalente al secolo scorso, seppur rivista e riadattata, vengono a costare quanto quelle ACME, se non addirittura di più (versioni digitali), immesse sul mercato da pochi anni e che si giovano di una progettazione effettuata con criteri moderni, con un livello di dettaglio superiore, oltre ad aver raggiunto una buona maturità tecnologica. Dunque, a pelle e a logica, un acquirente non del tutto sprovveduto è portato a preferire queste ultime, tanto più che recentemente ACME ha annunciato la realizzazione delle unità prototipo, che avrebbero potuto costituire l’unico motivo per far pendere la bilancia a favore di Rivarossi, non essendo finora mai state riprodotte da altri. Resta però da vedere a che prezzi saranno proposte da ACME, non sono da escludere ritocchi verso l’alto per non… sfigurare.

La maledizione della E652