Habemus ALe 540 (Os.kar)!

Dopo sei anni e mezzo dall’annuncio, Os.kar è finalmente riuscita a consegnare i modelli in scala H0 (1:87) delle elettromotrici FS ALe 540 di seconda serie (008-022) e relativi rimorchi Le 540 e Le 760 (001-010). Per carità, non si tratta del primo caso di modelli commercializzati con anni di ritardo (ricordiamo ad esempio i bagagliai tipo X Lima o i postali ACME, usciti dopo un decennio dall’annuncio), in questo caso però già nel 2014 erano stati presentati campioni pressoché definitivi, la cui consegna era stata data per “imminente”. Rimaste invischiate in beghe societarie, di rinvio in rinvio le elettromotrici hanno generato una spasmodica attesa negli ambienti fermodellistici, tanto che al loro apparire nei negozi, a inizio dicembre (2020), sono state subito “passate ai raggi X” per individuare ogni minima mancanza, del resto più aumenta il ritardo nella consegna di un modello più si innalzano le aspettative da parte dei potenziali acquirenti, che diventano molto più critici e, al crescere del prezzo, sempre meno disposti a tollerare eventuali problemi o inesattezze.

ALe 540 012 e Le 540 001, art. 2060 – foto da rail-modelling.com

In prima battuta Os.kar ha consegnato una confezione contenente la ALe 540 012 con il rimorchio Le 540 001 (art. 2060), ambientabili negli anni ’70 per l’assenza dei pittogrammi fumatori/non fumatori, introdotti verso la fine del decennio; chiudendo un occhio su tale dettaglio l’ambientazione può essere estesa anche agli anni ’80/’90, tanto più che poteva capitare anche in quel periodo di vedere qualche mezzo privo dei suddetti pittogrammi.
Prossimamente dovrebbe arrivare una seconda confezione, contenente la ALe 540 013 e il rimorchio Le 760 010 (art. 2061).
Possiamo osservare che rispetto agli intendimenti iniziali sono state un po’ cambiate le carte in tavola, infatti la seconda confezione avrebbe dovuto contenere anche un rimorchio Le 680 che invece, a seguito di mutate politiche commerciali, sarà in vendita singolarmente, scelta a nostro avviso più che opportuna.

Si tratta di modelli di ottima fattura, con cassa in plastica che riproduce bene le tipiche forme tondeggianti dei prototipi reali, e ricchi di dettagli, sia all’interno sia all’esterno, assecondando quella tendenza all’iperdettaglio che ormai ha preso piede nel mercato fermodellistico italiano (ma non solo), ormai votato al collezionismo più che all’operatività sui plastici.

Il frontale della ALe 540 012 – foto da rail-modelling.com

Sulle testate possono essere montati i mantici di intercomunicazione asportando, come al vero, i portelloni frontali.
Ottima l’incisione dei vari sportelli e griglie sulle carenature, giustamente differenziati tra motrice e rimorchio.

Testata del rimorchio Le 540 001 con l’intercomunicante aperto – foto da rail-modelling.com

Molto fini i pantografi, che riproducono i 42 con strisciante centinato montati al vero, sebbene la curvatura dello strisciante non sia del tutto convincente, inoltre su alcuni esemplari sono risultati difficili da sganciare per poter essere sollevati.
Ben fatte la verniciatura, nel classico schema castano-isabella arricchito dalle fasce rosse frontali e laterali, e le varie marcature e iscrizioni di servizio.

La parte anteriore dell’ALe 540 – foto da rail-modelling.com

Gli interni sono riprodotti in modo dettagliato, con i divanetti riportati, le bagagliere (peraltro pressoché invisibili) e, nelle cabine, i banchi di comando. I finestrini hanno vetri a filo cassa e alcuni di quelli dell’ambiente viaggiatori sono dotati di tendine in posizione semichiusa, mentre su quelli frontali delle cabine, corredati di fini tergicristalli, manca la riproduzione degli sbrinatori, che peraltro al vero non sempre venivano montati.

Testata del rimorchio Le 540 – foto da rail-modelling.com

L’impianto elettrico, dotato dell’ormai per molti indispensabile presa per il decoder, opportunamente aggiornata all’interfaccia standard Plux22, oltre all’illuminazione dei fanali tramite LED bianchi e rossi comprende anche anche quella degli interni, sempre tramite LED.

Purtroppo le ottime caratteristiche di queste ALe 540 e rimorchi sono state in parte inficiate da una qualità non costante nel montaggio e nel confezionamento a cura del terzista cinese che le ha prodotte: sono stati infatti segnalati diversi casi di modelli con particolari distaccati o rotti, casse male assemblate con vistose fessure nella giunzione con il telaio, problemi di natura meccanica o all’impianto elettrico e via dicendo.

La parte posteriore dell’ALe 540 012 con l’intercomunicante aperto – foto da rail-modelling.com

Come già su altri modelli, Os.kar ha adottato la soluzione della doppia motorizzazione, con due motori di piccole dimensioni che azionano ciascuno un carrello dell’elettromotrice, cosa che consente di avere gli interni liberi dall’ingombro di parti meccaniche, a vantaggio della loro riproduzione realistica. Peccato che, date le caratteristiche non sempre omogenee dei motori, pur teoricamente identici tra loro, alcuni modelli presentano un funzionamento non ottimale e qualche difficoltà di configurazione in digitale, mentre altri viaggiano senza problemi.

Vista la lunghezza delle casse e la presenza di carenature i carrelli hanno un’escursione limitata, pertanto è possibile montare a scelta carrelli con fiancate complete (forniti nella confezione), per esposizione statica o circolazione in rettilineo o su curve di raggio particolarmente ampio, o con fiancate ridotte nella parte superiore, che permettono di affrontare curve più strette, comunque di raggio non inferiore a 450 mm.

Vista lateralle delle ALe 540 012 e Le 540 001, art. 2060 – foto da rail-modelling.com

Con questi modelli la folle corsa dei folli prezzi segna un nuovo traguardo: se ci erano sembrati a suo tempo troppi i 390 euro richiesti per la confezione da 3 pezzi di ALe 642 e rimorchi (cifra poi rivista verso il basso in un secondo momento con una mossa commerciale che ha “entusiasmato” quelli che avevano acquistato subito i modelli a prezzo pieno), qui per la coppia motrice-rimorchio sono richiesti 365 euro, prezzo ormai non lontano da quello di certe produzioni artigianali. Del resto il confine tra produzioni industriali, associate nell’immaginario a grandi serie, e artigianali, sinonimo di quantitativi limitati, è ormai alquanto aleatorio, in questo caso infatti le due confezioni 2060 e 2061 sono prodotte in quantità limitata a 400 esemplari; tutto ciò a riprova del fatto che il fermodellismo, che storicamente, almeno in Italia, non ha mai goduto di grandi numeri, è ormai un hobby assolutamente di nicchia e alla portata di cerchie sempre più ristrette e destinate a restringersi ulteriormente, per tale motivo un po’ tutti i fabbricanti cercano di “mungere la vacca” finché dura, con produzioni in serie sempre più limitate, una volta prerogativa appunto degli artigiani, realizzate possibilmente a basso costo da terzisti in Cina o Est Europa e vendute a prezzi sempre più elevati. Il mercato comunque sembra dar loro ragione, infatti queste ALe 540, che molti avevano prenotato già da lungo tempo, sono andate letteralmente ”bruciate”. Ovviamente tutto questo non fa altro che alimentare il vergognoso fenomeno degli speculatori, che fanno incetta di modelli per poi rivenderli in un secondo tempo a prezzi debitamente maggiorati.

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