Linea aerea FS – Lima

Nel 1981 Lima lancia sul mercato il suo sistema per la riproduzione della linea aerea FS in scala H0 (1:87): si tratta di un evento notevole in quanto fino ad allora chi, seguendo lo stile italiano, avesse voluto elettrificare il proprio plastico, avrebbe dovuto utilizzare gli elementi Rivarossi, concepiti negli anni ’60 e che ormai dimostravano tutta la loro obsolescenza, oppure ripiegare su palificazioni di tipo tedesco, assai differenti da quelle in uso presso le FS. In alternativa era possibile adottare i pali Sommerfeldt, molto belli, tanto da non sfigurare neppure al giorno d’oggi, ma non certo a buon mercato trattandosi di prodotti semiartigianali.
La linea aerea Lima è ideata per essere semplice ed economica, anche se per certi versi a scapito del realismo, e, novità assoluta, riproduce i moderni pali a traliccio tipo LS, al vero introdotti a partire dagli anni ’60 e originariamente progettati per le linee secondarie (da cui l’acronimo) ma poi diffusisi ampiamente pressoché ovunque.

Sono disponibili quattro tipologie di palo: “a mensola corta” con braccio di poligonazione interno (art. 602950), “a mensola lunga” con braccio di poligonazione esterno (art. 602951), “per attacco corrente” con braccio di poligonazione interno (art. 602952) e “di testa” per binari tronchi (art. 602954). Quest’ultimo, pur presentando una non disprezzabile riproduzione del sistema di ormeggio con carrucole e contrappeso, non è molto realistico perché al vero per tale funzione non vengono utilizzati i pali LS ma quelli tubolari tipo M.

immagine da catalogo Lima 1985/86

In più può essere utilizzata una “mensola a prolunga” (art. 602953), da impiegare presso gli scambi per coprire un binario affiancato. Innestabile a pressione, è di aspetto decisamente irreale, specie per la mancanza del corrispondente tirante di sostegno diagonale.

immagine da catalogo Lima 1985/86

I pali sono realizzati in plastica di colore grigio scuro e non possono certo dirsi un capolavoro di finezza, per garantirne la necessaria robustezza infatti lo spessore dei vari elementi è piuttosto consistente. Il braccio di poligonazione è in metallo e appare decisamente semplificato, per quanto la forma richiami quella del prototipo reale, mentre l’isolatore, in plastica bianca e fornito da montare, riproduce a grandi linee la tipologia in porcellana in uso sui bracci di vecchio tipo e sensibilmente diverso dagli “Isoflon” in materiale sintetico montati sui bracci della tipologia prodotta da Lima. É poi presente nella parte superiore un bruttissimo occhiello destinato ad accogliere le estremità degli spezzoni di catenaria: l’aspetto è alquanto irrealistico, sarebbe stato meglio studiare un sistema meno rudimentale e grossolano.
Ogni palo va fissato su una staffa in lamierino tranciato e sagomato che si innesta al di sotto del binario: anche questo sistema, che ricalca quanto realizzato a suo tempo da Rivarossi, è decisamente rudimentale, inoltre per la messa in opera è necessario sollevare e riposizionare le rotaie che poi, per la presenza delle staffe stesse, non poggeranno più su una superficie piana. Ad ogni modo i pali nella parte inferiore presentano due piccoli occhielli che ne permettono l’ancoraggio, tramite chiodini, direttamente al piano del plastico o a basamenti di diverso tipo (ad esempio blocchetti di legno).

Oltre ai pali vengono approntati anche gli elementi di linea aerea a catenaria, disponibili in tre diverse lunghezze: 166,5 mm (art. 602962), 222 mm (art. 602961), 333 mm (art. 602960). Curiosamente su alcuni cataloghi vengono riportate dimensioni leggermente diverse: 188 mm per gli spezzoni “corti” e 233 mm per quelli “medi”. Tali misure sono comunque da ritenersi indicative, abbiamo infatti verificato, ad esempio, che gli elementi art. 602962 in realtà sono lunghi oltre 200 mm.
Sono realizzati in filo di rame crudo da 0,75 mm di diametro per il filo di contatto e la fune portante e da 0,45 mm per i pendini, fissati tramite elettrosaldatura: sicuramente robusti, anche se può capitare che i pendini si dissaldino, non possono certo essere portati come esempio di finezza (al vero i cavi avrebbero un diametro di 65 mm!), si tratta però di un bel passo avanti in confronto agli elementi in lamierino tranciato della vecchia Rivarossi e appaiono migliori pure rispetto agli spezzoni in lamierino fotoinciso che sarebbero stati proposti in anni successivi da produttori artigianali.

immagine da catalogo Lima 1985/86

Per l’ancoraggio ai pali la fune di contatto deve essere sagomata alle estremità a mo’ di occhiello in modo da impegnare la “zampa di ragno” mentre la fune portante va infilata nell’occhiello superiore di cui si diceva prima. Per evitare smontaggi indesiderati è opportuno fissare il tutto con qualche punto di saldatura (prestando attenzione a non fondere la plastica con il calore); la saldatura è inoltre necessaria per garantire la continuità elettrica, infatti la linea aerea Lima è pensata, come altri prodotti analoghi, per poter alimentare direttamente le locomotive tramite i pantografi e proprio a questo serve il palo art. 602952, dotato appunto di un morsetto a cui collegare un cavo proveniente dal trasformatore.

immagine da catalogo Lima 1985/86

Apprezzabile il fatto che sul foglio di istruzioni accluso, nonché sui cataloghi, venisse illustrato come montare correttamente la linea aerea, introducendo il concetto di poligonazione ed evidenziando che in curva il braccio di ogni palo dovesse essere posizionato sempre verso l’esterno, utilizzando quindi pali “a mensola corta” se posti all’esterno della curva o “a mensola lunga” se al suo interno. Purtroppo si tratta di una nozione ancora oggi non del tutto assodata, a volte infatti capita di vedere plastici bellissimi e ben rifiniti ma con i bracci di poligonazione disposti al contrario rispetto al previsto, o comunque senza un criterio preciso.

immagine da catalogo Lima 1985/86

Come curiosità, tra il 1982 e il 1984 viene proposta una confezione (art. 404024) contenente una serie di elementi atti ad elettrificare un tracciato “base” a doppio binario con un paio di tronchini e comprendente ben 52 pali assortiti, 3 mensole di prolunga e 57 elementi di catenaria nelle tre lunghezze disponibili.

foto da bidorbuy.co.za

Come detto all’inizio si tratta di un sistema semplice e proprio in virtù di ciò non adatto a configurazioni complesse di binari, dove peraltro anche al vero si usano generalmente pali tubolari tipo M: in tal caso occorrerà procedere a modifiche e integrazioni con altri prodotti. Inoltre il colore grigio scuro della plastica dei pali non corrisponde al vero, pertanto per migliorarne, per quanto possibile, il realismo, questi vanno verniciati in grigio chiaro a imitazione dell’acciaio zincato oppure, esclusivamente per ambientazioni altoatesine, in verde scuro.
Punto di forza è sicuramente l’economicità, infatti un palo nel 1981 è venduto a circa 700 lire, corrispondenti a 1,50 euro secondo le rivalutazioni ISTAT.
Dieci anni dopo, nel 1991, il prezzo dei pali va dalle 1.600 lire (1,55 euro attuali) di quelli ordinari alle 3.300 lire (3,20 euro attuali) di quello con presa di corrente, per scendere alle 1.180 lire (1,14 euro attuali) di quello terminale, mentre la mensola di prolunga costa solo 635 lire (62 centesimi attuali). Gli elementi di catenaria (confezione da una ventina di pezzi) invece costano 2.500 lire (2,42 euro attuali) quelli lunghi, 2.200 lire (2,13 euro attuali) quelli medi e 1.850 lire (1,79 euro attuali) quelli corti.

La linea aerea Lima rimarrà in catalogo fino al 2001, quasi alle soglie del fallimento e successiva acquisizione da parte di Hornby. Non sarà più riproposta dalla nuova gestione, che invece appronterà un sistema di palificazione FS basato su pali di tipo tubolare.