Micro Machines – accessori ferroviari e plastici

Nel 1989 fanno il loro esordio i treni Micro Machines, accompagnati da una serie di accessori di corredo. É un argomento finora non trattato in maniera sufficientemente organica per una serie di motivi: storicamente la linea di prodotto principale Micro Machines è sempre stata quella delle automobili (trascurando il fatto che poi negli anni si sia spaziato dai dinosauri alle astronavi…), i treni non hanno avuto grande diffusione e ancor meno i loro accessori i quali oltretutto erano in vendita forse sul solo mercato USA e sicuramente non in Italia, almeno non tutti.

In questo articolo parleremo dunque non dei treni in sé, ma di ciò che sta loro intorno. Treni significa anche stazioni, infatti ne sono disponibili inizialmente due, una più grande denominata Central Station e una più piccola definita semplicemente Train Station, costituita da un marciapiede dotato di pensilina e da un magazzino merci. A queste nel 1991 si aggiunge una terza stazione, la Railroad Central.

Central Station - foto da ebay
Central Station – foto da ebay

 

Train Station: sopra il marciapiede con pensilina, sotto il magazzino merci - foto da ebay
Train Station: sopra il marciapiede con pensilina, sotto il magazzino merci – foto da ebay

 

Railroad Central - foto da ebay
Railroad Central – foto da ebay

 
Per ampliare il circuito ci sono poi un ponte a travata (Trestle) con relative rampe d’accesso

Ponte a travata (Trestle) - foto da ebay
Ponte a travata (Trestle) – foto da ebay

 
e una rimessa a due stalli (Engine House) dove ricoverare le locomotive tra un servizio e l’altro.

Rimessa locomotive (Engine house) - foto da amazon
Rimessa locomotive (Engine house) – foto da amazon

 

Infine i binari: oltre a quelli forniti insieme ai treni, è disponibile un’ulteriore confezione comprendente, oltre ai soliti elementi dritti e curvi, anche degli scambi. Il tema binari richiede qualche approfondimento: ne esistono infatti due tipi, uno con la guida centrale stretta e uno con la guida centrale larga, entrato in produzione probabilmente in un secondo tempo.

I due tipi di binari, a sinistra quelli più vecchi, a destra quelli più recenti - foto da ebay
I due tipi di binari, a sinistra quelli più vecchi, a destra quelli più recenti – foto da ebay

 

Osservando il filmato pubblicitario originale si nota anche un’altra interessante particolarità: i binari su cui si muovono i treni non sono quelli fin qui descritti, molto semplificati, ma veri e propri binari modellistici (forse in scala Z) e i rotabili stessi sono dotati di ruote metalliche con bordino. Quelli mostrati nella pubblicità (e in qualche catalogo) sembrerebbero però essere campioni di preproduzione, differenti da quelli poi effettivamente realizzati, come evidenziato anche nel caso del TGV.

Al riguardo si può ipotizzare che in origine il sistema “treni” fosse stato concepito per essere più ampio e articolato di quanto poi non realizzato e che si fosse forse anche pensato di motorizzare le locomotive, magari appoggiandosi a qualche produttore di modelli ferroviari per le meccaniche.

Oltre a tutto quanto visto finora viene realizzato anche un circuito completo di paesaggio su cui far viaggiare i treni che, seppure in modo un po’ improprio, potremmo definire “plastico”. Denominato Power Train City, è costituito essenzialmente da un circuito ovale posto su una base paesaggistica comprendente anche edifici, strade e accessori vari. Per far muovere i treni è stato studiato un sistema basato su una cinghia dentata che scorre in una scanalatura in mezzo ai binari, sulla quale si innesta una levetta presente nel sottocassa delle locomotive, che così possono essere trainate e trainare a loro volta carri e carrozze. La cinghia è azionata da un motorino elettrico alimentato a batterie e tramite una leva, situata su un lato dell’impianto, è possibile regolarne la marcia.

Power Train City - foto da ebay
Power Train City – foto da ebay

 

Naturalmente un oggetto del genere non offre grandi possibilità di movimento, dato che i treni possono solo girare in tondo. Sul circuito sono presenti anche un paio di binari tronchi predisposti per il collegamento con ulteriori elementi di binario, per un eventuale ampliamento del tracciato che però deve essere esercito con trazione “a mano” (nel senso che i treni vanno proprio spinti a mano).

Qui un video in cui è possibile vederlo in funzione

 

Dalle immagini presenti sui cataloghi si osserva che inizialmente il plastico ha una configurazione leggermente diversa, anche in questo caso non è difficile immaginare che si tratti di prototipi o campioni di preproduzione.

Circuiti Power Train City come appaiono sui cataloghi 1989 (sopra) e 1991 (sotto) - foto da m-m-world.com
Circuiti Power Train City come appaiono sui cataloghi 1989 (sopra) e 1991 (sotto) – foto da m-m-world.com

 

Gli accessori e i plastici, così come i treni, rimangono in produzione per un paio d’anni, fino al 1991, ad eccezione delle due stazioni più grandi che resistono fino al 1993.