Plastico con aeroporto – Lima

Torniamo a parlare, dopo alcuni anni, dei plastici raffigurati sui cataloghi Lima degli anni ’80, plastici che oggi possono forse sembrare banali e pieni di magagne ma che all’epoca, specie se visti con occhi di bambino, apparivano meravigliosi e facevano sognare.
Quello che trattiamo questa volta appare sul catalogo 1985/86, che per inciso è stato il nostro primo “testo” di carattere ferroviario ed è stato letteralmente consumato a furia di sfogliarlo.
É in scala N (1:160), di medie dimensioni (210 x 155 cm), e il tracciato si compone di due ovali, uno esterno e uno interno, quest’ultimo ripiegato in modo da assumere un andamento più articolato. Non sono previste interconnessioni tra i due circuiti.

L’ambientazione è chiaramente tedesca e il paesaggio è dominato da un massiccio montuoso traforato da gallerie stradali e ferroviarie. Buona la resa delle rocce mentre per la vegetazione si sono utilizzati materiali che oggi possono apparire obsoleti, ma all’epoca erano quelli di uso comune.

Alcuni viadotti consentono ai binari di attraversare gli avvallamenti e sembrerebbero costruiti adattando pezzi prodotti in scala H0.

Nella parte posteriore trova posto un piccolo villaggio con alcune case e una chiesa, probabilmente di produzione Pola o Faller, così come la caratteristica cabina di blocco a cavallo dei binari.

Ma l’elemento che certamente colpisce di più l’attenzione, e che raramente si trova rappresentato nei plastici ferroviari, è l’aeroporto: in primo piano infatti troviamo una zona di parcheggio in cui sostano due aerei Lufthansa, un Boeing 727 e un Boeing 707. Non siamo molto ferrati in questo settore, tuttavia ci pare che le dimensioni dei velivoli, specie se raffrontati ai modelli ferroviari (ovviamente non può mancare l’ET403 DB in livrea “Lufthansa Airport Express”), siano più abbondanti rispetto alla scala N, potrebbe quindi trattarsi di riproduzioni in scala 1:144, probabilmente di produzione Revell: come sempre, chi ne sapesse di più non esiti a contattarci.

Sullo sfondo si intravvede un’ulteriore struttura aeroportuale, in posizione sopraelevata, attraversata in sotterranea dalla ferrovia e presso cui sostano altri modelli di aerei, tra i quali ci sembra di riconoscere un DC-10 Alitalia.

Probabilmente non si tratta di un plastico dimostrativo costruito dalla stessa Lima ma di un impianto privato in cui l’autore ha coniugato le passioni per il modellismo ferroviario e aereo, e diversi fattori farebbero propendere a favore di questa ipotesi: l’utilizzo anche di edifici e accessori non di produzione Lima, variamente elaborati, una certa cura generale nella realizzazione e il fatto che nei cataloghi successivi di questo plastico non vi sia più traccia.