Rimorchi Ln 664 serie 3500 – Os.kar

Nel 2010, insieme alle ALn 773, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, Os.kar mette in produzione anche i modelli in scala H0 dei relativi rimorchi Ln 664 serie 3500, sviluppati parallelamente, proprio come al vero, ai rimorchi per elettromotrici Le 640 (che tratteremo in un successivo articolo).

Il primo Ln 664 a vedere la luce è il 3526 nella livrea beige pergamena-grigio azzurro, venduto in confezione con la ALn 773 3513 (art. 2026). Si ambienta negli anni ’70-’80 per la presenza del terzo faro frontale, al vero introdotto verso la fine degli anni ’60 (l’applicazione é stata disposta alla fine del 1968), e della tromba di dimensioni ridotte; l’assenza dei pittogrammi fumatori/non fumatori presso il vestibolo non consentirebbe di collocarlo oltre l’inizio degli anni ’80 tuttavia, chiudendo un occhio su questo dettaglio, che peraltro al vero non sempre era presente, si può arrivare ai primi anni ’90, quando questi mezzi sono stati ritirati dal servizio.

Ln 664 3526 contenuto nella confezione art. 2026 – foto da ebay

Il modello, come consuetudine di Os.kar, si presenta molto dettagliato, anche troppo per certi versi, con la cassa in plastica riproducente in modo adeguato l’aspetto e le forme del prototipo reale. Di buon effetto i fini corrimani accanto alle porte di salita e gli aeratori sul tetto.

I finestrini hanno i vetri a filo cassa, tuttavia quelli degli ambienti viaggiatori, di tipo Klein con la parte superiore apribile, a un attento esame non sono del tutto fedeli al vero: infatti, diversamente da quelli delle ALn 773 e delle ALn 668 e Ln 664 1400 (a parte i prototipi), non erano di tipo contrappesato ma con azionamento a cremagliera, con due manigliette presso gli angoli superiori, non riprodotte sul modello, inoltre il divisorio a metà altezza appariva un po’ meno evidente (si trattava non di una vera e propria barra ma di un profilato a U incastrato sotto il vetro). Ad ogni modo sono dettagli che alla normale distanza di osservazione passano pressoché inosservati.

Gli interni sono riprodotti in modo quasi maniacale: i sedili, in colore verde a imitazione del tessuto di rivestimento, sono riportati, inoltre al di sopra dei finestrini sono presenti le bagagliere, tanto fini quanto invisibili dall’esterno: viene da chiedersi se valga la pena ostinarsi a realizzare dettagli così poco evidenti, il cui unico effetto è quello di aumentare i costi di produzione e di conseguenza il prezzo finale del modello…

É riprodotto anche l’interno dell’angusta cabina, con il banco di guida visibile attraverso il vetro frontale.

Ln 664 3526, fiancata destra – foto da trenietreni.it

Il rimorchio appare alto sui carrelli, correttamente riproducenti il tipo 27/ALn, non si tratta però di un’inesattezza perché anche al vero questi mezzi si presentavano proprio in questa maniera, essendo i panconi frontali con i respingenti più bassi rispetto al telaio (differentemente dai rimorchi Ln 664 serie 1400, su cui telaio e respingenti erano allo stesso livello).

I respingenti sono inutilmente molleggiati, cosa che ne rende lo stelo troppo esile e fa sì che i piatti possano disporsi obliquamente, cosa alquanto irrealistica; di contro sono degne di nota le custodie dalla caratteristica forma troncoconica, su cui sono state riprodotte le nervature e i supporti portafanali, questi molto fini e conseguentemente fragili.

Ln 664 3526, “lato B” – foto da trenietreni.it

I mantici di intercomunicazione sono forniti in configurazione estesa o ritratta, da montare a scelta, e sui panconi possono essere applicati il gancio realistico e le condotte pneumatiche previa asportazione dei ganci modellistici, di tipo intercambiabile con innesti a norma NEM su timoni di allontanamento.

Nel sottocassa troviamo le apparecchiature del freno e i cassoni contenenti le batterie e la caldaia Webasto per il riscaldamento invernale.

Ln 664 3526, testata anteriore – foto da trenietreni.it

Oltre all’illuminazione dei fanali di testa, tramite LED bianchi (però di tonalità troppo tendente al giallo) e rossi, è montata di serie anche l’illuminazione degli ambienti interni, sempre tramite LED: anche questo è un optional a nostro avviso non indispensabile, che non fa altro che incrementare il prezzo del modello (o viene utilizzato come pretesto per giustificare prezzi non proprio popolari…).

La verniciatura è buona, con tonalità fedeli al vero, così come buone appaiono le varie marcature, con caratteri ombreggiati, e le iscrizioni di servizio. Le targhe del costruttore e le cifre “2” presso il vestibolo, al vero in alluminio e in rilievo, sono tampografate.

Nel 2011 vengono consegnate ulteriori quattro versioni, questa volta vendute singolarmente a circa 90 euro l’una, prezzo decisamente elevato. In particolare abbiamo il rimorchio Ln 664 3507 nell’originaria e accattivante livrea bianco-rosso (art. 5012), ambientabile nei primi anni di servizio, tra la fine dei ’50 e i primi ’60, e il 3515 (art. 5013) nella successiva colorazione verde magnolia-grigio nebbia, che lo colloca negli anni ’60.

Ln 664 3507, art. 5012 – foto da ebay
Ln 664 3515, art. 5013 – foto da ebay

A questi si aggiungono il 3510 (art. 5014) e il 3522 (art. 5015) in beige-azzurro i quali, data l’assenza del terzo faro, si collocano verso la fine degli anni ’60-inizio ’70; il 3510 ha la fascia azzurra inferiore “in negativo”, nel senso che l’azzurro è presente solo presso le testate, particolarità rilevabile su alcuni Ln 664 ancora nei primi anni ’80.

Ln 664 3510, art. 5014 – foto da ebay
Ln 664 3522, art. 5015 – foto da ebay

Su tutti questi rimorchi è stato aggiunto il generatore rotante per la ricarica delle batterie sul carrello anteriore, al vero soppresso al principio degli anni ’70, inoltre il 3507, il 3510 e il 3515 hanno la tromba di vecchio tipo, più lunga, mentre il 3522 ha quella più piccola che però sembrerebbe mal conciliarsi con l’assenza del terzo faro e con la presenza del generatore in quanto la sostituzione delle trombe è avvenuta pressappoco negli stessi anni in cui veniva aggiunto il fanale supplementare ed eliminato il suddetto generatore.

Anche il 3507 suscita qualche perplessità nel colore dei carrelli, che dovrebbero essere castani come sul 3515 e non grigi (colore che, a quanto ne sappiamo, non si è mai visto sui carrelli di questi mezzi), mentre per quanto riguarda i mantici di intercomunicazione, dalle foto di fabbrica dei primi esemplari si rileva che non erano presenti, sebbene vi fosse la predisposizione, tuttavia sono stati montati dopo poco tempo, quindi, su questo aspetto, il modello è accettabile così com’è.

Giusto come curiosità ricordiamo che qualche anno più tardi, intorno al 2015, il negozio CFB realizza, su base Os.kar, una piccola serie di Ln 664 nei colori giallo coloniale-verde lichene della Ferrovia Suzzara Ferrara: si tratta evidentemente di una “licenza modellistica” in quanto la FSF possedeva sì alcuni Ln 664, però corrispondenti alla serie 1400 FS, di cui ad oggi non esiste alcuna riproduzione in scala H0 ad eccezione degli obsoleti modelli GT degli anni ’80.

Ln 664 FSF – foto da pagina Facebook CFB

Per vedere una nuova versione di Ln 664 bisognerà aspettare il 2021, quando viene consegnato il rimorchio 3536, in confezione con la ALn 773 3550 (art. 2033), in livrea beige-azzurro, con caratteristiche analoghe alla prima edizione del 2010 e ambientabile anch’esso negli anni ’70-’80.

Ln 664 3536 contenuto nella confezione art. 2033 – foto da ebay

Infine a novembre 2022, con un anno di ritardo rispetto alle previsioni, arriva il rimorchio Ln 664 3528 in livrea XMPR (art. 5019). Su questo rotabile occorre spendere qualche parola in più: negli anni ’90, con le ALn 773 in corso di accantonamento, le FS decisero di recuperare alcuni dei loro rimorchi per renderli compatibili con le più recenti e prestanti ALn 668. Dopo un primo esemplare approntato nel 1994, il 3519, che subì interventi più radicali ai circuiti di comando divenendo di fatto assimilabile alla serie 1400, tanto che venne rimarcato Ln 664 1433, nel 1995 presso il deposito di Verona le unità 3521 e 3528 vennero modificate in modo più leggero, utilizzabili solo come intermedie (il 1433 ex 3519 invece poteva essere impiegato anche come pilota).

Esteriormente non vi erano variazioni apprezzabili, tuttavia nella parte bassa delle fiancate, accanto alla marcatura, venne apposta una vistosa iscrizione (“668 1000 1700”) a indicare il fatto che tali rimorchi potevano essere accoppiati solo alle ALn 668 1000 e 1700. In realtà, data la compatibilità dei circuiti, l’abbinamento sarebbe stato tecnicamente possibile con tutte le serie di ALn 668 accoppiabili in comando multiplo fino a 2 unità e con cambio FIAT a 5 marce (1400, 1600, 1700, 1800, 1900, 1000, 1200, 3000) tuttavia, essendo questi rimorchi assegnati a Verona, che aveva in dotazione solo ALn 668 serie 1000, 1700 e 3100, l’indicazione venne limitata per praticità ai primi due gruppi. É molto probabile che non siano mai stati accoppiati alle ALn 668 1700 ma solo alle più potenti e prestanti ALn 668 1000, come visibile in una delle rare immagini che documenta il loro utilizzo, reperibile sull’interessantissimo sito Passione Trasporti. Allo stesso modo anche il 1433 (ex 3519), assegnato a Lecco, viaggiava intercalato tra due ALn 668 serie 1000 sulle relazioni verso Molteno-Monza e Como.

Ln 664 3521 – foto D. Piovanelli, per gentile concessione

Nel 2000 tanto il 1433 quanto i 3521 e 3528 vennero ricolorati nello schema XMPR ma mentre il primo avrebbe resistito in servizio fino al 2011, subendo tra l’altro una revisione nel 2007 in occasione della quale vennero rinnovati gli arredi e sostituiti i finestrini, gli altri due sarebbero stati accantonati dopo pochi anni, indicativamente entro il 2005 (per il 3521 è prevista la preservazione come mezzo storico). La colorazione di questi ultimi prevedeva entrambe le testate in verde mentre sul 1433 era verde solo il frontale anteriore, analogamente agli altri Ln 664 serie 1400.

Ln 664 3528, art. 5019 – foto da littorina.it

Il modello Os.kar dunque rappresenta un rotabile di nicchia, ambientabile in un contesto geografico e cronologico ristretto, e a voler ben guardare non vi sono neppure modelli di ALn 668 cui abbinarlo coerentemente: esclusa, come detto prima, la serie 1700, l’ideale sarebbe una coppia di ALn 668 serie 1000 in livrea XMPR… se esistessero. Considerando che la ricoloritura è avvenuta nella primavera del 2000, anno in cui circolavano ancora ALn 668 nella precedente livrea beige-azzurro, si potrebbe anche tentare un accostamento ad ALn 668 1000 nei vecchi colori, ciò però circoscriverebbe ulteriormente l’ambientazione a un arco di qualche mese. Il modello più “papabile” per tale accostamento potrebbe essere la ALn 668 1095 della confezione Lima Expert HL2653, con vetri frontali piani, mancherebbe però una seconda ALn 668 1000 con vetri piani, dato che la suddetta confezione contiene un’ulteriore unità appartiene alla serie 1900. Utilizzabili, ma estremamente al limite, anche le ALn 668 della confezione HL2654 con vetri curvi, nel 2000 infatti era visibile qualche rara unità non ancora modificata nei cristalli frontali (ricordiamo ad esempio, tra quelle di Lecco, la 1021 ex veronese e la 1083, che li hanno mantenuti per qualche tempo anche dopo il cambio di livrea).

Chiudendo un occhio sulla dicotomia 1000/1900 si potrebbero invece impiegare le ALn 668 1900 in livrea XMPR della confezione Rivarossi HR2487, facendo finta che siano unità della serie 1000 (del resto le due serie sono pressoché identiche tra loro).

Ln 664 3528, testata anteriore …e la fascia blu? – foto da littorina.it

Purtroppo però questo Ln 664 presenta un’enorme magagna nella coloritura: per motivi inspiegabili (documentazione imprecisa? Un errore del terzista cinese incaricato della produzione?) è stata dimenticata una delle due fasce blu oblique su ciascuna fiancata. Si tratta di un errore madornale e assolutamente inaccettabile, a maggior ragione visto il prezzo del modello, in vendita alla bella cifra di 103 euro (e 20 centesimi, per amor di precisione). Altre inesattezze, minori ma pur sempre poco tollerabili su un modello di questo livello – o ritenuto tale – sono relative alle strisce arancio sulle fiancate, che terminano in corrispondenza dei fascioni obliqui anziché interrompersi poco prima, alle dimensioni troppo ridotte dei caratteri delle marcature frontali e alla presenza, sul carrello anteriore, del generatore rotante per la ricarica delle batterie, al vero eliminato, come detto in precedenza, circa 30 anni prima dell’applicazione dei colori XMPR. E dire che sulle immagini pubblicitarie diffuse a partire dall’anno scorso (fotomontaggi o campioni di preproduzione) le fasce blu erano tutte al loro posto e il generatore non c’era, anche se altri dettagli erano da rivedere (tromba lunga, finestrino laterale della cabina con il vetro di quello della ritirata…).

Ln 664 3528, campione di preproduzione, con le fasce blu corrette – foto da oskartrains.eu

Alla luce di tutto ciò riteniamo che Os.kar debba valutare l’opportunità di ritirare questo modello, affetto da errori così macroscopici, e produrre una nuova serie opportunamente riveduta e corretta.

Ln 664 3528 Os.kar, cambio cassa
Ln 664 3528 Os.kar e nuova cassa: che vi sia nessun lo dice…
Ln 664 3528 Os.kar, habemus cassa!