Spazzaneve FS S244 001 – Roco

Negli ultimi anni, come abbiamo già avuto modo di dire in altre occasioni, le varie case fermodellistiche hanno prodotto mezzi FS di tutti i tipi, spingendosi spesso anche nel campo dei prototipi e degli esemplari unici che tanto piacciono sia ai collezionisti o amanti delle rarità sia ai produttori stessi, che possono così venderli a prezzi ben più alti del normale. Recentemente anche Roco ha iniziato a esplorare il terreno dei mezzi fuori ordinanza, presentando la riproduzione in scala H0 (1:87) dello spazzaneve FS S244 001, al vero entrato in servizio nel 1981 presso il deposito di Bolzano e successivamente trasferito a Sulmona nel 1989, dove è ancor oggi impiegato per lo sgombero della neve sulle linee del circondario.

S244 001 Roco – foto da discountmodels.it

Il modello (art. 72801), consegnato verso la fine del 2016, è stato derivato da un analogo spazzaneve svizzero prodotto qualche tempo prima, infatti come al vero questi mezzi, di costruzione tedesca (Beilhack), si presentano molto simili tra loro, la versione FS tuttavia non è una semplice ricoloritura ma sono state apportate varie modifiche per riprodurre in modo più fedele il prototipo reale.
La riproduzione è molto dettagliata, soprattutto per quanto riguarda il gruppo frese e turbine per la rimozione della neve, che costituiscono la parte più vistosa e importante del mezzo, il quale comunque non passa certo inosservato sia per la forma inconsueta sia per l’appariscente livrea rossa con vari elementi gialli (corrimani, fianchi delle frese ecc.). La motorizzazione agisce su un solo asse (il quarto), le cui ruote sono dotate di anelli di aderenza in gomma, la forza di trazione è comunque sufficiente a far muovere il mezzo anche su tracciati abbastanza acclivi, c’è da dire che non sono necessarie grandi capacità di traino, dato che normalmente opera isolato. Il motore, a 5 poli, è ospitato all’interno del telaio.
I carrelli non ruotano rispetto al telaio, come dovrebbe essere, ma sono fissi; del resto, delle due l’una: o carrelli fissi, pur perdendo qualcosa in realismo soprattutto sulle strette curve dei plastici (anch’esse irrealistiche…), o carrelli rotanti, ma con tutti i compromessi per consentirne il funzionamento senza interferenze con scalette e altri particolari sporgenti del sottocassa. Roco evidentemente ha scelto la prima soluzione.
I due assi centrali hanno un certo gioco trasversale per permettere l’inscrizione in curve anche di raggio particolarmente ridotto, fino a 360 mm.

Vista frontale del modello – foto da discountmodels.it

Un modello di questo tipo può essere considerato un “esercizio di stile”, tanto più che, grazie al decoder (con interfaccia Plux22) con cui è equipaggiato di serie, è stato infarcito di effetti speciali: luci, suoni, movimento delle frese e anche la possibilità di ruotare il corpo del mezzo di 180° come al vero. Ovviamente per fare tutto ciò è necessario possedere una centralina DCC.
Tutta questa magnificenza è in vendita alla modica cifra di 419 euro chiavi in mano.

Vista la complessità del mezzo dal punto di vista elettrico/elettronico e meccanico, sarà da verificarne l’affidabilità nel tempo, oltretutto eventuali riparazioni o sostituzioni di pezzi potrebbero risultare piuttosto complesse e delicate, tanto che il costruttore sconsiglia di provvedere in proprio ma di rivolgersi a rivenditori o centri di assistenza (chiaramente a pagamento…).

La collocazione di questo mezzo su un plastico potrebbe presentare qualche difficoltà: la sua ambientazione ideale, e che permetterebbe di sfruttare appieno gli effetti speciali, lo vede all’opera su un tratto di linea fortemente innevato, scenario che però non è certo tra i più comuni riprodotti sui plastici. In alternativa si può simulare una corsa prova o un trasferimento verso un tratto di linea da liberare dalla neve.
Naturalmente nulla vieta di esporlo in vetrina, tanto più che la confezione è costituita appunto da una teca adatta allo scopo, tuttavia in tal caso non si potrà godere degli effetti speciali, apprezzabili in questo video