Lavaggio automatico per vagoni – Lima

La vecchia produzione Lima, indirizzata, come abbiamo detto tante volte, al mercato del giocattolo, comprendeva anche una serie di accessori che, come è facile intuire, avevano lo scopo di arricchire e rendere più interessante il “trenino”. A volte si trattava di attrezzature o strutture decisamente improbabili, sebbene attraenti agli occhi di un bambino, vedi il ponte girevole di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, altre volte invece potevano trovare un riscontro al vero, come nel caso dell’impianto di lavaggio. Pomposamente definito sui cataloghi “Stazione per lavaggio vagoni” e sulle confezioni “Lavaggio automatico per vagoni”, fa la sua prima comparsa nel catalogo 1978-79 (art. 600951) ed è adatto alla scala H0 (1:87) e alla sua declinazione britannica 00 (1:76 ma con il medesimo scartamento dell’H0). Nulla di simile viene proposto né per la più grande scala 0 (1:43,5), ai tempi già in disarmo o quasi in casa Lima, né per la più piccola N (1:160), seguita senza troppa convinzione dopo un iniziale entusiasmo.

foto da ricardo.ch

L’impianto è costituito da un basamento, in plastica grigia e predisposto per accogliere un binario, al quale sono fissati due banchi di spazzoloni più alcuni componenti complementari di colore giallo: il gruppo di ugelli che spruzzano la soluzione detergente, una coppia di pali con uno scatolotto alla sommità, che non comprendiamo bene cosa vogliano rappresentare (fotocellule?), e una coppia di piattaforme accessibili con scala a pioli la cui funzione anche qui ci sfugge (sembrano torrette di avvistamento da spiaggia…).

foto da ricardo.ch

Gli spazzoloni, in ossequio alla semplicità, sono costituiti da elementi tipo scovolini da cucina, i loro supporti però sono mobili, così da poter essere avvicinati o allontanati dal rotabile in corso di lavaggio. Lavaggio ovviamente simulato, dato che non è previsto alcun sistema per irrorare vera acqua (e ci mancherebbe, ma con la Lima di quell’epoca ci si poteva aspettare di tutto…).

foto da ricardo.ch

In un primo tempo l’impianto è venduto già assemblato, successivamente viene fornito da montare, probabilmente per contenere i costi di produzione e per prevenire possibili danni durante il trasporto o l’immagazzinamento. Non da ultimo l’assemblaggio, molto facile, può costituire esso stesso un’ulteriore fonte di divertimento, in linea con le tendenze di quegli anni che vedevano un grande successo dei giochi di costruzioni (Lego e similari).

foto da rail-modelling.com

Oltre ad essere venduto singolarmente, questo accessorio viene inserito anche all’interno di diversi start set.

Confezione art. 105300 – foto da catawiki.com
Confezione art. 105006 – foto da ebay

Nel corso degli anni la “Stazione per lavaggio vagoni” non subisce alcuna modifica né nella configurazione né nella decorazione (l’unica cosa che cambia è la grafica della confezione, a seconda del periodo), mantenendosi sempre uguale a se stessa fino alla fine degli anni ’80, quando cessa la produzione: l’ultimo catalogo su cui se ne trova traccia è quello del 1989/90. Ancora oggi è però reperibile sul mercato dell’usato, anche se spesso a prezzi spropositati.