What If- I GAI MDVC

Riprendiamo la nostra serie What If in cui parliamo di livree studiate per alcuni rotabili ma mai applicate: questa volta ci occupiamo dei cosiddetti “treni GAI”, ossia dei convogli di elettromotrici ad azionamento elettronico ALe 644 e ALe 804 con rimorchiate intermedie Le 724 e Le 884. Questi mezzi, costruiti da alcune aziende consorziatesi sotto l’acronimo “GAI” (Gruppo Aziende Italiane), vennero consegnati nel 1978-81 e costituirono i prototipi delle successive ALe 724: per maggiori dettagli sulla loro storia rimandiamo all’articolo su scalaenne.

La loro livrea, in realtà piuttosto scialba, prevedeva le fiancate in color grigio chiaro con la parte bassa scura e l’arancio per le porte, la fascia alla base del tetto e i frontali la cui estetica, di per sé non particolarmente felice, era ulteriormente appesantita da una porzione scura; verso la fine degli anni ’90-primi 2000 alcuni esemplari ricevettero la livrea XMPR che mantennero fino al termine della loro carriera, avvenuto entro il 2006, mentre gli altri erano già stati da tempo accantonati.

Scorcio del deposito di Bologna il 29/8/1996: in primo piano una ALe 644, in secondo piano un convoglio con ALe 804 e Le884

La colorazione d’origine dei convogli “GAI”, se vogliamo, costituisce una sorta di “versione beta” della livrea beige con fasce arancio e viola, nota anche come “livrea MDVC”, inaugurata nel 1980 dalle omologhe carrozze, e che di lì a breve avrebbe rivestito tutta una serie di mezzi moderni destinati ai servizi locali come le carrozze a due piani e a piano ribassato, le locomotive loro destinate (E646, D445, a cui si aggiunse il caso isolato della E428 226), alcuni bagagliai/postali e carri motogeneratori e le già citate ALe 724 e rimorchiate.

Un fatto poco o per nulla noto della storia dei “GAI” è che anche per loro verso la metà degli anni ’80 era stata studiata l’applicazione della livrea MDVC, come rilevabile da un figurino FS che abbiamo avuto modo di visionare. Il loro aspetto sarebbe risultato analogo a quello delle ALe 724, con i frontali arancio, tuttavia le fasce laterai arancio e viola sarebbero state posizionate un po’ più in basso. Vogliamo qui proporre alcune immagini virtuali, realizzate tramite Train Simulator, che mostrano come sarebbero potute essere le ALe 644 e 804 qualora avessero ricevuto la colorazione MDVC in stile ALe 724.

Il progetto è poi abortito per motivi a noi ignoti: possiamo ipotizzare che, trattandosi di prototipi e non avendo dato prova di grande affidabilità (la primordiale e inaffidabile elettronica degli anni ‘70/’80…), ne fosse stata prevista la radiazione in tempi medio-brevi, oppure che, sempre per la scarsa affidabilità, il loro utilizzo, dopo gli entusiasmi iniziali, sia andato riducendosi, tanto da non raggiungere i chilometraggi previsti per la revisione generale che avrebbe comportato il risanamento e la riverniciatura delle casse se non a fine millennio, quando ormai era in voga la livrea XMPR, effettivamente adottata, come scritto prima, su alcune unità.

Per concludere ricordiamo anche che un rimorchio “GAI”, e precisamente il Le 724 101 (inizialmente marcato 001 e poi rinumerato 101 per evitare sovrapposizioni con i rimorchi pilota Le 724 delle ALe 724), ha ricevuto la livrea MDVE rosso-grigio con fascia arancio: verso la metà degli anni ’90 infatti le FS pensarono di riciclare i rimorchi intermedi dei “GAI” adattandoli per l’impiego con le ALe 642 tramite un’impegnativa trasformazione che prevedeva, tra le altre cose, la sostituzione delle testate, l’eliminazione del vestibolo centrale sui Le 724, l’adozione di porte, arredi e componentistica varia delle ALe 642 e la rinumerazione nel gruppo Le 764, con progressivi da 201 in poi. Il primo esemplare trasformato, nel 1997, fu appunto il Le 724 101, rimarcato Le 764 201, che ricevette la livrea MDVE (in un secondo momento anche con pellicolatura pubblicitaria Kimbo), seguirono poi altri cinque rimorchi tra il 1998 e il 2001 (rimarcati Le 764 203, 208, 210, 211, 212), che però ricevettero già la livrea XMPR, dopodiché l’operazione venne interrotta, probabilmente per gli alti costi.
Anche per le motrici negli stessi anni si ventilò la trasformazione in rimorchiate pilota per le ALe 642, ma  non se ne fece  nulla.

Dentro le mura di Valest Elor