Dopo un decennio dall’uscita dei primi modelli di E636, Roco intorno al 2000 riprende in mano gli stampi per apportare qualche miglioria, segnatamente il rifacimento dei frontali che, come visto nella prima parte dell’articolo, erano troppo larghi e che ora vengono portati alla misura corretta. Nell’occasione si decide di realizzare non più macchine di prima serie bensì di seconda serie, caratterizzate dal coprigiunto sotto le cabine di guida dalla caratteristica forma “a scalino” e dal finestrino delle cabine lato macchinista in posizione leggermente più arretrata. Sulle fiancate lato corridoio vengono però lasciate le griglie di aerazione in prossimità dell’articolazione: con tali caratteristiche le unità riproducibili sono solo quelle della sottoserie 113-124, più alcune macchine di prima serie che, a seguito di incidenti o danni bellici, erano state ricostruite con cabine uguali alla seconda serie.
Vengono infatti proposte sia due unità di prima serie ricostruite, la E636 041 (art. 63628) e la E636 059 (art. 63629) sia due unità di seconda serie, la E636 113 (art. 63629,1) e la E636 122 (art. 63628.1). Seguendo l’evoluzione delle macchine vere si nota che su queste versioni c’è una certa prevalenza di caratteristiche “moderne” che le ambientano negli anni ‘90 come la livrea isabella anziché bicolore castano-isabella (3 su 4) o i pantografi tipo 52, sempre Sommerfeldt, al posto dei 42 (2 unità su 4).
Con il rifacimento dei frontali viene commessa una piccola svista, infatti i fori di innesto dei corrimani d’angolo a “U rovesciata” sulla parte superiore dei panconi vengono a trovarsi sotto i fanali, rendendo impossibile il corretto montaggio del corrimano stesso se non con un piccolo lavoro di adattamento.
Un’altra svista da lamentare sulle macchine con carrelli dotati di boccole a rulli è che, per un disguido in fase di montaggio, sui primi lotti consegnati i carrelli di estremità sono quelli delle E645, simili ma con sabbiere di forma diversa (i carrelli corretti sarebbero poi stati forniti dalla casa in un secondo tempo).
Le (ottime) caratteristiche meccaniche e di funzionamento sono analoghe ai precedenti modelli di prima serie.
Nel 2003 viene proposta anche la E636 117 (art. 43776), nella livrea blu-grigio (simile a quella della E636 080) applicata l’anno precedente da un gruppo di appassionati romani con lo sponsor della Gieffeci, storico importatore di Roco in Italia. Inutile dire che questo modello è realizzato in serie limitata, con confezione speciale contenente anche un CD e un binario per l’esposizione.
Infine una tabella riepilogativa delle varie versioni prodotte:
art. | anno di produzione | numerazione | livrea | deposito | note |
63628 | 2000 | E636 041 | isabella | Livorno | I serie ricostruita, pantografi 52 |
63629 | 2000 | E636 059 | isabella | Trieste C.le | I serie ricostruita |
63628.1 | 2000 | E636 122 | castano-isabella | Roma S. Lorenzo | pantografi 52, boccole a rulli |
63629.1 | 2000 | E636 113 | isabella | La Spezia | boccole a rulli |
43776 | 2003 | E636 117 | blu-grigio | Roma S. Lorenzo | serie limitata, pantografi 52, boccole a rulli |
(dati ricavati da http://gamos81.altervista.org/)
E636 Roco – parte I: prima serie “musi larghi”
E636 Roco – parte III: ancora 2ª serie
E636 Roco – parte IV: la “Camilla”
E636 Roco – parte V: ritorno alle origini
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