InterCity XPT – Lima

Il modello di cui parliamo questa volta ha un particolare valore affettivo per chi scrive, avendolo ricevuto in dono per Natale nell’ormai lontano 1984. Sono ancora gli anni in cui Lima ha un ruolo di primo piano a livello mondiale nel mercato del treno giocattolo e nel suo catalogo figurano mezzi dei più disparati Paesi, finanche il Sudafrica, il Giappone e l’Australia. Ed è proprio un convoglio australiano l’InterCity XPT, al vero entrato in servizio a partire dal 1982 per la State Rail Authority del New South Wales. Dunque un treno “moderno e colorato”, perfettamente rispondente alla filosofia che all’epoca guida la casa vicentina, inoltre è derivato dall’InterCity 125 britannico, questo pure “moderno e colorato” e che Lima produce già da qualche anno in scala 00 (1:76 ma con lo stesso scartamento dell’H0) per il mercato anglosassone, ma venduto anche in Italia e altrove. Nulla di più facile quindi che rivestire un InterCity 125 con la livrea dell’XPT e poco importa se al vero tra i due convogli le differenze sono abbastanza significative: le locomotive infatti, pur riprendendo le fattezze delle Class 43 BR, se ne discostano per molti dettagli, mentre le carrozze, con cassa in acciaio inox dalle vistose nervature longitudinali, sono anch’esse ben diverse dalle Mark3 dei convogli britannici. Ma, come detto all’inizio, si tratta di riproduzioni destinate al settore del giocattolo e non è necessario andare troppo per il sottile, tanto più che anche Hornby (i cui destini si sarebbero incrociati con quelli di Lima solo un paio di decenni più tardi) in quegli anni fa lo stesso con il suo modello dell’InterCity 125, proponendolo nei colori dell’XPT.

Una delle locomotive dell’InterCity XPT

Il modello Lima compare in catalogo come novità nel 1984 e viene venduto in una confezione (art. 149755G, poi semplicemente 149755) contenente una locomotiva motorizzata con il classico motore “G”, due carrozze Mark3 (come detto prima, non corrispondenti a quelle del treno vero), di cui una di prima classe e una di seconda, differenti tra loro per la finestratura e per l’arredo, e una seconda locomotiva non motorizzata, per un totale di 4 elementi. Al vero invece i convogli prevedono 4 oppure 7 carrozze più le due locomotive.
I vari rotabili sono disponibili anche singolarmente: art. 205165LG e 205168 rispettivamente la locomotiva motorizzata e quella senza motore, art. 205166 e 201567 le carrozze di prima e di seconda classe.

Confezione art. 149755G – foto da catawiki.com

Parallelamente lo stesso convoglio viene inserito anche all’interno di uno start set (art. 107003T) con circuito di binari e trasformatore, qui però con finiture un po’ meno pregiate: mancanza delle iscrizioni di servizio sulla parte inferiore delle casse, fanali delle locomotive non illuminati, carrozze con assi in plastica.

Confezione art. 107003T- foto da ebay
Altra versione della confezione art. 107003T- foto da ebay

Sulla riproduzione in sé non c’è molto da dire, le proporzioni sono coerenti alla scala 00 e le caratteristiche costruttive sono analoghe a quelle della produzione Lima dell’epoca, se non addirittura migliori in alcuni aspetti: sulle locomotive infatti si fanno apprezzare i vetri a filo cassa e la buona incisione di griglie e sportelli sulle fiancate e sul tetto mentre le carrozze hanno vetri non a filo ma neppure troppo incassati e interni riprodotti in modo non disprezzabile in relazione alla tipologia di modello, con diversa colorazione e differente disposizione dei sedili tra prima e seconda classe. Ripetiamo ancora una volta che gli stampi Lima corrispondono all’InterCity 125 BR e non all’XPT, pur essendo i due treni imparentati tra loro.

Convoglio della confezione art. 149755G – foto da catawiki.com

La decorazione è eseguita in modo piuttosto buono, l’elaborato schema delle locomotive, con le grandi scritte “InterCity XPT”, non presenta imprecisioni evidenti e le tonalità dei colori, a giudicare dalle immagini del prototipo reale, appaiono convincenti. Le carrozze hanno la fascia bassa delle fiancate e il tetto in color argento a imitazione dell’acciaio inox non verniciato.

I 4 elementi del convoglio – foto da catawiki.com

I ganci sfruttano l’arcaico ma sempre valido sistema uncino-occhiello e per tale motivo ogni rotabile deve essere orientato in modo prestabilito, l’avvicinamento tra due elementi è comunque abbastanza buono.
Il funzionamento non riserva sorprese né in positivo né in negativo, il motore “G” fa quello che può e la motrice, pur non particolarmente pesante (il telaio é in plastica con un blocco metallico di zavorra al centro) e con un solo carrello motorizzato, con due ruote dotate di anelli di aderenza in gomma, traina agevolmente la leggera composizione. Uno dei punti deboli, come su tutti i modelli Lima con questa impostazione meccanica, è la presa di corrente che avviene su due sole ruote per lato, cosa che rende il treno molto sensibile alla sporcizia o a eventuali interruzioni di alimentazione sui cuori isolati degli scambi.

Ma non finisce qui, perché il modello segue l’evoluzione cromatica del treno vero e nel 1992 viene presentato nella nuova livrea “CountryLink”, introdotta proprio in quegli anni. Il convoglio è proposto sempre nella medesima configurazione, in confezione di 4 elementi (art. 149759L), ed è disponibile anche in versione start set con binari e trasformatore (art. 105516T).

Confezione art. 105516T – foto da twitter

I quattro rotabili sono venduti anche singolarmente: art. 205003L la locomotiva motorizzata, art. 205008 quella senza motore, purtroppo non siamo riusciti a risalire ai codici articolo delle carrozze.

Locomotiva motorizzata, art. 205003L – foto da leski.com.au
Locomotiva non motorizzata, art. 205008 – foto da leski.com.au

È stata prodotta anche la versione con iscrizioni “COUNTRYLINK” sulle fiancate delle locomotive, probabilmente con gli stessi codici articolo.

Convoglio con iscrizioni “COUNTRYLINK” – foto da ebay

Non sappiamo con esattezza fino a quando l’InterCity XPT, nelle due coloriture, sia rimasto in produzione, probabilmente almeno fino alla seconda metà degli anni ’90, infatti abbiamo trovato traccia di convogli contenuti nella confezione blu con scritte oro “Lima Collection” (inaugurata nel 1994) e con codice articolo con prefisso “L”, come in uso in quel periodo. Non sappiamo neppure se e per quanto tempo questi modelli siano stati in vendita in Italia, specie quello nei nuovi colori che, a quanto sembra, è piuttosto “raro” e quindi soggetto, sul mercato dell’usato, ai soliti vergognosi fenomeni speculativi.

Confezione art. L149755 – foto da worthpoint.com

Per finire, qualcuno forse si starà chiedendo che fine ha fatto il convoglio del 1984 di cui abbiamo parlato all’inizio: ebbene, eccolo qui!