Le redivive D341 – parte II: Rivarossi

Nel 2006, dopo l’acquisizione del gruppo Lima/Rivarossi da parte di Hornby, con trasferimento di armi e bagagli in Cina, la nuova gestione rimette in produzione, tra gli altri modelli, anche le D341, evidentemente confortata dal successo di vendite riscosso dalle precedenti edizioni, di cui abbiamo parlato nella prima parte dell’articolo. Con l’occasione le D341 vengono promosse, o meglio ritornano, al marchio Rivarossi, l’unità di seconda serie torna ad essere una FIAT, la D341 1035 del deposito di Reggio Calabria (art. HR2004), mentre per l’altra si sceglie di riprodurre, giusto per non smentire il gusto per prototipi ed esemplari unici, la D341 5001 del deposito di Taranto (art. HR2003): si trattava al vero, appunto, di un prototipo ed esemplare unico di costruzione Reggiane che appariva esteriormente pressoché identico alle macchine di prima serie FIAT e Breda ma da queste differiva per il motore Diesel, un MAN V6V 22/30. Nel 1973 peraltro tale propulsore, rivelatosi non molto affidabile, venne sostituito, anche a scopo di unificazione della componentistica, con il FIAT 2312 SF delle D341 di prima serie; in tal modo la D341 5001 divenne del tutto assimilabile a queste ultime, rimanendo in servizio fino alla radiazione avvenuta nel 1988.

D341 1035, art. HR2004, prima versione con fanali giganti – foto da ebay

Questi modelli, che si ambientano sempre negli anni metà ’70-’80, possono vantare un ottimo funzionamento grazie a una migliore messa a punto della meccanica e un nuovo motore, inoltre vi è qualche affinamento di dettaglio, con corrimani frontali più sottili e la comparsa dei fischi, precedentemente omessi e ora riportati, sulla 1035 (sulla 5001 invece continuano a essere stampati). Purtroppo però il terzista cinese, per ragioni inspiegabili, mette mano agli stampi e va inopinatamente a modificare i fanali, già in origine un po’ abbondanti ma che ora assumono dimensioni spaventosamente enormi sfigurando l’aspetto delle due locomotive, inoltre la tonalità del verde adottato sulla 1035 appare troppo chiara, quasi un verde acqua.

D341 5001, art. HR2003, prima versione con fanali giganti – foto da catawiki

Tutto ciò, unito ad altre magagne nella finitura riscontrate su altri modelli del nuovo corso anglo-cinese usciti più o meno in contemporanea (ricordiamo ad esempio la E424 color cioccolato o le carrozze Corbellini), provoca una vera e propria “sollevazione popolare”. Hornby è costretta a correre ai ripari e, dopo aver rilasciato un comunicato stampa in cui si cosparge il capo di cenere, nel 2007 produce una nuova sfornata di D341, sempre con i medesimi numeri di servizio e codici articolo, ma con fanali rivisitati: quelli della 1035 appaiono piuttosto ben riusciti mentre sulla 5001 risultano ancora un po’ massicci e leggermente più in alto del dovuto, comunque molto più accettabili rispetto a prima, per contro la tonalità del verde della 1035 continua a essere non esatta.

D341 5001, art. HR2003, seconda versione con fanali corretti – foto da ebay

Le nuove casse vengono rese disponibili anche come ricambio a prezzo (relativamente) contenuto, per cercare di non scontentare gli acquirenti del primo lotto che avessero voluto sostituirla. Per inciso, sono gli anni in cui scoppia la “moda” delle casse sostitutive, fenomeno trasversale a modelli di diverse case (oltre a Hornby ricordiamo ad esempio le E645 ACME, le D343 Roco o le ALe 840 ViTrains) ed effetto tangibile del novus ordo instauratosi a inizio millennio nel settore dei produttori fermodellistici, fatto di “delocalizzazioni” e conseguenti scadimenti qualitativi, guerre tra marchi, doppioni con errori e imprecisioni varie per la fretta di arrivare primi su un mercato in continua contrazione, tirature sempre più limitate e corsa al rialzo dei prezzi…

D341 1035, art. HR2004, seconda versione con fanali corretti – foto da ebay

Poco tempo dopo una nuova riproduzione della D341, realizzata con criteri moderni, viene annunciata da Os.kar: ovviamente avrà una gestazione travagliata (sarà necessario riprogettare e sostituire non solo la cassa ma tutto il modello, ma questa è un’altra storia), ciò comunque mette la parola fine alla parabola delle D341 Rivarossi che, esaurito il loro ruolo e ormai obsolete per alcuni aspetti, primo fra tutti la lunghezza fuori scala, non verranno più riproposte in seguito.

Le redivive D341 – parte I: Lima