D744 Effishunter – Rivarossi

Nei mesi scorsi Hornby ha consegnato, con marchio Rivarossi, il modello in scala H0 della modernissima locomotiva Diesel D744 appartenente alla famiglia Effishunter 1000, al vero prodotta dal fabbricante ceco CZ Loko e acquistata sin dal 2017 da diverse imprese ferroviarie operanti in Italia. Ad oggi ci risulta che nel nostro Paese siano attive 35 unità (alcune delle quali consegnate da pochi mesi), ripartite, in ordine decrescente di numerosità, tra Mercitalia (5 esemplari per Mercitalia Rail, D744 021-025, e 7 per Shunting & Terminal, D744 001-005, 028, 029), Dinazzano Po (6, D744 006, 007, 013, 027, 030, 031), Trenord (4, D744 015, 016, 019, 020), Sangritana (3, D744 010, 011, 033), Trenitalia-TPER (3, D744 012, 014, 018), DB Cargo Italia (2, D744 034, 035), EVM Rail (2, D744 017, 026), Rail Traction Company (2, D744 008, 009), Trasporto Ferroviario Toscano (1, D744 032).

In prima battuta Rivarossi ha consegnato la D744 002 di Mercitalia Shunting & Terminal (art. HR2897, HR2897S DCC Sound) nella livrea rosso-grigio di origine Serfer (impresa che inizialmente aveva ordinato tali macchine, nel 2017 confluita nel Polo Mercitalia e ridenominata appunto Mercitalia Shunting & Terminal), la D744 024 di Mercitalia Rail (art. HR2900, HR2900S DCC Sound) nella cromia argento-rosso e la D744 008 di Rail Traction Company (art. HR2898, HR2898S DCC Sound); a queste si aggiunge la versione “madrepatria” delle ferrovie ceche, ossia la 744 114 di CD Cargo (art. HR2899, HR2899S DCC Sound), che qui citiamo solo di passaggio perchè ci focalizzeremo su quelle circolanti in Italia.

D744 002 Mercitalia Shunting & Terminal, art. HR2897 – foto da littorina.it

La riproduzione è indubbiamente riuscita: la cassa, in plastica, è ben incisa e, una volta tanto, è fissata al telaio metallico non con gli incastri che tanto deprechiamo ma con alcune pratiche viti, soluzione che non si può far altro che gradire.

Numerosi sono i dettagli sia stampati che riportati, tra cui si apprezzano, sul cofano più lungo, il tubo di scappamento e la griglia del radiatore sotto cui è visibile la ventola, o ancora i vari elementi sul tetto della cabina. I parapetti antinfortunistici sono in metallo, sufficientemente robusti, e su quelli frontali sono visibili i piccoli accoppiatori a 18 poli per il comando multiplo/telecomando.

D744 002 Mercitalia Rail, art. HR2900 – foto da littorina.it

I vetri della cabina sono a filo cassa e su quelli laterali sono presenti anche i piccoli deflettori; gli interni sono sommariamente riprodotti e sicuramente ci sarebbe stato bene il figurino del macchinista, presente su altri modelli Rivarossi e Lima Expert di produzione recente.

Buona anche la riproduzione del sottocassa, con un elemento applicato dal basso al telaio, e dei carrelli, molto visibili su questa locomotiva non essendo nascosti da carenature, dove risalta l’incisione del telaio e delle molle e con l’aggiunta di alcuni dettagli riportati. Inoltre sulle vele delle ruote è ben visibile l’imitazione dei dischi del freno.

D744 008 Rail Traction Company, art. HR2898 – foto da littorina.it

Sui panconi frontali è possibile applicare il gancio realistico e gli accoppiatori pneumatici ma una versione monca degli stessi è installata di serie e permette il mantenimento del gancio modellistico, del tipo a occhiello e intercambiabile, essendo dotato di innesto a norma NEM362.

La coloritura e le varie e numerose iscrizioni, nelle diverse versioni, appaiono fedeli al vero, sono inoltre presenti numerosi tocchi di colore anche su dettagli minuti. Conformemente alla realtà i carrelli sono neri sull’unità Mercitalia Rail e grigi sulle altre. Lo stesso avviene per i respingenti tuttavia, osservando le immagini delle macchine vere, la cosa è valida solo per la locomotiva di RTC mentre quelle di Mercitalia Shunting & Terminal li hanno neri e quelle di Mercitalia Rail, almeno da nuove, neri con piatti grigi, ad ogni modo si rimedia facilmente con qualche pennellata di colore.
Chi volesse rendere più “vissuta” la locomotiva potrà applicare un po’ di sporcatura, specie nella parte bassa dove gli elementi in plastica nuda non verniciata appaiono meno realistici.

Altra vista della D744 002 Mercitalia Rail, art. HR2900 – foto da littorina.it

L’impianto elettrico prevede, come ormai d’obbligo, la presa per il decoder a 21 poli, riteniamo però che sarebbe ormai ora, specie per i modelli di nuovo corso, convergere sullo standard Plux a 22 poli. I fanali sono illuminati tramite gli ormai consueti micro LED.

La meccanica sfrutta il tradizionale e collaudato schema con motore in posizione centrale ad asse longitudinale e trasmissione tramite alberi con snodi cardanici, viti senza fine e ingranaggi che azionano tutti gli assi. La forza di trazione, nonostante la presenza di due ruote con cerchiatura di aderenza in gomma, è un po’ scarsa sia per il peso non molto elevato (circa 300 grammi) sia perchè, come al vero, la locomotiva è piuttosto alta sui carrelli, configurazione che esalta gli effetti del cabraggio (non per nulla nella realtà, e non di rado nel modellismo, si adottano sistemi di “trazione bassa” nell’intento di spostare quanto più in basso possibile il punto di collegamento, e di trasmissione della forza di trazione, tra telaio e carrelli). Il funzionamento è molto regolare e la locomotiva non ha problemi a impegnare anche curve di raggio ristretto (fino a 360 mm).

Altre vista della D744 008 Rail Traction Company, art. HR2898 – foto da littorina.it

Il prezzo – e ci saremmo stupiti del contrario – è alquanto sostenuto per le versioni analogiche, che toccano i 275 euro (meno 10 centesimi), e assolutamente fuori controllo per quelle DCC Sound, per le quali si arriva quasi a 400 (394,90 per l’esattezza): evidentemente, specie per queste ultime, le tirature sono limitatissime, come se fossero modelli artigianali, e calibrate sulla sempre più ristretta nicchia di acquirenti con tali capacità di spesa. Unica parziale attenuante, se vogliamo, è il fatto che si tratta di modelli completamente nuovi a livello di progettazione e di stampi e non della “solita roba” risalente a decenni orsono e riproposta ad ogni giro con piccole migliorie a cui corrispondono grandi incrementi del prezzo…

Queste locomotive, nonostante al vero siano tutt’altro che diffuse, si prestano a diverse possibilità di esercizio: perlopiù sono impiegate in operazioni di manovra pesante presso grandi scali e interporti, tuttavia è possibile vederle impegnate anche in servizi di linea alla testa di treni merci, specie le macchine di Mercitalia Rail che spesso viaggiano in doppia trazione sulle tratte che presentano qualche acclività.
Data l’elevata frammentazione del gruppo su più imprese, sicuramente Rivarossi proporrà ulteriori varianti di livrea e di numerazione.