Mettete dei fiori nei vostri… carri

Il trasporto di fiori freschi dalla Riviera ligure di Ponente verso la Svizzera e la Germania era un’attività che in passato si svolgeva per ferrovia, per quanto oggi la cosa possa apparire sorprendente. L’inoltro, per ovvi motivi, doveva avvenire in tempi rapidi e per tale ragione i carri adibiti a questo servizio venivano spesso posti in composizione a treni passeggeri, tra cui espressi internazionali che li conducevano oltre confine, cosa che poteva comportare limitazioni di velocità, tanto che dal 1987 al posto dei carri merci si sono impiegati normali bagagliai, prima di abdicare definitivamente al trasporto su gomma – beninteso con il favore della politica – onde favorire gli interessi di gruppi ristretti nel breve periodo a scapito della collettività nel lungo periodo, obiettivo generalmente perseguito da tutte le classi dirigenti in tutta la storia dell’umanità, salvo rare e brevi eccezioni.
Almeno negli ultimi periodi in cui tale trasporto era effettuato con carri merci, quelli utilizzati erano del tipo a 2 assi dotati di condotta REC passante atta alle tensioni del RIC (serie Gqs e Gbhqs) e, almeno in parte, caratterizzati dall’iscrizione “Trasporto fiori per la Svizzera – Residenza Ventimiglia” sui portelloni laterali.

La cosa chiaramente ha avuto risvolti a livello modellistico, almeno per quel che riguarda la scala H0 (1:87): passeremo dunque in rassegna le varie riproduzioni, ovviamente senza la pretesa dell’esaustività, come sempre chi volesse integrare o rettificare quanto da noi esposto non esiti a contattarci.

I primi modelli di carri per trasporto fiori vengono realizzati da Lima a partire dagli anni ’90, come varianti dei classici unificati europei serie Gs a cassa in legno dei quali era stata avviata la produzione proprio in quel periodo: in un primo tempo viene consegnato il carro 21 83 130 5 332-2 Gqs-w (art. 303631K), caratterizzato dagli sportelli scorrevoli degli aeratori laterali colorati in rosso vagone come la cassa. A quanto ne sappiamo in ambito FS tale coloritura non era prevista in quanto i suddetti sportelli erano dipinti in alluminio, sebbene con la sporcizia e l’esposizione alle intemperie tendessero ad assumere una tonalità brunastra non dissimile da quella della cassa; non escludiamo però che sia effettivamente esistito qualche carro con gli sportelli colorati in rosso vagone.

Carro 21 83 130 5 332-2 Gqs-w Lima art. 303631K – foto da ebay

In un secondo momento viene prodotto il carro 21 83 130 5 710-9 Gqs (art. 303215K), questa volta con gli sportelli “a norma” in color alluminio.

Carro 21 83 130 5 710-9 Gqs Lima art. 303215K – foto da ebay

Successivamente, intorno al 2003, viene consegnata una confezione contenente i carri 21 83 130 5 198-1 Gs, 21 83 130 5 559-8 Gs e 21 83 130 5 574-9 Gqs (art. R2182), questa volta promossi al marchio Rivarossi: è l’era della confusionaria gestione bresciana, negli ultimi tempi prima del fallimento, e con il cambio di marchio ci si illudeva di poter giustificare ingiustificabili incrementi del prezzo di vendita. Il quantitativo prodotto risulterebbe essere piuttosto esiguo, osserviamo poi che, rispetto ai predecessori, questi modelli sono meno curati nei dettagli: due esemplari sono erroneamente classificati Gs mentre la marcatura corretta dovrebbe essere Gqs, a indicare la presenza della condotta REC che al vero equipaggiava tutti i carri di questo tipo con numerazione compresa tra 130 5 000 e 130 6 068, inoltre sulle testate mancano i fori per l’innesto degli accoppiatori REC maschio, forniti tra gli aggiuntivi insieme a quelli femmina.

Carri della confezione art. R2182 – foto da ebay

Nel 2013 la nuova gestione Hornby, nel frattempo subentrata, mette in produzione ulteriori modelli di carri Gs, però con stampi nuovi, di ottima finezza e dei quali abbiamo già parlato: tra questi troviamo ben 3 Gqs trasporto fiori, inseriti nella confezione art. HR6225 insieme a 3 Gs ordinari (21 83 130 5 574-9 Gqs art. HR6225-04, 21 83 130 5 332-2 Gqs-w art. HR6225-05, 21 83 130 5 149-0 Gqs-w art. HR6225-06).

Carro 21 83 130 5 574-9 Gqs Rivarossi art. HR6225-04 – foto da ebay
Carro 21 83 130 5 332-2 Gqs-w Rivarossi art. HR6225-05 – foto da ebay
Carro 21 83 130 5 149-0 Gqs-w Rivarossi – foto da Hornbyinternational.com

Anche a livello di produzioni artigianali non sono mancati modelli di carri trasporto fiori, in particolare Laser, azienda pugliese poi confluita nell’orbita ACME, negli anni ’90 ha realizzato due carri serie Gbhqs (21 83 168 0 089-3 Gbhqs, art. 1002/S1 e 21 83 168 0 007-5 Gbhqs, art. 1002/S2), costruiti in resina.

Carro 21 83 168 0 089-3 Gbhqs Laser – art. 1002/S1
Carro 21 83 168 0 007-5 Gbhqs Laser – art. 1002/S2 – foto da trenietreni.it

In conclusione due parole per chi voglia impiegare realisticamente questi modelli su un plastico: da quanto abbiamo appreso i carri in questione, caricati a Sanremo e Taggia-Arma, generalmente venivano inoltrati verso Genova o formando un merci completo o, alla spicciolata, in composizione a treni per lo più locali. Da Genova poi, in composizione a treni passeggeri, raggiungevano Milano e di qui partivano per la Svizzera e la Germania, sempre in composizione a treni passeggeri (era possibile trovare anche un solo carro). Vi erano anche casi di carri inseriti in composizione ad espressi periodici che dalla Riviera ligure risalivano direttamente verso la Svizzera: a tal proposito, sulla rivista “I Treni oggi” n. 53 è stata pubblicata un’immagine, risalente al 1980, in cui sono visibili 4 carri in composizione a un espresso Ventimiglia-Basilea, ubicati subito dietro la E645 titolare.
Naturalmente non è strettamente indispensabile che tutti i carri abbiano l’iscrizione “Trasporto fiori per la Svizzera – Residenza Ventimiglia”, infatti potevano essere impiegati anche carri coperti di qualunque tipo purché provvisti, come detto all’inizio, di condotta REC atta alle tensioni del RIC (identificata dalla lettera “q” nella marcatura): le riproduzioni non mancano, dai Gqs Roco, anche a cassa liscia, ai Gbhqs Os.kar, passando per gli Hcqs Lima e Rivarossi.
Viceversa, i carri con la scritta “Trasporto fiori per la Svizzera – Residenza Ventimiglia” potevano essere utilizzati alla bisogna in servizi diversi, con treni merci ordinari, così come è certo o quasi che i carri vuoti rientrassero in Italia con treni merci, non essendovi la necessità dell’inoltro rapido.
Infine non è da escludere che nel periodo estivo, non occorrendo il riscaldamento dei treni, per il trasporto dei fiori potessero essere utilizzati anche carri sprovvisti di condotta REC, anche stranieri.

Per qualche altra informazione su tali servizi rimandiamo a due interessanti discussioni presenti sul forum Märklinfan Club Italia:
https://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=422
https://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=2399#20185