E645 I serie – Rivarossi

Nelle scorse settimane Hornby ha consegnato le attese, e da lungo tempo annunciate, locomotive FS E645 di prima serie, commercializzate con marchio Rivarossi. Ricordiamo che queste macchine erano già state realizzate da Rivarossi alla fine del 2020 ma ambientate negli anni fine ’50-inizio ’60, quando erano ancora classificate E646 (più la E645 002, nello stato dei primi anni ’60).
Adesso invece vengono proposte con ambientazioni in anni più recenti, fattore che ha comportato alcune piccole modifiche di stampo, o meglio, l’utilizzo di differenti inserti degli stampi (progettati in maniera modulare) per riprodurre lo stato delle macchine nel periodo compreso tra gli anni ’80 e i ’90.

In particolare abbiamo la E645 005 del deposito di Udine (art. HR2934, HR2934S DCC Sound) in livrea castano-isabella e con pantografi 42LRU (con strisciante curvo), ambientata intorno alla metà degli anni ’80, essendo già priva dei “baffi” dei fregi frontali ma ancora con alcune iscrizioni di servizio in colore giallo.

E645 005, art. HR2934 – foto da littorina.it

Segue la E645 014 del deposito di Bussoleno (art. HR2933, HR2933S DCC Sound), sempre in livrea castano-isabella ma con pantografi 52 con strisciante curvo e ambientata poco oltre la metà degli anni ’80, essendo caratterizzata dalle scritte di servizio bianche.

E645 014, art. HR2933 – foto da littorina.it

Infine troviamo la E645 004 del deposito di Milano Smistamento (art. HR2935, HR2935S DCC Sound), in livrea interamente isabella e con pantografi 52 con strisciante piano, collocabile intorno alla metà degli anni ’90 e fino all’inizio del nuovo millennio.

E645 004, art. HR2935 – foto da littorina.it

Le caratteristiche costruttive e la componentistica sono del tutto analoghe a quelle delle precedenti edizioni, che sfruttano la base meccanica delle E636 del 2014, molto apprezzata per l’ottima qualità di funzionamento, e costituita da due semitelai metallici con motore a 5 poli in posizione centrale che aziona, tramite alberi con snodi cardanici, viti senza fine e ingranaggi, i quattro assi dei carrelli estremi. Grazie alla buona massa e alla presenza di due ruote con cerchiatura di aderenza in gomma la forza di trazione è piuttosto elevata, inoltre il modello circola anche su curve di raggio ristretto (360 mm).

La finitura è buona e le tonalità appaiono realistiche, da notare inoltre che il fondo dei fregi FS appare di colore castano sulle E645 005 e 014 mentre sulla 004 è rosso, tali differenze erano rilevabili anche al vero, a seconda dell’impianto che eseguiva la verniciatura.

Unico appunto va ai pantografi, in particolare i 42 della 005, oltre ad avere i pernetti delle articolazioni troppo sporgenti (andrebbero ridotti), in posizione abbassata assumono l’irrealistica forma a V rovesciata già vista sulle ultime edizioni delle E636: evidentemente c’è qualche problema nella linea di assemblaggio di tali componenti presso il terzista cinese, problema che sarebbe bene venisse intercettato dal controllo qualità (ammesso che esista) prima della messa in produzione definitiva e non dagli acquirenti quando tirano fuori il modello dalla scatola.
Inoltre anche sulle altre versioni i pantografi 52 spesso appaiono con i bracci deformati o perché il confezionamento è fatto in maniera poco accurata o perché l’imballaggio è poco protettivo o forse ha una conformazione tale da andare a premere proprio sui pantografi, già di per sé piuttosto delicati. Anche qui sarebbe buona cosa che tali inconvenienti venissero risolti a monte in fase di preproduzione, evitando cattive sorprese per gli acquirenti.

I prezzi sono gli stessi delle ultime E636: 249,90 euro per le versioni analogiche, che schizzano a 369,90 per quelle DCC Sound. È bello ricordare che le E646 di prima serie del 2020 costavano “solo” 184,90 euro in configurazione analogica (sì, c’era un tempo in cui le locomotive erano in vendita a meno di 200 euro…), corrispondenti a circa 215 euro odierni, dunque si è registrato un incremento – al netto dell’inflazione – del 16% circa. Più contenuti gli aumenti, nell’ordine del 5%, per le versioni DCC Sound, che già nel 2020 erano proposte a 299,90 euro, corrispondenti a circa 350 euro attuali, evidentemente per questa tipologia di modelli la corda è stata già tirata troppo e le vendite sono sempre più scarse, nonostante le tirature limitate a poche centinaia di pezzi.

In mezzo a questa inondazione di E636, E645 ed E646 continuiamo però a notare un’assenza importante, ossia quella delle versioni in livrea XMPR, che Rivarossi sinora non ha praticamente mai preso in considerazione (a parte la E646 090 del 2020), in particolare a tutt’oggi manca completamente una qualsiasi riproduzione delle E645 di seconda serie (033-093): nonostante tale schema di coloritura non sia molto apprezzato, specie da parte di chi ha vissuto la ferrovia fino agli anni ’80-’90 (e chi scrive si annovera tra questi), sarebbe forse ora di colmare tale lacuna a beneficio di coloro che preferiscono le ambientazioni dei primi anni 2000.

E646 ed E645 I serie – Rivarossi