“Littorine” Breda Os.kar – parte III: antinfortunistica

Os.kar prosegue il suo programma delle “Littorine” Breda partito nel 2022 e questa volta tocca a un’unità particolare: la ALn 56 2037 “antinfortunistica”. Questa macchina al vero nel 1981, ormai fuori servizio, era stata recuperata dalle maestranze del deposito di Fabriano e attrezzata come aula mobile a cura del deposito di Ancona e della Squadra Rialzo di Falconara Marittima per una campagna itinerante sul tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro promossa dal Compartimento FS di Ancona e collegata alla 7ª Campagna Internazionale per la Sicurezza del Lavoro.

L’automotrice aveva ricevuto una livrea dedicata, piuttosto vistosa, i finestrini inoltre erano stati oscurati con pannelli informativi posti all’interno e visibili dall’esterno. Così trasformata, era stata utilizzata per qualche tempo, anche se non sembrerebbe aver fatto grandi viaggi, le non molte immagini reperibili la riprendono infatti in località dell’Italia centrale non troppo distanti dal proprio deposito di assegnazione, Fabriano, dove già verso la fine degli anni ’80 era di fatto accantonata, sebbene secondo il volumetto “FS Materiale Motore” nel 1991 risultasse formalmente ancora attiva; sarebbe stata demolita nel 1998.

Il modello Os.kar, art. 2055, prodotto ovviamente in serie limitata (499 pezzi), ha caratteristiche costruttive del tutto analoghe a quelle delle precedenti versioni: troppo analoghe, tanto che l’arredo interno, con i divanetti per i passeggeri, è lo stesso delle unità normali ed è ben visibile attraverso i finestrini, mentre al vero i sedili erano stati rimossi per creare gli spazi destinati ad aula didattica. Ad ogni modo ciò non costituisce un problema insormontabile perché i finestrini devono essere oscurati dalle riproduzioni dei già citati pannelli informativi, stampati su due strisce di cartoncino opportunamente decorato, acclusi nella confezione e da montare a cura dell’acquirente; non si capisce però per quale motivo non si sia già provveduto in fabbrica, dato che l’apertura del modello potrebbe presentare qualche difficoltà soprattutto in chi è poco avvezzo a tale operazione.

Foto da littorina.it

La decorazione, nella particolare livrea adottata su questo mezzo, appare ben eseguita, non sappiamo però con precisione quali tonalità fossero state adottate al vero, pertanto non siamo in grado di pronunciarci sull’esattezza o meno dei colori del modello: su alcune pubblicazioni si parla genericamente di “blu cobalto” e “grigio chiaro”, che in alcune immagini appaiono non molto dissimili dal “beige pergamena” e “grigio azzurro” delle ALn 668, e in effetti verrebbe da pensare che a Fabriano abbiano utilizzato, almeno come base, proprio queste tinte, già disponibili alle scorte. Il corpo dei fanali però sarebbe dovuto essere di colore scuro (grigio o forse proprio nero), come visibile nelle immagini della vera ALn 56 2037 (la stessa omissione si rileva sull’analogo modello Rivarossi del 1989), inoltre continua a persistere la medesima mancanza già rilevata sulle precedenti versioni, ossia la griglia sulla carenatura in corrispondenza del radiatore lasciata erroneamente nel colore naturale del metallo, quando avrebbe dovuto assumere la stessa colorazione della carenatura stessa (in questo caso blu). Non è difficilissimo rimediare a queste inesattezze, anche se la verniciatura del corpo dei fanali richiede una serie di mascherature e mano ferma per evitare rovinose sbavature sulla candida cassa dell’automotrice.

Meccanica e impianto elettrico sono, ovviamente, identici a quelli delle precedenti edizioni, per maggiori dettagli rimandiamo dunque all’articolo dedicato.

Foto da littorina.it

La ALn 56 2037 è sì “antinfortunistica”, ma il suo prezzo rischia di creare un infortunio, almeno al portafoglio, dato che è in vendita alla bella cifra di 290 euro (la stessa della “Pulcinaia”); nella confezione è presente anche un libretto, curato da Duegi Editrice (leggasi Fondazione FS), contenente dati e immagini dell’automotrice vera.

In futuro Os.kar realizzerà ulteriori versioni delle “Littorine” Breda, tra cui quelle allo stato d’origine e la seconda ALDn 32, la 2026, che in realtà erano già previste per l’anno scorso. A questo proposito ci sembra però che la casa sarda da qualche tempo stia mettendo troppa carne al fuoco con programmi che poi vengono immancabilmente rivisti, rinviati o messi “in congelatore”: modelli annunciati e poi non realizzati (ETR 250 e ALn 873 attesi da quasi 15 anni, D443 serie 1000 in livrea XMPR annunciata a Novegro 2018 e all’epoca prevista “per il prossimo biennio”), modelli non annunciati ma già pronti e di imminente – si spera – commercializzazione (ALe 880 a testate piatte), rinvii di modelli molto attesi (ALe 724), cambiamenti in corso d’opera (ALe 582 XMPR in confezione da 4 pezzi anziché da 2), ritardi pluriennali (ALe 540). Non abbiamo la pretesa di insegnare il mestiere a nessuno né vogliamo entrare nel merito di politiche e scelte commerciali, ma forse sarebbe il caso di fermarsi un attimo per fare il punto della situazione e definire con esattezza “cosa, come e quando”.

“Littorine” Breda Os.kar – parte I: ALn 56 e 556 FS
“Littorine” Breda Os.kar – parte II: ALDn 32, la Pulcinaia