ALn 668 scala N – Arnold

Con oltre 6 mesi di ritardo rispetto alle previsioni, nel corso dell’estate 2023 sono finalmente stati consegnati da Hornby, con marchio Arnold, gli attesi modelli in scala N (1:160) delle automotrici FS ALn 668: si tratta indubbiamente di un avvenimento – fermodellisticamente parlando – epocale, infatti questi mezzi, nonostante fossero stati caldeggiati da più parti e da decenni, non erano mai stati realizzati industrialmente in 1:160 e offrono ampie possibilità di impiego sui plastici essendo diffusissimi al vero, almeno fino a pochi anni fa (anche se ormai giunti alla fine di una carriera iniziata, con i primi prototipi nella seconda metà degli anni ’50), perfettamente a loro agio sulle tratte secondarie non elettrificate rappresentate su molti plastici così come sulle linee principali.

Le serie riprodotte da Arnold sono quelle più recenti, al vero entrate in servizio tra la seconda metà degli anni ’70 e i primi ’80: la 1000, la 1200 e la 3100. La scelta ovviamente non è casuale, infatti proprio le stesse serie erano state realizzate a suo tempo da Lima in scala H0, in tal modo ci si è trovati parte del lavoro di progettazione già fatto. Anche la formula di commercializzazione ricalca quella delle sorelle nella scala maggiore, con confezioni comprendenti un’unità motorizzata e una senza motore.

In particolare abbiamo una prima confezione contenente le ALn 668 1067 e 1074 (art. HN2551 e HN2551S in versione DCC Sound) in livrea beige pergamena-grigio azzurro, con alcuni dettagli che le collocano nei primi anni di servizio come i vetri curvi, le marcature laterali in posizione alta e la parte superiore delle porte delle cabine beige anziché azzurra, elemento quest’ultimo che restringe l’ambientazione alla metà degli anni ’80 o poco oltre. Ovviamente, giusto per non creare confusione, in un primo momento queste versioni erano state annunciate come “serie 1900” (e così ancora identificate sui siti di vari rivenditori): è vero che le serie 1000 e 1900 sono pressoché identiche tra loro, tuttavia un po’ di precisione in più non guasterebbe (lo stesso era successo nel 2021 con i modelli in H0).

ALn 668 1067 e 1074, art. HN2551 – foto da ebay

Una seconda confezione contiene le ALn 668 3192 e 3197 (art. HN2552 e HN2552S in versione DCC Sound), sempre in livrea beige-azzurro ma ambientate negli anni ’90 per via della presenza dei vetri frontali piani.

ALn 668 3192 e 3197, art. HN2552 – foto da ebay

Infine nella terza confezione troviamo le ALn 668 1212 e 1231 (art. HN2553 e HN2553S in versione DCC Sound) in livrea XMPR con loghi FS-Trenitalia e con climatizzatori sul tetto, collocabili dunque nell’ultimo periodo di servizio, dal 2003-2004 circa fino a pochi anni fa (la 1212 è stata fermata nel 2015, la 1231 nel 2017 è stata acquisita da Trenord e ha circolato fino al 2022), chiudendo un occhio, per l’epoca più recente, sulla mancanza dei captatori SSC sui ricaschi del tetto, introdotti a partire dal 2009. È da evidenziare che questa versione non è mai stata realizzata in scala H0.

ALn 668 1212 e 1231, art. HN2553 – foto da ebay

I modelli sono ottimamente realizzati e rifiniti e riprendono l’architettura costruttiva di quelli in H0. La cassa è in plastica, con proporzioni in scala esatta e con alcuni particolari riportati come gli aeratori sul tetto, le trombe, i fischi, i finissimi tergicristalli e, sulle sole unità serie 1200, le marmitte e i climatizzatori; i corrimani in corrispondenza delle porte delle cabine e gli appigli per i manovratori sotto il finestrino lato macchinista sono stampati, con effetto non disprezzabile viste le dimensioni.

La parte anteriore della ALn 668 1231 – foto da ebay

Sulle porte delle unità serie 1000 sono tampografati, nella parte bassa, gli oblò ciechi, al vero leggermente rientrati rispetto alla superficie delle ante: si tratta di un compromesso sicuramente accettabile, data la scala.

Dettaglio della fiancata della ALn 668 1074 – foto da ebay

I vetri sono a filo cassa e su quelli dei comparti viaggiatori sono riprodotte le tendine (tampografate), di colore beige sulle unità in livrea d’origine e blu su quelle in livrea XMPR, come visibile al vero a partire grossomodo dalla metà del primo decennio degli anni 2000 (in un primo momento erano state mantenute le tendine beige, poi si sono viste anche di colore grigio o verde). Sui vetri frontali delle cabine delle versioni con vetri piani sono riprodotti, sempre per tampografia, gli sbrinatori.

Testate delle ALn 668 3192 e 3197, art. HN2552 – foto da ebay

Su uno dei frontali sono posti il mantice di intercomunicazione e i portelloni in posizione aperta: tali elementi, forniti in sovrannumero nella confezione, possono comunque essere rimossi per allestire automotrici isolate o, viceversa, montati anche sull’altra testata per riprodurre unità in posizione intermedia (tale configurazione, salvo casi eccezionali, può andare bene solo per le ALn 668 serie 3100 e 3300, atte al comando multiplo fino a 3 unità). Osserviamo che, diversamente dai modelli in H0, i mantici sono montati sulle testate posteriori, mentre le testate anteriori, lato comparto bagagli, sono alle estremità del convoglio: questa configurazione è di norma preferita al vero non per ragioni tecniche ma perché probabilmente si vuole evitare che i passeggeri attraversino il vano bagagli spostandosi da un’automotrice all’altra, ad ogni modo non è impossibile, anche se più raro, vedere ALn 668 accoppiate dal lato della testata anteriore (il discorso naturalmente cade per le composizioni da tre unità, dove quella intermedia deve essere giocoforza accoppiata alle altre da entrambi i lati).

Le testate delle ALn 668 1067 e 1074, art. HN2551 – foto da ebay

I carrelli appaiono realizzati in modo adeguato e ben stampati, in plastica nera. L’aggancio tra i due elementi può avvenire o tramite una barra rigida o con il classico gancio standard, montato di serie sulle testate prive di intercomunicante aperto e la cui presenza appare un po’ invasiva; può comunque essere tolto d’opera e chi volesse potrà elaborare le traverse di testa con la riproduzione delle condotte pneumatiche (da autocostruire o recuperare tra gli aggiuntivi di altri modelli), che sono in parte stampate così come il gancio (la riproduzione di quest’ultimo, essendo al vero privo di tenditore, può già andare bene così com’è).

La parte anteriore della ALn 668 3192 – foto da ebay

Nella parte bassa dei frontali possono essere montati i piccoli vomeri spartineve, che vanno bene sulle 3100 mentre sulle 1000, specie nei primi tempi di esercizio, non erano presenti, essendo stati introdotti in anni successivi e, almeno su questa serie, in modo sporadico; discorso analogo per le 1200 che, a quanto ricordiamo, non sono mai state dotate di tali elementi.

ALn 668 1067 – foto da ebay

La colorazione appare ben fatta, con tonalità dei colori fedeli al vero e con marcature e iscrizioni corrette nella forma e nelle dimensioni. A voler essere pignoli, sulle 3100 mancano i piccoli stemmi FIAT sui portelloni frontali (presenti invece sulle 1000), che riproducono quelli originari e non quelli di nuovo tipo in lega leggere con guarnizione in gomma nera. Sulle unità serie 1000 si apprezzano le marcature ombreggiate mentre sulle 1200 alcune apparecchiature sottocassa, data l’epoca di ambientazione, sono colorate correttamente in grigio chiaro anziché in nero.

Vista laterale della ALn 668 1231 – foto da latelierdutrain.com

La meccanica risulta, com’è giusto che sia, più evoluta rispetto a quella dei modelli in H0: il telaio è metallico, con la riproduzione delle apparecchiature sottocassa nella parte inferiore, e il motore, posto centralmente, aziona tramite alberi con snodi cardanici, viti senza fine e ingranaggi tutti gli assi, di cui quelli estremi dotati su una ruota di cerchiature di aderenza in gomma. Molto opportunamente tutta questa componentistica è stata posizionata più in basso possibile e, specie sulle unità con vestibolo centrale, risulta pressoché invisibile dall’esterno e ulteriormente nascosta dall’arredo interno (riprodotto in modo parziale e con alcuni compromessi), oltre che dalle tendine semichiuse dei finestrini. Il funzionamento è molto regolare e la forza di trazione abbastanza elevata e sicuramente sufficiente a trainare anche su tracciati acclivi (purché con pendenze non da cremagliera…) l’unità folle, anch’essa dotata di telaio metallico e con gli interni sono riprodotti in modo più completo.

Dettaglio della zona del vestibolo della ALn 668 3192 – foto da ebay

L’impianto elettrico, come di moda oggi, è basato sul classico circuito stampato infarcito di componentistica varia: presa per il decoder (a 18 pin secondo lo standard Next18) e per l’altoparlante per la sonorizzazione oltre all’illuminazione interna di serie, che però sulle motrici mette in evidenza i compromessi per occultare la meccanica che si era cercato di nascondere con le tendine e l’arredo interno. La presa di corrente avviene su tutte le ruote.

Vista laterale della ALn 668 1067 – foto da latelierdutrain.com

Nonostante l’ottima esecuzione e le indubbie potenzialità, questi modelli non sembrerebbero aver avuto un successo commerciale dirompente tanto che, al momento in cui scriviamo, sono ancora disponibili presso molti rivenditori nonostante le tirature piuttosto esigue. Il motivo di ciò – e chiunque lo capirebbe – è legato ai prezzi assurdamente esagerati, percezione ulteriormente esaltata dal fatto che, nel “sentire comune”, si tende a illudersi che i modelli in N, essendo più piccoli di quelli in H0, dovrebbero costare di meno (come in effetti avveniva con la vecchia produzione Rivarossi, Lima e di altre case). Qui invece si è fatto il contrario, infatti le ALn 668 in 1:160 costano di più rispetto a quelle in 1:87 (i cui stampi però, per la serie 3100 e simili, hanno superato i 30 anni  e la cui meccanica riprende quella delle quasi quarantenni ALn 663 Lima): ogni confezione da due unità viene la bellezza di 245 euro meno 10 centesimi, che schizzano totalmente fuori controllo a 365 euro (sempre meno 10 centesimi) per le versioni DCC Sound. Saremmo curiosi di sapere quante se ne siano vendute, soprattutto di queste ultime, riteniamo però che queste politiche di prezzo, più che rilanciare il mercato della scala N, finiranno per affossarlo definitivamente. A proposito, anche le tanto apprezzate E656 Arnold, sbollito il primo entusiasmo, sono in parte ancora nei negozi, soprattutto le costosissime versioni DCC, e non solo quelle dell’ultimo lotto del 2022 ma anche quelle della prima  produzione del 2021… Per il futuro, sempre che non si cada nello psicodramma del “mercato che non risponde” (e ci sarebbe da stupirsi del contrario, a questi prezzi…), sono previste ulteriori versioni, di cui parleremo quando e se usciranno: una coppia di 3100 allo stato d’origine con vetri frontali curvi, una coppia di 1000 in livrea XMPR e poi due unità singole “fuoriserie” (e chiaramente con prezzo anch’esso fuoriserie), ossia la celebre 1207 con cassa in acciaio inox e la 3312 in livrea pubblicitaria Kimbo rossa, quest’ultima in particolare non si è capito se sarà acquistabile, almeno in una prima fase, solo tramite il sito Hornby International, come riportato da Duegi/TTM, dato che è possibile prenotarla anche presso vari rivenditori.