Carrozza “ambulanza” SNCF – Lima

La produzione Lima degli anni d’oro, quando la casa ricopriva un ruolo di primo piano, a livello internazionale, nel mercato del treno giocattolo e dell’entry level, comprendeva anche svariati rotabili insoliti, poco diffusi o poco noti. Tra questi troviamo una carrozza “ambulanza” delle ferrovie francesi (SNCF): si trattava al vero di una serie di 27 unità appartenenti alla famiglia Corail e suddivise in due sottogruppi, il primo costituito da 17 carrozze del tipo VU 75, consegnate nel 1976 (marcatura 51 87 80-70 300 – 316 So), e il secondo composto dai restanti 10 esemplari del tipo VU 80, entrati in servizio nel 1982-83 (marcatura 51 87 80-70 317 – 326 So), differenti tra loro per dettagli minori, ad esempio il finestrino a sinistra del portellone centrale, apribile sulle prime 17 e fisso sulle successive. Concepite in special modo per il trasporto di invalidi e infermi nei pellegrinaggi verso Lourdes e per questo visibili anche in Italia, erano attrezzate con 40 lettighe ma la capienza poteva essere aumentata fino a 60 posti in quanto ne era previsto l’utilizzo anche in composizione a treni turistici o in occasione di punte di traffico stagionali in qualità di cuccette ultraeconomiche. Altre informazioni si possono trovare (in francese) qui.
Per inciso, le UIC-X “barellate” FS, di poco posteriori e anch’esse realizzate per i treni dei pellegrini, riprendono l’impostazione e la disposizione interna di queste “ambulanze” SNCF.

Il modello, in scala H0, fa la sua prima apparizione nel catalogo 1977-78 come art. 9163 ed è presentato con un disegno, lo stesso avviene nel successivo catalogo 1978-79, dove però il codice articolo viene aggiornato con il prefisso “30” (309163), e ancora in quello 1979-80, mentre compare “in carne e ossa” solamente nel catalogo 1980-81: la sua produzione quindi dovrebbe essere stata avviata tra il 1979 e il 1980.

Carrozza art. 309163 – foto da ebay

La carrozza, in plastica, marcata 51 87 80-80 305-3 So, è realizzata in modo spartano secondo i canoni Lima dell’epoca, con lunghezza ridotta in scala 1:100, vetri non a filo cassa, ganci a occhiello di enormi dimensioni, solidali ai carrelli, e vari dettagli non corrispondenti al prototipo reale: le due fiancate sono identiche mentre al vero su una è presente un ulteriore finestrino accanto al vestibolo di estremità, i finestrini della porzione destra di ogni fiancata sono di tipo fisso, a vetro unico, mentre sarebbero dovuti essere apribili, divisi in due metà, come quelli della porzione sinistra, il tetto presenta i ricaschi lisci anziché cannellati, probabilmente perché si è utilizzato lo stampo di quello delle carrozze “Eurofima” delle quali vengono ripresi anche i carrelli Fiat “a collo di cigno”, anche questi non corrispondenti agli Y32 montati vero, anche se simili nella forma.
Gli interni sono riprodotti in modo sommario con un elemento in plastica beige sul quale sono stampate le lettighe, visibili attraverso i vetri.

Chiaramente molte approssimazioni sono dettate dalla necessità di utilizzare ove possibile componentistica e porzioni di stampi già esistenti, in modo da contenere i costi di produzione; risulta però difficilmente spiegabile la semplificazione dei vetri dei finestrini, probabilmente legata all’acquisizione di documentazione imprecisa sulla carrozza vera più che a ragioni di carattere economico, altrimenti che senso avrebbe avuto realizzarli per metà in maniera corretta (con tutti i limiti del caso) e per metà in modo errato? Qualcosa di simile sarebbe avvenuto anni dopo sul più blasonato modello del rimorchio Le 480.

Dettaglio della parte centrale della fiancata – foto da ebay

La colorazione, nello schema verde-grigio che queste carrozze hanno rivestito fino ai primi anni 2000, è realizzata in modo accettabile, con il verde ottenuto colorando direttamente la plastica nell’impasto, tipico trucco della vecchia produzione Lima che consentiva di economizzare sulla verniciatura. Non mancano i loghi SNCF “encadrè”, tipici degli anni ‘70/’80, e le varie iscrizioni di servizio, concentrate soprattutto nella parte bassa. Curiosamente la data di ultima revisione riportata è il 21/10/1973, mentre al vero queste carrozze, come detto all’inizio, sono entrate in servizio solo a partire dal 1976. Delle due l’una, o Lima, sempre nell’ottica del risparmio, ha utilizzato un tampone di verniciatura già esistente oppure anche la carrozza vera presentava questa incongruenza: non sarebbe il primo caso, ricordiamo ad esempio di aver visto nel 2001 un’elettromotrice ALe 840 che riportava come ultima data di revisione il 2002…

Dopo pochi anni il modello, al pari di altri coevi, subisce alcune piccole migliorie, tra cui l’adozione di assi con ruote brunite anziché cromate; la sua produzione però non va avanti a lungo, infatti già nel catalogo 1986/87 non ve n’è più traccia, evidentemente non doveva essere molto richiesto.

La versione di produzione successiva, con ruote brunite – foto da rail-modelling.com

Rimane da chiedersi per quale motivo Lima abbia deciso di realizzare proprio questo tipo di carrozza: si trattava indubbiamente di un rotabile “moderno” e, anche se in modo non particolarmente appariscente, “colorato” (ricordiamo che “moderno e colorato” era il mantra che all’epoca guidava le scelte dei mezzi da riprodurre da parte della casa vicentina), però molto poco diffuso, e a maggior ragione in quegli anni, quando erano in esercizio solo le 17 unità della prima sottoserie. Inoltre le casse di queste carrozze differivano nella conformazione dalle Corail ordinarie per la disposizione delle porte e dei finestrini, con l’aggiunta dei grandi portelloni al centro, cosa che richiedeva l’approntamento di stampi dedicati e non sfruttabili per altri modelli.

Ancora oggi comunque, a quanto ne sappiamo, i modelli Lima, pur con tutti i loro difetti e le loro approssimazioni, sono le uniche riproduzioni, a livello industriale, delle “ambulanze” SNCF, almeno finché non usciranno le nuove LS Models, annunciate qualche tempo fa. A livello artigianale invece si ricorda la produzione Safer-Euroscale risalente al 2000.