Carro Hcs FS – Romana Modelli (scala N)

A seguito delle positive esperienze raccolte con la produzione di accessori per plastici e diorami, che hanno riscosso un buon apprezzamento negli ambienti fermodellistici, Romana Modelli da qualche tempo si è lanciata nella riproduzione di rotabili ferroviari. Dopo aver realizzato alcuni mezzi FS in scala H0 (il bagagliaio-posta tipo 1978R e il carro motogeneratore tipo 1980R) si è passati a esplorare l’universo della N (1:160), scelta sicuramente condivisibile data la cronica carenza di rotabili FS e la maggiore semplicità riproduttiva (oltre al minore impiego di materiale), non essendo richiesto il livello di iperdettaglio che ormai da tempo è divenuto lo standard per la scala maggiore.

Il rotabile scelto per l’esordio in 1:160 è il carro coperto FS serie Hcs, derivato dal noto e (a suo tempo) diffusissimo unificato europeo serie Gs ma dotato di mantici di intercomunicazione sulle testate, essendo adibito al trasporto di collettame e come tale impiegato anche in composizione a treni passeggeri sino al principio degli anni ’90: chi scrive ricorda di aver viaggiato il 26 dicembre 1990 su un Locale Milano-Como, trainato da una E636, che in prima posizione aveva appunto uno di questi carri, seguito da un bagagliaio e da alcune carrozze “tipo 1959”. Un esemplare inoltre è preservato nel parco di Fondazione FS e spesso visibile in composizione ai treni storici. Il modello è proposto in due diverse numerazioni, 21 83 212 1 207-6 Hcs-uvy (art. 3001) e 21 83 212 1 433-8 Hcs-uvy (art. 3002).

Carro art. 3001, foto da romanamodelli.it

La riproduzione, realizzata in materiale plastico in stampa 3D come tipico di questo marchio, è ben fatta e restituisce adeguatamente le forme del prototipo reale e il colpo d’occhio generale, che per un modello in scala N è l’aspetto forse più importante. I tre componenti principali che costituiscono il carro sono la cassa, il telaio e il tetto, stampati separatamente e poi assemblati.

Sulla cassa si apprezza l’incisione dei vari montanti e delle doghe (al vero in legno), e non sono stati trascurati alcuni elementi tipici di questi carri come le scalette in corrispondenza dei portelloni con due gradini anziché uno solo come sui Gs o la batteria nel sottocassa.

Su ciascuna testata troviamo il mantice di intercomunicazione, esteso da un lato e retratto dall’altro: a tal proposito potrebbe essere buona cosa fornire nella confezione un’ ulteriore coppia di soffietti in modo che l’acquirente possa a propria scelta allestire un carro intercalato tra altri rotabili, con mantici estesi, oppure uno isolato, con mantici retratti.

Non sono stati riprodotti gli accoppiatori REC maschio e femmina né i tiranti di sostegno dei mantici e neppure le predelle agli angoli della cassa, con relativi corrimani, omissioni comprensibili date le minuscole dimensioni, in scala, di tali dettagli.
I ganci, del tipo standard per la scala N, sono intercambiabili e montati su timoni di allontanamento.

Carro art. 3002, foto da romanamodelli.it

La decorazione, nel classico rosso vagone con tetto alluminio, è ben eseguita, tuttavia gli sportelli degli aeratori dovrebbero essere di colore alluminio e non nello stesso colore della cassa: non è comunque troppo difficile ritoccarli, a patto di avere una buona vista e mano ferma… A tal proposito ricordiamo che il già citato carro di Fondazione FS dopo un primo restauro effettuato intorno al 2005 aveva i portelli in rosso vagone, poi ridipinti in alluminio qualche anno più tardi, ad ogni modo lo schema ufficiale FS prevedeva appunto per tali portelli il colore alluminio, anche se poi con l’accumulo di sporco tendevano ad assumere una tonalità brunastra. Come abbiamo scritto a suo tempo parlando dell’analogo modello Rivarossi in scala H0, non possiamo comunque escludere che qualche carro abbia effettivamente avuto in via eccezionale i portelli in rosso vagone.
Le varie marcature e scritte di servizio sono realizzate tramite decals.

Il carro è acquistabile direttamente sul sito https://www.romanamodelli.it/, il prezzo di vendita è di 30 euro, in linea con quello di carri di produzione industriale.

Per finire evidenziamo che i carri Hcs al vero, oltre allo schema standard FS, sin dagli anni ’80 hanno rivestito numerose livree particolari, dal grigio cenere dei mezzi di servizio alle variopinte coloriture dei diversi treni mostra in cui hanno trovato largo impiego (Agricoltreno, Vivere il Treno e così via), riteniamo pertanto probabile che Romana Modelli in futuro possa realizzare alcune di queste versioni.